Le star Nicole Kidman e Ewan McGregor si confidano in un’ intervista per la rubrica “Actors on Actors” di Variety, in occasione della loro prossima collaborazione nel film per la tv “The Connection Is Intense”.
Nicole Kidman e Ewan McGregor: insieme in un film per la tv
Ancora insieme sul set, sta volta per un film tv, i due attori Nicole Kidman – vincitrice del Golden Globe per il film noir “Da morire” – e l’attore scozzese Ewan McGregor – noto per l’indimenticabile ruolo di Mark Renton in “Trainspotting” (1996) – che ammaliarono il grande pubblico con la romantica storia d’amore che li vide protagonisti in “Moulin Rouge!”, si preparano a regalare nuove emozioni ai fan.
In un’intervista rilasciata per Variety, raccontano le loro considerazioni riguardo al significato di lavorare per il piccolo schermo.
Occuparsi di un progetto diretto ad un pubblico televisivo è per McGregor un’opportunità rilevante, che permette di dimezzare i tempi di produzione rispetto al mondo del cinema. Tra i grandi vantaggi della televisione, c’è anche quello di riuscire ad apparire in video molto più spesso; negli anni passati questo era molto difficile da conquistare e lavorare nel cinema, significava dover attendere anche molti mesi prima di ottenere un nuovo ingaggio. Gli attori cinematografici e quelli televisivi, erano parte di due settori separati che difficilmente s’incontravano, oggi invece, questa distinzione non esiste più.
Nicole Kidman e Ewan McGregor: la tv come mezzo per entrare nelle vite delle persone
Per la Kidman, la televisione è un media che ti permette di essere regolarmente nella vita delle persone, è una connessione continua che ti fa sentire parte del mondo.
Oggi sempre meno gente va al cinema, la tecnologia ci permette di vedere film ovunque: in streaming, in tv, sui nostri smartphone; abbiamo accesso al grande cinema direttamente dal nostro salotto di casa.
Creare un prodotto dedicato al piccolo schermo, non è sempre una scelta facile, spesso si rischia di non andare incontro ai gusti del pubblico, come nel caso di “Big Little Lies” che poteva essere una serie troppo di nicchia, malgrado dovesse esistere, da qualche parte nell’universo, un posto per la storia di queste donne. A volte bisogna avere il coraggio di rischiare. La tv non è una scatola chiusa, è un intero mondo con il quale ti puoi misurare, che puoi esplorare, che puoi usare per allargare i tuoi orizzonti dal punto di vista umano e lavorativo. Per McGregor, per esempio, “American Pastoral” era un grande film, un lavoro impegnativo durato ben diciotto mesi, ma il lungometraggio non ha avuto il successo sperato. Eppure l’attore lo ricorda come uno dei lavori più interessanti della sua carriera, uno di quelli che ti cambiano. Questo succede con la tv, ti permette di scegliere, di sperimentare, di fare delle ricerche, di entrare in contatto con le persone.
Ilaria Romito
07/06/2017