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Oscar 2017: quali saranno i vincitori dell’89° edizione degli Academy?

In questa 89° edizione del prestigioso premio statunitense, che ormai volge alla finale cerimonia, troviamo due particolarità molto interessanti. Da un lato gli Oscar 2017 sono stati caratterizzati da una certa dose di ‘politicità‘, in merito alla mediatica campagna #OscarsSoWhite. dall’altro, invece, si è verificato un fenomeno che li contraddistingue: l’opera musical di Damien Chazelle, “La la Land”, si è aggiudicata ben 14 nominations, pareggiandone il record, dopo aver battuto quello dei Golden Globes, configurandosi di fatto come primo grande avversario da battere.

Oscar 2017: “La la Land” batterà il record delle 11 statuette? Le previsioni dei bookmakers

"La la Land": il musical pluricandidato agli Oscar 2017.Date queste premesse la domanda ‘Chi vincerà gli Oscar 2017?‘ può sembrare addirittura retorica, se non inutile. Certo le 14 nominations lo confermano come maggior candidato ad eguagliare storici record, come quello di “Ben Hur” nel 1959, “Il signore degli anelli – Il ritorno del re” nel 2011 (11 su 11 statuette) e “Titanic” di James Cameron.

Possibilità non del tutto irrealizzabile quella che vede la pellicola musical raggiungere lo ‘sweep‘: William Hill, il più autorevole bookmaker britannico, dà a 4.50 la probabilità che “La la Land” si porti a casa più di 11 Oscar contro l’1.16 del mancato raggiungimento di un tale traguardo. La vittoria nelle quattro grandi sezioni è data a 21.

Nella gara alla celebre statuetta d’oro per la categoria prettamente filmica, il musical di Chazelle è dato a 1.16; segue staccato il drammatico “Moonlight”, a 6, con le sue otto nominations (alcune importanti anche sul lato tecnico, come fotografia e montaggio), e la sua tematica molto attuale ha qualche possibilità in più rispetto alla pellicola di Casey Affleck, quotata a 21, forte di tre candidature per i suoi attori, sebbene indebolita dalla delusione SAG Awards. Viene affiancato da “Il diritto di contare”, sempre a 21. Purtroppo staccato di circa il doppio delle posizioni l’interessantissimo “Lion” (dato a 41), mentre restano lontani dalla possibilità di vittoria le restanti pellicole candidate.

Eppure, nonostante i numeri a favore, si potrebbe sperare (anche prevedere) un inatteso cambio di rotta: trattandosi di una sezione molto ‘delicata’, potrebbero esserci sorprese sotto il nome di “Manchester by the Sea”. Il film con protagonista Casey Affleck è stato molto apprezzato dal pubblico e dalla critica. Sempre che questo criterio possa costituire una base per sfidare l”imperiale’ “La la Land”, vincitore al botthegino: lo testimoniano i 342 milioni di dollari incassati in tutto il mondo (di cui oltre 130 negli USA). Improbabile, ma non impossibile, un cinematografico Davide contro Golia.

Per la prima volta dopo molto tempo l’Academy potrebbe trovarsi allineata con i gusti del grande pubblico.

Oscar 2017: i più quotati per le più importanti categorie attoriali

Le principali categorie attoriali sembrano riservare molte meno sorprese per l’edizione degli Oscar 2017. Solo tra i ‘maschi’ sembra ci possa essere più competizione.

Per la sezione del Miglior attore protagonista in testa troviamo il bravissimo Casey Affleck (1.66), in un tête-à-tête con Denzel Washington, con il ‘suo’ “Barriere”, che lo segue a corta distanza (2.20), mentre Ryan Gosling, protagonista di “La la Land” è in terza posizione, quotato a 15: la sua unica possibilità sta nel ‘clean sweep’ della sua pellicola. Non sembrano esserci spera"Manchester by the Sea": Casey Affleck candidato a Miglior attore protagonista per gli Oscar 2017.nze per Viggo Mortensen e Andrew Garfield, diretto da Mel Gibson nel bellico “Hacksaw Ridge”, rispettivamente dati a 101 e 41.

