Esce il 30 Gennaio, prodotto da Medusa e da Paolo Guerra, “Odio l’estate” di Massimo Venier, l’ultima fatica con il trio comico, dopo il deludente “Fuga da Reuma Park”. Saranno ben 500 le copie in sala, a dimostrazione della fiducia che i produttori hanno in questa pellicola. Dopo la presentazione alla stampa in serata ci sarà un proiezione di beneficenza, ci tiene a ricordare Giampaolo Letta, Medusa Film, a favore della ricerca su una malattia rara, l’amiloidosi, per la quale morì nel 2001 Carlo Bernasconi, produttore prolifico e scopritore di Aldo & co.
Odio l’estate: un film lontano da polemiche politiche
“Odio l’estate” è stato apprezzato dalla stampa in sala, portando ad un contraddittorio spumeggiante con attori e tecnici, che non hanno mancato di divertire con curiosità e battute.
Massimo Venier ha preso la parola per dire che, pur muovendosi in un territorio cinematograficamente battuto come quello delle vacanze estive, se n’è discostato, come esprime il titolo, per “raccontare una fase della vita in cui le cose cambiano”, narrando di “persone che odiano le vacanze e poi s’incontrano”.
Giacomo ha precisato che nei loro “film e negli sketch” si sia lasciata “sullo sfondo la politica, ci interessava raccontare delle tipologie umane, che poi comunque si scelga politicamente è un puttanaio, almeno secondo me”. Il tutto in riferimento a una battuta del film, peraltro scritta in tempi non sospetti, in cui si menziona il Papeete.
Odio l’estate: la parola alle attrici che affiancano Aldo, Giovanni e Giacomo in questa nuova avventura
Lucia Mascino ha confessato che “è stato facilissimo inserirsi perché loro tre sono stati accoglienti. Per me è stata una sorpresa, una cosa inaspettata nel percorso lavorativo; li ho sempre apprezzati per la loro comicità, e mi è sembrato che anche noi tre abbiamo messo qualcosa d’importante, forse perché li amavamo già”.
Per Maria Di Biase “è stato tutto abbastanza naturale, siamo subito entrati in simbiosi, comicamente ed umanamente”, aggiungendo tra le risate: “io poi quando sono in costume da bagno do il meglio di me!”. Per l’attrice “una commedia deve far ridere, una buona commedia deve anche emozionare”, e questa è una bella commedia, dove il regista tiene bene le redini. “Il mio cinismo mi faceva dire che intanto l’amicizia sarebbe finita dopo il set, invece cosi non e stato”.
Carlotta Natoli ha condiviso il pensiero delle sue colleghe e ha aggiunto: “nel nostro lavoro esistono esperienze artistiche e umane, per me la seconda è più importante, come ho imparato da mio padre. Tra di noi abbiamo un qualcosa di più” e questo si vede nella pellicola, “fare la ‘spalla’ a delle persone che tu reputi artisticamente molto elevate è un gioco che si compie con allegria e con rispetto, io sono profondamente grata di conoscerli e di amarli”. L’attrice ha riconosciuto che l’equilibrio è frutto del lavoro di Venier, che è riuscito a realizzare “un vero film corale”.
Ha preso la parola Aldo per ribadire che le tre attrici sono state protagoniste e non spalle.
Odio l’estate: spazio per i ricordi e per le riflessioni sul fare cinema
Giovanni ha raccontato di come lui e Aldo avessero “affinità comica”, di come fossero “in sintonia”, anche se Aldo poi ha ricordato che gli inizi non furono proprio amorevoli: “all’inizio mi detestava, mi portava mio cugino, perchè glielo chiedeva mia mamma, e Giovanni si lamentava della mia presenza”. Ha aggiunto Giacomo: “quando ho visto loro due mi è balenato nella testa che volevo lavorare con loro, ma c’è voluto tempo”. “Ridevamo per le stesse cose, volevamo fare le stesse, come con Massimo Venier a ‘Mai dire goal’”, aggiunge Giovanni.
Ci si interroga sul fatto che possa esistere una ricetta speciale che attiri il pubblico nelle sale, ma per i tre attori non esiste, almeno per loro. Per Giovanni “è un meccanismo misterioso quello che porta il pubblico al cinema, noi cerchiamo storia e compagni che ci soddisfino e speriamo” che il pubblico apprezzi.
“Siamo fedeli a noi stessi e al nostro modo di lavorare” ha confessato Giacomo, “il vostro apprezzamento dipende da questo e dal lavoro di Massimo, questo rispetta il nostro modo di vedere le storie. Abbiamo fatto la cosa che più ci stava a cuore, vediamo se al pubblico piacerà”.
Aldo. “Secondo me abbiamo fatto un bel film, mi diverte anche promuoverlo” aggiunge Aldo.
Odio l’estate: parla la musica
Brunori Sas ha composto le musiche: “Il problema è stato che le musiche erano così belle che si ascoltava solo loro, le abbiamo fatte un po’ più brutte per far vedere il film”, dice il compositore tra le risate, “a loro devo tante risate, risate condivise con la mia famiglia, con mio padre, una gioia per me fare le musiche per loro. Ero insicuro all’inizio perchè le mie sono musiche deprimenti, però devo dire che la natura di questo film, agrodolce mi ha fatto ricredere. Con la band ci siamo messi al proiettore, alla vecchia maniera, inserendo la gioia dal rapporto personale e lasciandoci guidare dalle immagini”.
La conferenza si è conclusa con le parole di Giacomo, esperto di cinema, cui si è chiesta una recensione del proprio film, e lui non ha deluso: “Tre comici anziani che recuperano l’anziano regista cui chiedono di prendersi cura di loro perchè non stanno molto bene, e insieme decidono di vedere se è possibile recuperare la vecchia alchimia, hanno delle mogli con cui hanno dei figli. E alla fine se ne escono con un film struggente.”
Buona visione a tutti!
Maria Grazia Bosu
27/01/2020