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Non c’è più religione

Recensione

Non c’è più religione – Recensione: una commedia sulle diversità religiose e sull’arte di arrangiarsi

non c'è più religione

Con “Non c’è più religione” Luca Miniero continua il suo filone di commedie incentrate sui pregiudizi e sui luoghi comuni che accompagnano le relazioni interpersonali, concentrandosi stavolta sulla diffidenza nei confronti degli immigrati arabi e sulla discriminazione religiosa, tutto ovviamente in chiave ironica e leggiadra. Nel cast, per lo più composto dai volti che hanno animato i suoi lavori precedenti, abbiamo la new entry Alessandro Gassmann, che forma un bel trio assieme agli attori feticcio del regista, Claudio Bisio e Angela Finocchiaro.

L’incipit è semplice: ogni anno a Porto Buio, una piccola isola del Mediterraneo, si allestisce un presepe vivente, ma purtroppo sull’isola non nascono più bambini, e il vecchio titolare del ruolo è oramai un adolescente da ‘ciccia e brufoli’. Urge un novello Gesù bambino da porre nella culla, e allora perché non solidarizzare con la comunità araba, che di bambini ne ha in abbondanza? Sarà l’occasione per il regista per mostrare due mondi a confronto, tra preconcetti e abitudini differenti.

Non c’è più religione: un film che diverte ma non convince completamente

La pellicola scorre via veloce, con tutti gli abitanti dell’isola concentrati sull’allestimento del presepe, che non è mai stato complicato come quest’anno. La Finocchiaro veste i panni di Suor Maria, Bisio quelli del sindaco, e Gassmann quelli di Bilal, alias Marietto, convertito all’Islam per amore; per i tre, amici di vecchia data, sarà anche l’occasione per fare chiarezza nei loro rapporti. Peccato che le gag e le battute, seppur divertenti, non abbiano la freschezza necessaria per permettere alla storia di svettare.

“Non c’è più religione” non raggiunge la completezza narrativa di quel “Benvenuti al Sud” che ha fatto la fortuna di Miniero.

Il film è piacevole ma si perde tra mille banalità e troppi personaggi caricaturali, che danno al racconto quell’aura surreale che non rende giustizia ai temi di base. Con troppa faciloneria si mischiano credo e costumi, facendo apparire tutto troppo insignificante.

Peccato, perché l’idea era buona, e avrebbe meritato una struttura filmica più consistente. Belli i luoghi pugliesi che fanno da cornice al film, Isole Tremiti, Siponto e Monte Sant’Angelo. Sull’isola il tempo sembra quasi essersi fermato, e non risentire dei ritmi che avvolgono il resto dell’umanità. Godibile la colonna sonora.

Un film per chi vuole un’ora di relax spensierato con patatine e coca-cola.

Maria Grazia Bosu

Trama

  • Regia: Luca Miniero
  • Cast: Claudio Bisio, Angela Finocchiaro, Alessandro Gassmann, Nabiha Akkari, Massimo De Lorenzo, Roberto Herlitzka, Giovanni Cacioppo, Giovanni Esposito
  • Genere: Commedia, colore
  • Produzione: Italia 2016
  • Distribuzione: 01 Distribution
  • Data di uscita: 7 dicembre 2016

Non c'è più religione“Non c’è più religione” è un film di Luca Miniero regista di pellicole di successo come “Benvenuti al Sud” e il suo sequel “Benvenuti al Nord”.

Nel presepe vivente il bambinello è cresciuto. Lo troviamo con la barba e i brufoli tipici degli adolescenti e nella culla proprio non ci sta.

Bisogna trovarne un altro a tutti i costi! Una commedia sull’Italia di oggi, multietnica, senza figli e che si arrangia come può, con un lama al posto del bue e tre amici in lotta fra loro, al posto dei re Magi. Un presepe vivente così non si vedeva da 2000 anni nella piccola isola di Porto Buio

Trailer

Non c’è più religione

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