Trama
- Regia: Tizza Covi, Rainer Frimmel
- Cast: Tairo Caroli, Wendy Weber, Arthur Robin, Lilly Robin
- Genere: Documentario, Colore
- Durata: 90 minuti
- Produzione: Austria, Italia, 2016
- Distribuzione: Tycoon Distribution
- Data di uscita: 9 Marzo 2017
Il docufilm segue la storia del giovane Tairo, un ventenne domatore di tigri e leoni, membro della dinastia circense dei Caroli. Il circo, rispetto ad altre forme d’intrattenimento dal vivo, risente molto della crisi e i Caroli non se la passano per niente bene. Uno dei leoni di Tairo è scomparso, una leonessa è ormai anziana e malata: il giovane non ha più la passione per il suo lavoro e ha perso la serenità nella vita.
La sua infelicità e la perdita di un talismano a lui molto caro, una sbarra a forma di ferro di cavallo, piegata davanti ai suoi occhi infantili dal culturista Arthur Robin, Mister Universo nel ’57 che poi si esibì in tutta Italia a fianco di Orlando Orfei. Perciò si accinge ad effettuare un viaggio in Italia, dal Lazio al Piemonte, per trovare l’uomo che glielo regalò e, in fin dei conti, ritrovare se stesso e la propria vocazione.
Mister Universo: la regia, il cast, la pellicola
Alla regia Rainer Frimmel e Tizza Covi, che hanno sempre lavorato in coppia in diversi progetti come “Der Glanz des Tages”, un sodalizio italo-austriaco che ha ideato uno stile narrativo personale tra il documentario e la fiction. La pellicola diventa infatti un viaggio di ricerca on the road, che affascina lo spettatore. I due registi tornano a filmare l’universo circense dopo “Babooska”, “Shine of Day” e “Non è ancora domani – La pivellina”, dove apparve per la prima volta un Tairo Caroli tredicenne.
L’unico attore con un minimo di esperienza è il protagonista, Tairo Caroli, che ha già collaborato con i registi in “Non è ancora domani (La Pivellina)”. Tra i vari personaggi interessanti, Arthur Robin, Mister Universo 1957, vera rivelazione del film.
Interessante è la modalità di creazione adottata dai due registi: travertina pazienza artigianale e strumenti ‘antichi’, la loro opera è interamente girata in pellicola, nel rifiuto radicale dell’avvento del digitale.
Trailer