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Morto Jerry Lewis: addio al genio comico

Morto Jerry Lewis: il mondo dello spettacolo e della cultura oggi piange la scomparsa di un grande personaggio che ha attraversato quasi un secolo di cinema

Morto Jerry Lewis

A 91 anni se ne è andato Jerry Lewis, celebre volto della comicità statunitense.
Nato a Newark il 16 marzo del 1926 da una coppia di artisti, mostrò sin da piccolo un grande talento comico, stimolato probabilmente anche dalla sua vita movimentata che lo portava a cambiare spesso città. L’incontro che gli cambiò la vita è stato quello con un giovane italiano che era esattamente il suo opposto: Dean Martin, brillante e guascone, la perfetta antitesi del giovane Lewis, timido e impacciato. Insieme i due formarono un sodalizio che durò ben dieci anni.
La loro comicità sgangherata e politicamente scorretta riuscì a incantare e divertire il mondo; insieme infatti girarono molti campioni d’incasso, tra cui “La mia amica Irma” (1949), “Irma va a Hollywood” (1950), “Attente ai marinai” (1951) e “Il nipote picchiatello” (1955), che consacrò la figura di Jerry Lewis e gli fece conquistare il soprannome con cui rimase conosciuto tutta la vita, “Picchiatello”, per l’appunto.

La brillante coppia di artisti scoppiò a causa della scelta della Paramount di puntare su quello dei due più comico, ossia lo stesso Lewis, mettendo Dean Martin da parte. In realtà il suo rivale ebbe una carriera molto brillante nei primi tempi dopo la fine del sodalizio, avvenuto ufficialmente il 25 luglio 1956 durante uno spettacolo al Copacabana. Lewis riuscì comunque a sganciarsi dalla comicità ‘manieristica’ che i produttori volevano affibbiargli grazie alla collaborazione con il regista Frank Tashlin.
Anni dopo fece infine il grande passo e diventò regista a sua volta, acclamato dalla critica per via dei toni agrodolci delle sue opere che incarnavano la figura dell’ebreo malinconico, perdente per definizione. In qualche modo Jerry Lewis è stato una sorta di Woody Allen ante litteram.

Negli anni girò tra gli altri “Ragazzo tuttofare”, “L’idolo delle donne”, “ Jerry otto e tre quarti”, “Tre sul divano”e “Le folli notti del dr. Jerryll”. Il suo ultimo lavoro fu “The day the clown cried” del 1972, mai arrivato in Italia per problemi di distribuzione. La sua carriera finì allora anche per alcuni problemi di salute; il suo tentativo di ritornare sulle scene con “Bentornato Picchiatello” nel 1979 si rivelò purtroppo un fallimento. Il re della risata aveva ormai perso la corona.
Il solo che riuscì a valorizzare per un’ultima volta il suo talento comico fu Martin Scorsese in “Re per una notte” del 1983.

Vincitore del 1999 di un Leone d’oro alla carriera, l’uomo che aveva fatto ridere più di una generazione non ha sfortunatamente vissuto una vecchiaia tranquilla a causa di diverse malattie che, assieme all’età avanzata, lo hanno infine portato a spegnersi nella sua casa a Los Angeles.

Ivana Faranda

 

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