Trama
- Regia: Simon Fitzmaurice
- Cast: Evanna Lynch, George Webster, Michael Smiley, Martin McCann, Deirdre Mullins, George Webster, Barry McGovern, Dónall Ó Héalai, Declan Conlon, Laura Matassa, Stella McCusker, Sarah Minto, Ally Ni Chiarain, Ali White
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 100 minuti
- Produzione: Irlanda, 2015
- Distribuzione: Tycoon Distribution
- Data di uscita: 1 novembre 2017
In “My Name is Emily” la protagonista, dopo la morte della madre e l’internamento del padre in un istituto psichiatrico, viene affidata a una famiglia adottiva e inizia a frequentare una nuova scuola dove non riesce a integrarsi. Quando, per la prima volta dopo tanti anni, nel giorno del suo sedicesimo compleanno non riceve il solito biglietto d’auguri da parte del padre, Emily intuisce che qualcosa non va.
La ragazza decide di risolvere da sé la questione e, chiedendo aiuto ad Arden, l’unica persona che le abbia offerto la propria amicizia nella nuova scuola, decide di partire per liberare il padre dalla clinica nella quale è ricoverato. I due giovani, accompagnati dall’intensa colonna sonora firmata dal pluripremiato compositore irlandese Stephen McKeon (già autore di alcune delle musiche dell’acclamatissima serie TV inglese “Black Mirror”), iniziano così un viaggio attraverso l’Irlanda del Nord che li porterà a conoscersi, ad aprirsi all’ignoto e a fidarsi l’uno dell’altro.
My Name is Emily: un viaggio alla scoperta delle emozioni
Con una narrazione ricca di flashback e riferimenti letterari, dal filosofo dell’antica Grecia Platone (Il mito della caverna, “La Repubblica”) al fondatore del romanticismo inglese William Wordsworth (“Ode: intuizioni di immortalità nei ricordi dell’infanzia”) fino ad arrivare allo scrittore statunitense John Steinbeck (“Furore”), il film invita a riflettere sui significati di vita e di morte, giocando con aforismi come “I fatti sono soltanto punti di vista” e “Se ti nascondi dalla morte, ti nascondi dalla vita”.
Il regista Simon Fitzmaurice, affetto da sclerosi laterale amiotrofica (più comunemente conosciuta come SLA) e completamente paralizzato, ha scritto la sceneggiatura, comunicato con la troupe e diretto il cast durante le riprese, grazie all’Eye Gaze, un software di riconoscimento dell’iride decisamente all’avanguardia.