Recensione
Motherless Brooklyn – Recensione: quel filo che resta nella testa
Edward Norton porta sullo schermo e sulla sua pelle il riadattamento di un romanzo sulla New York degli anni 50, nel pieno della sua urbanizzazione, nel passaggio di confine tra architettura verticale spinta al limite e un ordito orizzontale, una trama di collegamenti viari e pedonali, tra ponti, riqualificazione di quartieri e costruzione di polmoni verdi.
In questo lungometraggio dalle tinte noir, emergono quadri scenografici che sembrano usciti dal pennello di Edward Hopper, sia nelle scene in interno, con pareti verdi o rosse e l’illuminazione calda, che nelle riprese esterne, dai paesaggi marini ai locali jazz, alle facciate esterne dell’edilizia storica, valorizzate da una fotografia con colori saturi e cromatismi densi, con ombre lunghe e lampade al sodio e da una colonna sonora incredibile.
La musica assume il ruolo da protagonista ed espande le emozioni, alternando Flea dei Red Hot Chili Pepper e Thom Yorke dei RadioHead al vibrante jazz di Wynton Marsalis accompagnato da Joe Farnsworth, Russell Hall, Isaiah J. Thompson e Jerry Weldo. Norton mescola il classico con il moderno, il sacro con il profano, tra atmosfere che ricordano il grande maestro del giallo Hitchcock e che giocano tra di loro, tra thriller, ironia, musica e malattia e parlano di sentimenti che nascono tra emarginati, tra “diversi” in una suggestione che rimanda, sia nel tema che in una scena in particolare, anche alla “Forma dell’acqua”.
Norton parte ed omaggia il cinema noir, ma lo stravolge, ne ribalta i dogmi e lo rende ancora più raffinato e soprattutto innovativo, meno cinico e più buonista. È un film sulla mancanza, sul dolore, sull’ostinazione e sui sentimenti, una pellicola cucita addosso a Lionel, alle sue esternazioni, ai suoi tic, alle sue manifestazioni fuori luogo, alla sua schizofrenia in cerca d’affetto che lega come un filo profondo ogni emozione ed ogni vicenda della pellicola.
Motherless Brooklyn: le profondità di un abisso, umano e sociale
La regia accompagna e determina la storia, con uno sguardo delicato e profondo, con una leggerezza che la colonna sonora asseconda e amplifica. Una grande attenzione estetica e morale, la macchina da presa osserva da ogni punto di vista i rapporti umani tra i personaggi, scrutati attraverso un riflesso di una pozza dopo un temporale o l’intensità di un primo piano. Una riflessione su una società che non ha rispetto, che sta andando in decomposizione “un quartiere non è un bassifondo anche se ci vivono poveri e minoranze”, sui rapporti tra gli esseri umani, anche della stessa famiglia “cosa ti spinge ad osteggiare un fratello. Non ho mai avuto una famiglia e non capisco quelli che la fanno marcire” come recitano alcune battute del film.
L’attenzione verso un l’ambiente in un mondo che sta scomparendo, una città che è diventata “un posto dove vivono gli schiavi dell’acciaio e del cemento” in un momento senza tempo brutalizzato dallo strapotere dell’economia e del successo, dove solo chi soffre ed è ghettizzato vede la realtà per quello che è e cerca di cambiarla a ogni costo, anche mettendosi in discussione, perché come diceva Nelson Mandela: “Una delle cose più difficili non è cambiare la società, ma cambiare te stesso”.
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- titolo originale: Motherless Brooklyn
- Regia: Edward Norton
- Cast: Edward Norton, Willem Dafoe, Alec Baldwin, Cherry Jones, Josh Pais, Olli Haaskivi, Stephen Adly Guirgis, Gugu Mbatha-Raw, Bruce Willis, Leslie Mann, Bobby Cannavale, Ethan Suplee, Michael Kenneth Williams, Fisher Stevens
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 144 minuti
- Produzione: USA, 2019
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Data di uscita: 7 novembre 2019
New York, 1954. Lionel Essrog (Edward Norton), un detective privato affetto dalla sindrome di Tourette, cerca di risolvere l’omicidio del suo mentore e unico amico Frank Minna (Bruce Willis).
Armato di pochi indizi, grazie alla capacità di ossessiva concentrazione della sua mente, riuscirà a svelare i segreti, custoditi gelosamente, che tengono in scacco l’intera città.
Motherless Brooklyn – I segreti di una città: Edward Norton alla regia
Edward Norton torna per la seconda volta alla regia dopo il suo esordio nel 2000, con il film “Tentazioni d’amore”.
“Motherless Brooklyn – I segreti di una città” è tratto dal libro omonimo di Jonathan Lethem, autore conosciuto anche per un altro famoso adattamento cinematografico di una sua opera: “A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare” (2006), con Keanu Reeves e Robert Downey Jr.
Durante la lavorazione di questo film, il 22 marzo 2018, un pompiere di New York ha tragicamente perso la vita a causa di un’incendio, scoppiato in un edificio usato come set di un nightclub.
Focus sul cast
Oltre a Edward Norton, presente in “Birdman” del 2014 di Alejandro González Iñárritu, e con Will Smith nel cast di “Collateral Beauty” del 2016, figurano tra gli interpreti principali di “Motherless Brooklyn – I segreti di una città” Bruce Willis (“Il giustiziere della notte – Death Wish“, 2018, di Eli Roth “Glass“, 2019, di M. N. Shyamalan), Willem Dafoe (“Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità“, 2018, regia di Julian Schnabel, “The Lighthouse”, 2019, di Robert Eggers con Robert Pattinson), Alec Baldwin (“BlacKkKlansman“, 2018, di Spike Lee, “Mission: Impossible – Fallout“, 2018, di Christopher McQuarrie con Tom Cruise protagonista).
Il film è distribuito nelle sale italiane da Warner Bros Italia.