Recensione
Oro Verde – C’era una volta in Colombia – Recensione: un dramma epico sulle origini del narcotraffico colombiano
I Wayùu sono una tribù indigena della Colombia e sono una comunità di circa 300.000 persone. Hanno una loro lingua e tradizioni secolari, regolate dalla legge non scritta dell’onore. In questo microcosmo arriva negli anni ’70 il fenomeno della “bonanza marimbera”, con un massiccio traffico di cannabis verso gli Stati Uniti.
Il duo formato da Cristina Gallego e Ciro Guerra ha deciso di raccontare come il traffico di droga ai suoi esordi abbia cambiato la Colombia, partendo dalle vicende private della grande famiglia Pushainas capitanata da Ursula (Carmina Martinez), donna forte e carismatica.
Dal regista di “El abrazo de la Serpente” e la sua produttrice un film visionario che mischia diversi generi
L’inizio dell’opera è estremamente suggestivo con le immagini dell’abito rosso fuoco della giovane sposa che spicca nel bianco del deserto durante una danza rituale. La dote necessaria alle nozze sarà frutto di traffici illegali che porteranno degli stranieri indegni definiti “alijuna” nella comunità. In cinque atti, i due registi raccontano l’ascesa e la caduta di un mondo pulito, corrotto dal capitalismo e dal denaro facile. In scenari sempre più bui, si assisterà al cupo dissolvimento di una cultura chiusa che non vuole mischiarsi con gli arujuma (Spagnolo).
I Pajaros de verano del titolo originale di “Oro verde – C’era una volta in Colombia” sono gli uccelli portatori di sventura che appaiono quando la fine è vicina nella casa della giovane Zaida (Natalia Reyes) e di suo marito Raphayet (Josè Acosta). Lui è il nipote dell’anziano Peregrino (Josè Vicente Cotes), una figura importante per quei popoli, in quanto messaggero e portatore di pace tra famiglie rivali.
Il film è un viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta di simboli esoterici e taboo. Vestite con abiti colorati, le donne indossano speciali collane dagli strani poteri e Ursula è l’unica custode di uno speciale talismano che le permette di parlare con i sogni.
Oro verde – C’era una volta in Colombia: un thriller dal carattere etnografico con un cast corale
Il mondo di “Oro verde – C’era una volta in Colombia” sembra essere come un giano bifronte: da una parte le belle facce degli indigeni, come quella di Peregrino armato solo del suo bastone, dall’altra i giovani Moises (John Narvaez), socio in affari di Raphayet, e il figlio della matriarca Leonidas (Juan Bautista Martinez). La loro avidità e il non rispetto delle regole del clan saranno la causa del finale da tragedia greca. Ursula appare in questo senso come una moderna Medea che si consegna ai suoi carnefici, colpevole di non aver ascoltato gli spiriti. Il suo personaggio, interpretato dall’attrice Carmina Martinez spicca in cast corale. Non a caso, lei proviene da una famiglia Wayuu, benché sua nonna innamorata e sposata con un arujuma fu per questo emarginata per lungo tempo. “Oro verde” è un’opera preziosa per la capacità di raccontare il presente attraverso il passato e per la ricchezza di suggestioni visive, come quella spettacolare della enorme villa razionalista persa nel deserto.
Ivana Faranda
Trama
- Titolo originale: Pájaros de verano
- Regia: Cristina Gallego, Ciro Guerra
- Cast: Natalia Reyes, Carmiña Martínez, José Acosta, Jhon Narváez, Greider Meza, José Vicente, Juan Bautista Martinez, Miguel Viera, Sergio Coen, Aslenis Márquez, José Naider, Yanker Díaz, Victor Montero, Joaquín Ramón, Jorge Lascarro, Germán Epieyu, Luisa Alfaro, Merija Uriana, Gabriel Mangones, Natalia Pinzón
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 125 minuti
- Produzione: Colombia, Danimarca, 2018
- Distribuzione: Academy Two
- Data di uscita: 11 aprile 2019
“Oro verde – C’era una volta in Colombia” è ambientato nella Colombia tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, in un periodo in cui la richiesta di marijuana è in rapido aumento e molti agricoltori in breve tempo diventano dei veri e propri imprenditori. Il film segue le vicende di una famiglia indigena wayùu, composta da una matriarca Ursula, l’audace Raphayet e la bella Zaida. In poco tempo, annebbiati dalla tanta ricchezza proveniente dalle loro piantagioni, cominciano a costruire delle vere e proprie cattedrali nel deserto ma al tempo stesso la loro avidità e sete di potere mette a repentaglio le loro vite, la loro cultura e i loro riti.
Oro verde – C’era una volta in Colombia: prima di Narcos
“Oro verde – C’era una volta in Colombia” è un film diretto dai registi colombiani Ciro Guerra, autore nel 2015 del film “El abrazo de la serpiente”, e Cristina Gallego, produttrice al suo primo film da regista.
Questo lavoro, che si basa su fatti realmente accaduti, si trasforma in un tesissimo thriller dove i protagonisti con le loro faide familiari e l’avidità perderanno totalmente l’umanità e la loro memoria individuale.
“Oro verde – C’era una volta in Colombia” è stato il film d’apertura della 50^ edizione della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes nel 2018 e successivamente è stato inserito nella selezione di Miglior Film Straniero per la Colombia alla 91^ edizione dei Premi Oscar del 2019.
In Colombia il film è stato visto da circa 277.000 spettatori e arriverà in Italia distribuito da Academy Two.
Trailer