Tratto da un videogame della Capcom di vecchia data, giocabile su Playstation, Onimusha vanta la supervisione alla regia di Takashi Miike (che ha diretto anche qualche episodio) e mescola il concept del videogioco con un personaggio leggendario del Giappone, il samurai Miyamoto Musashi.
Indice
Onimusha – tutte le informazioni
Trama
Il prode samurai Miyamoto Musashi, assieme ad una cerchia di “mercenari” parte alla ricerca di una pace da imporre mentre avanza una misteriosa epidemia di zombi, manovrata da oscuri demoni. Con se porta un guanto che gli relega dei poteri, che rischiano di trasformare anch’esso in un demone.
Crediti
- Regia: Takashi Miike e Shinya Sugai
- Genere: Animazione
- Durata: 8 episodi da 25-30 min.
- Produzione: Netflix, Giappone, 2023
Recensione
Bisogna subito sparigliare le carte e precisare che il videogioco dei primi anni duemila è, ad oggi, un oggetto di culto per alcuni, ma piuttosto sconosciuto o dimenticato per tanti altri.
E, si può anche dire che parrebbe che di quella ossatura narrativa sia rimasto ben poco, a favore di un racconto che vive di vita propria, basandosi su un’anima più “contemplativa” e meno dinamica e violenta.
Quindi, si potrebbe dire che per chi fosse un fans assoluto del prodotto videoludico potrebbe trovarsi dinnanzi ad una delusione, ma per tutti gli altri questo Onimusha può rivelarsi una piacevole sorpresa nel novero degli Anime dallo stampo jidai geki (film storici in costume, spesso con protagonisti samurai).
Sul piano dell’animazione questo film codiretto da Takashi Miike (uno dei registi più eclettici e imprevedibili del panorama giapponese) vanta una grafica in 2D con elementi in CGI, su fondali minuziosamente dipinti a mano. Altro punto a favore è il character design del suo protagonista che si ispira fortemente alla figura iconica dell’attore Toshiro Mifune.
Complessivamente, le sue otto puntate (dalla durata di meno di mezz’ora ciascuna, tranne la prima che dura un pochino di più) scorrono agevoli, prestando perlopiù attenzione alla psicologia e al viaggio dei suoi pochi personaggi, costruendo quell’alone di mistero e terrore poco a poco, per poi concentrarsi in una dinamica più action e violenta nelle ultime tre puntate.
La trama è, sostanzialmente un pretesto, quasi un canovaccio, ma via via il suo percorso si intensifica e l’attenzione a personaggi e ambienti riesce a far funzionare anche una linea narrativa basica che, però, non manca di riservare qualche “imprevisto” lungo il percorso ed esplode la sua forza dinamica nella parte conclusiva.
Giudizio conclusivo
Possiamo, quindi parlare di Onimusha come un prodotto Netflix riuscito e meritevole di visione?
Se siete appassionati di cinema (e serie) di animazione giapponese, difficilmente vi deluderà e, pur senza regalare grandi soddisfazioni, riuscirà a soddisfare le aspettative. Anche, perché sul piano dell’animazione il film riesce a condensare bene le due anime di classico (con un’animazione bidimensionale) e il moderno, prestando molta attenzione a scenari e dettagli ambientali e naturalistici.
E, la scelta di dare le sembianze di Toshiro Mifune al personaggio principale può rivelarsi quel tocco in più per tutti i nostalgici del cinema giapponese del passato.
Se, invece, si è alla ricerca di un prodotto di massimo intrattenimento o di massima aderenza ad un prodotto videoludico (come è alla sua origine) si potrebbe restare disinteressati già dopo un paio di puntate.
Puntate che, sostanzialmente, non pesano nella loro fluidità, anche per una durata sostenibile, arrivando ad un complesso di meno di 4 ore di durata, quindi visionabile tranquillamente in una sola giornata. O, se preferibile, in due “manche” da un paio di ore (scarse) ciascuna.
Trailer
Di seguito vediamo il trailer di Onimusha, il serial animato di Netflix, disponibile sulla piattaforma dal 2 novembre 2023.