Recensione
Omicidio all’italiana – Recensione: “Questo film è tratto da una storia vera”
Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, autore di celebri opere del web quali “Padre Maronno” e “Mariottide”, torna sul grande schermo con il suo secondo film, dopo il successo del primo (“Italiano Medio”), per raccontare la macabra morbosità della gente riguardo gli omicidi.
Piero Peluria è il sindaco di Acitrullo, minuscolo paesino molisano composto ormai solo da anziani e rovine. Quando la residente Contessa muore per soffocamento da cibo, il sindaco vede un’imperdibile opportunità: fingere un omicidio e attirare così l’attenzione dei media sul suo diroccato paesello.
Già il fatto che un simile incipit possa esistere fa capire che la situazione dell’Italia è ormai disagiata dal punto di vista morale: Maccio si è infatti ispirato a fatti di cronaca realmente accaduti e ha voluto condannare, con il suo umorismo demenziale, l’atteggiamento di morbosa curiosità che spinge gli italiani ad aggirarsi come avvoltoi intorno al delitto dell’ultima ora.
È così che giornalisti e turisti si riversano a fiotti ad Acitrullo, mentre l’ultimo pensiero nella testa del Commissario Fiutozzi, responsabile del caso, è cercare l’assassino, troppo preso a ingraziarsi la televisione nella speranza di fare carriera.
Omicidio all’italiana… e non solo!
Quando l’Italia viene resa una macchietta dagli stranieri è subito sdegno: in noi si genera un moto di orgoglio nazionale e un desiderio cocciuto di difendere la patria ad ogni costo. Quando invece è un italiano a fare satira sulla situazione ormai degenerata del nostro paese, è il momento delle risate amare e della triste consapevolezza, mentre diventa innegabilmente vero il detto ‘ridere per non piangere’.
In “Omicidio all’italiana” non si salva nessuno: giornalisti, politici, conduttori televisivi, poliziotti, agenzie del turismo, opinionisti, tutti vengono mescolati in questa insalata servita di contorno al presunto omicidio della Contessa. Sabrina Ferilli interpreta l’unico personaggio con un chiaro riferimento reale, poiché la sua Donatella Spruzzone, per stessa ammissione di Maccio, è ricalcata sulla figura di Barbara D’Urso.
La comicità di Maccio Capatonda ha delle caratteristiche ben distinte: l’uso della stupidità portata all’eccesso, lo stravolgimento della lingua per creare strani giochi di parole, nomi e cognomi scelti con un preciso scopo, situazioni al limite dell’intelligenza umana. C’è a chi piace e a chi no. Se non altro, si può stare certi di vedere un film comico che, seppur forse non brillante, di certo non è volgare. E di questi tempi, è dire molto.
Valeria Brunori
Trama
- Regia: Marcello Macchia
- Cast: Marcello Macchia, Luigi Luciano, Enrico Venti, Gigio Morra, Sabrina Ferilli, Antonia Truppo, Roberta Mattei, Fabrizio Biggio, Lorenza Guerrieri
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 99 minuti
- Produzione: Italia, 2017
- Distribuzione: Medusa
- Data di uscita: 2 Marzo 2017
Un misterioso delitto ha sconvolto la monotona vita di Arcitullo, città dell’entroterra abruzzese.
A quanto pare questa è la volta buona per il sindaco (Maccio Capatonda) e il suo vice (Herbert Ballerina) di fare emergere il paesino e renderlo noto al di fuori di quelle montagne.
Sulla scena del delitto non saranno presente solo le forze dell’ordine, ma anche il famigerato programma televisivo “Chi l’acciso?“, condotto da Donatella Spruzzone (Sabrina Ferilli).
Grazie alla diretta del programma televisivo e all’astuzia del sindaco, quella che fino ad allora era stata una località sconosciuta, sta per diventare una famosissima cittadina. Sarà tutto vero o solo un tentativo per rimanere sotto i riflettori?
Trailer