Eco Del Cinema

Mister Chocolat

Trama

  • Titolo Originale: Chocolat
  • Regia: Roschdy Zem
  • Cast: Omar Sy, James Thierree, Clotilde Hesme, Olivier Gourmet, Frédéric Pierrot, Noémie Lvovsky, Alice de Lencquesaing, Olivier Rabourdin
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 110 minuti
  • Produzione: Francia, 2015
  • Distribuzione: Videa – CDE
  • Data di uscita: 7 Aprile 2016

Mister ChocolatIn “Mister Chocolat”, pellicola diretta da Roschdy Zem, Omar Sy, vincitore del premio César 2012 per “Quasi amici” (“Intouchables” in lingua originale), veste i panni del celebre clown Chocolat, ricordato nella storia recente per essere stato il primo artista nero a solcare le scene francesi.

Al suo fianco in “Mister Chocolat” troviamo il collega ed amico Footit, che mai aveva avuto pregiudizi sul compagno d’arte; forti del loro legame Chocolat e Footit decidono di collaborare e creare così un duo di comici fuori dall’ordinario.

Siamo nell’epoca della Belle époque, gli anni in cui l’arte faceva da padrona tra le strade francesi, il periodo in cui la spontaneità, la rivoluzione sociale, la voglia di mettersi alla prova e sfidare i preconcetti del mondo era al centro del pensiero di ogni artista. Ed è così che il duo inizia a riscuotere un grandissimo successo, dominando i palchi della Francia senza riserva alcuna.

Ma la fama non è tutto, e i soldi facili e i preconcetti della gente metteranno in crisi l’insolita coppia di artisti e, soprattutto, rischieranno di minare la loro amicizia, così come mostra il biopic “Mister Chocolat” diretto da Roschdy Zem.

Recensione

Mister Chocolat: Roschdy Zem porta sul grande schermo una storia dimenticata, quella di Chocolat, il primo artista nero a raggiungere in Francia un successo nazionale

Mister Chocolat

Siamo nella Francia della Bella Epoque, Parigi brulica di locali in cui la gente può divertirsi, tanti gli uomini e le donne provenienti dalle colonie alla ricerca di una vita migliore, alcuni la trovano, altri no, un’integrazione reale deve comunque ancora arrivare.

In questo periodo di fermento intellettuale un improvviso e strepitoso successo viene raggiunto da una coppia di clown, Footit e Chocolat, che stravolgerà le regole di quest’arte circense, portando le figure del ‘Bianco e dell’Augusto’ a vette tali da muovere attorno a loro un merchandising mai visto prima.
La figura del clown bianco (perché tale era il trucco del suo viso), prepotente e tiranno, era impersonata da George Footit, mentre a prestare il volto all’Augusto, il clown impacciato e vittima, era il nero Rafael Padilla.

Il regista francese, di origini marocchine, parte dal libro pubblicato nel 2012 dallo storico Gérard Noiriel, “Chocolat clown nègre”, per raccontare questa storia sconosciuta ai più, le cui tante sfaccettature sono spunto di riflessione quanto mai attuale.

Mister Chocolat: una storia di riscatto che ha il pregio di non idealizzare il protagonista, mostrandone anche le debolezze, che indubbiamente contribuirono al suo declino

L’integrazione degli immigrati, il malcontento degli oppressi, l’accettazione del diverso, purtroppo ben si sposano con la drammaticità delle vicende francesi dell’oggi, seppur in modo involontario, visto che la lavorazione del film è iniziata ben prima delle sanguinose evidenze di cronaca che hanno sconvolto il paese.
Zen confeziona una pellicola spettacolare, girata quasi interamente a Parigi, col fascino che questo comporta, riuscendo a raccontare la vita di quest’uomo, nato schiavo, la sua improvvisa popolarità, e il suo quasi volontario declino.

Il regista riesce ad indagare la coppia nel profondo, senza mai cadere nel sentimentalismo, mostrando la grande amicizia, ma anche le tante diversità, dettate non solo dal colore della pelle e dallo status sociale che questo implicava, a esempio la remunerazione economica dei due era molto più vantaggiosa per Footit. Il regista francese non ha paura a mostrare anche i difetti di Rafael, l’amore per il gioco d’azzardo, la voglia di godere un po’ troppo di tutto ciò che la vita gli offre, quasi a compensare tutto quello che fino ad allora gli era mancato.

Mister Chocolat: Omar Sy e James Thierrée incantano lo spettatore con due interpretazioni superlative

Omar Sy è uno Chocolat strepitoso, dona vita e anima a quest’uomo, con una maturità artistica eccellente, non ci stupiamo se è l’attore più amato e richiesto di Francia. Non da meno James Thierrée, il nipote di Charlie Chaplin è un Footit superlativo, la sua interpretazione cala lo spettatore nell’intimo del personaggio. La coppia buca letteralmente lo schermo, trasportandoci per due ore in un altro mondo, in altre vite, facendoci sorridere, sperare e penare assieme ai protagonisti, merito di un lavoro di squadra puntuale ed intelligente che niente ha lasciato al caso.

A Thierrée dobbiamo anche le coreografie dei numeri circensi, che ci riportano indietro nel tempo, quando il circo era una delle poche occasioni di svago, a riguardo significativa la scelta d’aver inserito nel film i fratelli Lumiere che riprendono uno dei numeri della coppia, ignari di come la loro invenzione avrebbe cambiato per sempre le nostre vite.

Maria Grazia Bosu

Trailer

Mister Chocolat

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