Recensione
Moschettieri del re – La penultima missione – Recensione: un adattamento fuori dal comune
“I Tre Moschettieri” di Alexandre Dumas è stato più volte soggetto di versioni cinematografiche, la prima addirittura risale al 1909 e, oltre a ricordare quella di Richard Lester del 1973, merita menzione la più recente di Paul W.S. Anderson del 2011. Con “Moschettieri del re – La penultima missione” diretto da Giovanni Veronesi bisogna dimenticarsi dei precedenti adattamenti e andare in tutt’altra direzione.
Molto, ma molto molto vagamente, ispirato al secondo romanzo di Dumas “Vent’anni dopo”, il film segue le vicende della regina Anna D’Austria (Margherita Buy), malandata e con problemi d’alcol, che, preoccupata per i complotti del Cardinale Mazzarino (Alessandro Haber) verso gli ugonotti e verso suo figlio re Luigi XIV (Marco Todisco), richiama in servizio i famosi Moschettieri, affidandogli una missione segreta. Ma i moschettieri nel frattempo sono invecchiati e neanche tanto bene: D’Artagnan (Pierfrancesco Favino) si è messo ad allevare maiali, Athos (Rocco Papaleo) vive in maniera lussuriosa fuori dal mondo, Aramis (Sergio Rubini) si è fatto frate per sfuggire ai debitori e Porthos (Valerio Mastandrea) fabbrica droghe con cui si rimbambisce.
Rimessosi insieme, il quartetto si lancia in un’avventura tra agguati, combattimenti e momenti galanti verso un finale che ribalta completamente quanto visto fino a quel momento.
Moschettieri del re – La penultima missione: leggerezza e comicità con finale buonista
Con qualche spruzzo di Brancaleone e un vaghissimo sentore di Monty Python, Veronesi confeziona la sua commedia natalizia, puntando soprattutto sull’istrionismo dei suoi interpreti che coniugano diversi tipi di dialetti – Mastrandrea parla romano, Rubini pugliese e Favino una specie di slang francese sgrammaticato – senza risparmiarsi in doppi sensi e battute grossolane che divertiranno sicuramente il grande pubblico, appassionato del genere.
Nonostante l’affiatamento degli interpreti, tuttavia, “Moschettieri del re – La penultima missione” presenta una storia che non decolla, dove l’idea del film di cappa e spada è solo superficiale e che si perde del tutto in un finale buonista, di cui assolutamente non si sentiva alcun bisogno.
Trama
- Regia: Giovanni Veronesi
- Cast: Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Sergio Rubini, Rocco Papaleo, Margherita Buy, Matilde Gioli, Alessandro Haber, Giulia Bevilacqua, Raffaele Vannoli, Valeria Solarino
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 109 minuti
- Produzione: Italia, 2018
- Distribuzione: Vision Distribution
- Data di uscita: 27 dicembre 2018
A un anno di distanza da “Non è un paese per giovani“, Giovanni Veronesi torna alla regia con “Moschettieri del Re”, commedia in costume dai toni fiabeschi. Il regista, già noto per la trilogia “Manuale d’Amore” e per aver sceneggiato classici della risata (“Il ciclone“, “Il paradiso all’improvviso“), rievoca il capolavoro di Alexandre Dumas con un cast d’eccezione.
Moschietteri del Re: risate a corte
In una cinematografia come quella italiana, in cui emergono poche produzioni di film in costume, Veronesi fa un salto nel passato con una commedia che attinge da uno dei capisaldi della letteratura europea quale può essere considerato il lavoro di Dumas (pubblicato a puntate sul “Le siècle” a partire dal lontano 1844) e la modifica alla radice, dirigendo una pellicola dai toni parodistici, a metà strada tra eroico e mero prosaico. Cambiano i connotati e le maschere di riferimento, cambiano i personaggi: D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Athos (Rocco Papaleo), Aramis (Sergio Rubini) e Porthos (Valerio Mastandrea) sono rispettivamente un ignorante allevatore di bestiame, un castellano dongiovanni, un frate indebitato fino al collo e un locandiere che alza fin troppo il bicchiere; loro le avventure e disavventure rocambolesche che prendono piede in “Moschettieri del Re”.
Lontani dallo stereotipo degli uomini d’armi di nobili ideali – ma piuttosto vessati dalla vita e non più giovani come una volta – i quattro vengono improvvisamente richiamati a corte dalla Regina Anna (Margherita Buy). All’orizzonte il pericolo dell’astuto Cardinale Mazzarino (Alessandro Haber) e dell’aiutante Milady (Giulia Bevilacqua), una battaglia da condurre in difesa degli Ugonotti, il salvataggio di un dissoluto Luigi XIV.
Da sempre nell’immaginario cinematografico, i personaggi di Dumas hanno preso più volte vita sul grande schermo: indimenticabile i “moschettieri” firmati George Sidney nel lontano 1948, con un magnetico e superbo Gene Kelly nel ruolo di D’Artagnan.