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Oltre la notte (2017)

Recensione

Oltre la notte: oltre il dolore solo il nulla

Oltre la notte review

Mentre il mondo esterno continua a viaggiare secondo una sua logica precisa, ma opinabile, una moglie e madre, ferita dal trauma della morte e della perdita, continua una non vita in cui non c’è più spazio per il razionale e, in un universo di sorda solitudine, il dolore è l’unica voce a cui è possibile dare ascolto.

Oltre la notte (2017)

Non esiste legge, non esiste spirito di sopravvivenza quando esplode (in questo caso nel vero senso della parola), una sfera affettiva precostituita e costruita a fatica; e se inizialmente la necessità di giustizia e verità può sembrare un appiglio valido per andare avanti, con il tempo neanche le risposte della società bastano e la solitudine diviene lacerante e infaustamente letale.

Oltre la notte: oltre il terrorismo e la fatalità della vita

Oltre la notte Diane Kruger

Si mettono in scena le devastanti conseguenze di un atto terroristico in “Oltre la notte”, un terrorismo di matrice diversa da quello tristemente attuale, un terrorismo che affonda le proprie radici nella nostra Europa, dove gli estremismi causano – alla stessa stregua – vittime ignare, colpite da un destino fatale devastante.

Con “Oltre la notte”, premiato ai Golden Globe 2017 come Miglior Film Straniero, Fatih Akin torna ad affrontare il tema del dolore, sebbene declinato in modo ben diverso dai precedenti lavori. A differenza de “La sposa turca”, in cui i protagonisti mostravano le proprie attitudini distruttive in maniera plateale, creando un’empatia inevitabile con lo spettatore, in questo lungometraggio, che molto deve a una tematica – come quella della difficile convivenza del popolo turco con la popolazione tedesca, o per meglio dire con una parte di essa intollerante all’alta percentuale di stranieri in patria – molto cara al regista, poco spazio viene lasciato alle grandi manifestazioni di stati d’animo, universalmente identificabili al di là dei gesti e delle parole.

La poetica di Fatih Akin, così realistica da far male, subisce dunque un cambiamento di rotta, attraverso un’estetica che gioca più sull’omissione piuttosto che sull’espressione.

Oltre la notte: Diane Kruger in stato di grazia

Non serve molto a Diane Kruger (premiata per la sua prova al Festival di Cannes 2017), con gli occhi perennemente arrossati dal pianto e un look trasandato che esprime noncuranza, per mostrare la sua disperazione. Passati i primi momenti di lacerante strazio e incontrollata aggressività, Katja, donna ferita irreversibilmente, acquisisce, nonostante l’uso di stupefacenti, una sua lucidità che travalica la giustizia divina e oltrepassa il giudizio di chi fa parte di un passato ormai andato.

Questa moglie e madre dai capelli biondi con tanto di ricrescita molto ricorda Naomi Watts nei panni di Cristina Peck, protagonista di “21 grammi“, appartenente a quella schiera di diseredati e disperati dell’universo di Alejandro González Iñárritu, profondo conoscitore – proprio come Akin – della disperazione umana. Come Cristina, Katja cerca rifugio nelle droghe e, in maniera assai credibile, riproduce all’infinito alcuni momenti felici dei suoi cari (una attraverso una segreteria telefonica, l’altra tramite un filmato del cellulare); come Cristina, Katja elabora il suo lutto in modo assolutamente credibile, ma mentre per la prima – in un mondo negativo dove nulla sembra salvarsi – un barlume di speranza rimane vivo, per la seconda la tentazione è forte, il buio avanza e nulla lo può più fermare.

Laura Calvo

Trama

  • Titolo originale: Aus Dem Nichts
  • Regia: Fatih Akin
  • Cast: Diane Kruger, Johannes Krisch, Numan Acar, Denis Moschitto, Ulrich Tukur, Samia Chancrin, Numan Acar, Rafael Santana
  • Genere: Drammatico, colore
  • Durata: 106 minuti
  • Produzione: Germania, 2017
  • Distribuzione: BIM Distribuzione
  • Data di uscita: 15 marzo 2018

 

oltre la notte locandina itaKatja vive ad Amburgo ed è sposata con Nuri Sekerci, un uomo curdo con cui ha un figlio di 5 anni. Katja conobbe Nuri comprando da lui dell’hashish quando era studentessa, e lo sposò mentre era in prigione, nonostante la sua famiglia si opponesse fermamente al matrimonio. Una volta uscito di prigione comunque Nuri, diventato padre, aveva smesso di avere a che fare con il traffico di droga, aveva studiato economia e si era sistemato con un lavoro d’ufficio. Un giorno disgraziatamente, tornando dal lavoro, Katja scopre che Nuri e suo figlio sono morti entrambi in un attacco terroristico avvenuto nel palazzo dove lui lavorava. Da quel momento Katja entrerà in una spirale di dolore e di vendetta che la porterà a investigare privatamente sulla questione, convinta di sapere qualcosa che le forze dell’ordine non riescono a scoprire.

Oltre la notte: uno sguardo amaro sulla piaga del terrorismo

Fatih Akin, regista tedesco di origini turche, tra i più importanti autori della nuova generazione in Germania, regista tra gli altri de “La sposa turca” (2004), dirige “Oltre la notte”, selezionato per rappresentare la Germania ai premi Oscar 2018 nella categoria Oscar al Miglior Film Straniero, dopo aver vinto il Golden Globe. La pellicola ha scosso il pubblico anche al Festival di Cannes del 2017, dove l’attrice protagonista Diane Kurger ha vinto il presitigioso Prix d’interprétation féminine.

Il film tratta il delicato tema del terrorismo che, soprattutto in Germania, è una piaga che ha lasciato molte vittime e scosso profondamente l’opinione pubblica.

Il titolo della pellicola, “Oltre la notte” è stato scelto sulla base di una canzone della famosa rock band americana Queens of the Stone Age, band il cui leader, Josh Homme, ha fatto anche da compositore per le musiche del film.

Trailer

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