Recensione
NYsferatu – Symphony of a Century – Recensione: remake animato del capolavoro di Murnau
Con “NYsferatu – Symphony of a Century” Andrea Mastrovito intende omaggiare Friedrich W. Murnau, realizzando una sorta di remake del suo capolavoro del 1922 “Nosferatu”, ispirato a sua volta al ‘Dracula di Bram Stoker’. Il regista, assieme ad una squadra composta da dodici assistenti, ha impiegato tre anni per realizzare i trentacinquemila disegni necessari per dar vita a questa pellicola.
L’artista bergamasco, famoso in tutto il mondo per le sue innovative installazioni, ha scelto di attualizzare il capolavoro di Murnau, trasponendo il racconto nella New York di oggi, dove lo stesso regista vive, in modo da poter portare sullo schermo anche le tensioni sociali che dilaniano la città, e l’intero occidente. Nella New York del 2017, Hutter vive giornate tranquille assieme alla moglie Ellen, fino a quando il suo capo, lo spietato Knock, a capo di una grande azienda immobiliare, lo invia ad Aleppo, per vendere un bene immobile al Conte Orlok. Hutter dovrà fare i conti con la devastazione dovuta al conflitto bellico in atto, e il ritorno a casa non sarà semplice come immaginato.
NYsferatu – Symphony of a Century: un mix di grafica, musica e cinema
Il metodo utilizzato per la realizzazione di questo prodotto è il rotoscoping, una tecnica d’animazione che consiste nel ricalcare i fotogrammi di scene girate da attori in carne ed ossa, in modo da regalare alla pellicola quel movimento fluido che riporta alla memoria il “flickering”; dei primi anni del cinema muto. L’ambientazione di gran parte della storia a New York non può non far pensare alle graphic novel di Will Eisner sulla Grande Mela come fonte d’ispirazione grafica.
Il risultato è un lavoro tecnicamente ineccepibile, in cui l’utilizzo del solo bianco e nero enfatizza la paura e la sofferenza che pervade tutto il racconto, e la scelta del muto, coadiuvato da un accompagnamento orchestrale che dà ritmo all’intero girato, è azzeccata. Purtroppo è la struttura narrativa a lasciare un po’ a desiderare, a mancare del necessario mordente. Anche se l’opera ripercorre con fedeltà i passaggi narrativi del capolavoro di Murnau, l’esito non è pienamente soddisfacente. Il ritmo è discontinuo, si gioca molto sull’espressività dei volti, come accadeva nel cinema muto, ma questa espressività non viene ben riportata nei disegni; la tecnica utilizzata del ricalco di fotogrammi filmati non convince a pieno: ogni figura, forse perché realizzata sempre a più mani, da diversi disegnatori, è eccessivamente tremolante e mutevole. Se da una parte questa scelta fornisce maggior dinamismo nei movimenti, dall’altra costringe lo spettatore a seguire sempre con lo sguardo una sagoma tremolante e anche gli oggetti inanimati sono fastidiosamente traballanti.
NYsferatu – Symphony of a Century: una disamina sociale riuscita a metà
Con questa pellicola Mastrovito intende accendere i riflettori sull’inutilità della guerra, sulla necessità dell’inclusione, sulla superficialità del popolo che si accorge e si illude di controllare quella che lui definisce ‘ombra’, una sorta di personificazione del male, e non colui che la genera. E se i chiari riferimenti politici sono condivisibili, non lo è altrettanto la banalità di alcune scelte simboliche che nulla aggiungono al già detto da altri. La pellicola conserva il suo valore per aver saputo osare con una narrazione fuori dal comune, peccato che non raggiunga quella maturità espressiva che avrebbe fatto la differenza.
Maria Grazia Bosu
Trama
- Regia: Andrea Matrovito
- Genere: Animazione, bianco e nero
- Durata: 67 minuti
- Produzione: USA, 2017
Nella New York del 2017, “NYsferatu – Symphony Of A Century” propone un remake del “Nosferatu” di Murnau: Hutter viene mandato ad Aleppo, in Siria, per la vendita di una proprietà. Giunto a destinazione conoscerà gli orrori della guerra.
“NYsferatu – Symphony Of A Century” alla Festa del Cinema di Roma
“NYsferatu – Symphony Of A Century” viene presentato nella sezione Eventi Speciali della Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma 2017.