Onda su Onda: per la terza prova dietro alla macchina da presa Rocco Papaleo sceglie di parlare d’amicizia
- Regia: Rocco Papaleo
- Cast: Alessandro Gassman, Rocco Papaleo, Luz Cipriota, Massimiliano Gallo, Calogero Accardo, Silvia Pérez
- Genere: Commedia, colore
- Durata: 102 minuti
- Produzione: Italia, 2016
- Distribuzione: Warner Bros Italia
- Data di uscita: 18 febbraio 2016
Il protagonista di “Onda su onda” è Gegè, un cantante di mezz’età fallito che non ha mai raggiunto le luci della ribalta, interpretato dallo stesso regista; Gegè si trova a dover arrivare a Montevideo perché scritturato per un insperato concerto, che gli frutterà bei quattrini. A far coppia col regista lucano ritroviamo Alessandro Gassman, già al suo fianco nell’esordio alla regia, “Basilicata Coast to Coast”: il sempre affascinante attore è Ruggero, lo schivo cuoco della nave cargo su cui Gegè viaggia.
Onda su onda: all’intreccio narrativo si fonde la passione del regista per l’Uruguay
L’ambiente ristretto della nave e la durata del viaggio ben si prestano a mostrare le peculiarità dei protagonisti, costretti dalle circostanze ad un’interazione forzata. Gli imprevisti che accompagnano poi il loro arrivo in città porterà due uomini tanto diversi ad una reciproca comprensione.
L’attore-regista con questa pellicola dimostra un vero amore per l’Uruguay, che sente simile alla sua Basilicata, e vuole che il pubblico apprezzi il maggior numero possibile di vedute, tanto che la pellicola, in alcuni momenti, si trasforma in un susseguirsi di scatti fotografici. Da essi traspare una Montevideo laboriosa e un po’ decadente, che imprime al girato una certa malinconia che, unita ad alcune virate drammatiche della sceneggiatura, non può far definire “Onda su onda” una vera e propria commedia.
Onda su onda: il regista non ha saputo dosare ironia e sentimento nelle giuste proporzioni
Fare del buon cinema non è cosa facile; far ridere e riflettere al contempo, poi, è ancora meno semplice. “Onda su onda” non dispiace, è un film gradevole, ma diverte solo a tratti, non riuscendo a trovare l’equilibrio tra battute e sentimento. Alla fine è la malinconia che ha la meglio su tutto e si impadronisce di troppe parti del film, non permettendogli di raggiungere una vera completezza narrativa.
Gegè fa sorridere, ma a denti stretti, e l’accusa alla TV spazzatura è tanto giusta e reale da far davvero intristire. Papaleo vuol forse raccontare troppe cose, ed in parte ci riesce pure, ma troppi ingredienti hanno come risultato una zuppa scombinata. E’ comunque da apprezzare il tentativo di realizzare un film d’intrattenimento che si allontani dal cliché delle parolacce e del volgare gratuito e inoltre in “Onda su onda” al posto della solita bellona seminuda abbiamo una protagonista femminile vestita e mai banale.
Maria Grazia Bosu