L’intensa prova drammatica del fratello di Ben Affleck lo rende forse il candidato migliore a conquistare il prestigioso premio, già avendo all’attivo un Golden Globe e un BAFTA per il medesimo ruolo, sebbene la vittoria di Washingotn ai SAG potrebbe significare il suo trionfo in questa sezione degli Academy.

Nella categoria controparte femminile padroneggia Emma Stone, già vincitrice di un Golden Globe e un BAFTA, con la sua parte ‘canterina’ danzante nel musical di Chazelle, venendo quotata a 1.16. Ciononostante, per questa sezione, le distanze sono relativamente accorciate, sebbene non si prefiguri un vero e proprio duello: troviamo Natalie Portman a 6; Isabelle Huppert a 11; in coda seguono Ruth Negga (“Loving”) e Meryl Streep, con la sua 20° candidatura in carriera. Si può tendere a confermare, in questo caso, le previsioni degli scommettitori, anche se ci si può prendere la briga di essere più attenti e guardinghi, facendo l’occhiolino alla Portman ‘spodestata‘ e alla Huppert, per la quale sarebbe più un omaggio alla carriera.

Sotto sotto brucia la flebile speranza di una Meryl Streep vincitrice, ma se questo dovesse accadere, sarebbe simbolicamente allo stesso tempo il coronamento di una parte importante della storia del cinema e l’amara delusione di un’arte, la Settima, non in grado di rigenerarsi e proporre interpreti di alto livello.

Oscar 2017: Damien Chazelle e Viola Davis senza rivali, più incerta la previsione per il Miglior attore non protagonista

L’ambitissima sezione per la Miglior Regia sembra non ammettere né ‘se’ né ‘ma’: a detta dei bookmakers sarà Damien Chazelle, dato al bassissimo 1.05, a portarsi a casa il premio. Con “Moonlight” e “Manchester by the Sea”, seguono Barry Jenkins e Kenneth Lonergan, rispettivamente a 11 e 15. Di molto staccati troviamo Gibson e Villeneuve. I due film drammatici potrebbero, comunque, far vincere ai loro registi il premio alla regia, anche perché le due pellicole sono trasversalmente e indirettamente interessate in altre categorie. In questi ultimi anni di film ‘piglia tutto’, la vittoria per Chazelle è quasi assolutamente certa: “La la Land” ha già sbancato ai DGA, ai Golden Globes e ai BAFTA. Ciò farebbe del cineasta il più giovane regista a vincere un Oscar (32 anni).

"Barriere": Viola Davis candidata per gli Oscar 2017.Appare molto decisa la situazione della categoria ‘cadetta’ per l’interpretazione femminile: troneggia la bravissima e pluriapprezzata (nonché già premiata quest’anno) Viola Davis, quotata a 1.02 per il suo ruolo ‘d’affiancamento’ nella pellicola di Denzel Whashington. Già alla terza nomination, la Davis è la più indicata per la vittoria, grazie anche agli altri premi ricevuti. Seguono di gran lunga distaccate le restanti candidate: Naomie Harris (“Moonlight”), Nicole Kidman (“Lion”), Michelle Williams (“Manchester by the Sea”), Octavia Spencer (“Il diritto di contare”), le ultime due principali avversarie, le quali però non hanno praticamente vinto nulla.

Nella sezione del Miglior attore non protagonista lo scenario è più precario e combattuto. In pole position troviamo Mahershala Ali (“Moonlight”), seguito da Dev Patel per la sua interpretazione in “Lion”. Alle rimanenti posizioni troviamo la seconda importante candidatura riguardante “Hell or High Water”, per Jeff Bridges, oltre a Lucas Hedges (“Manchester by the Sea”) e Michael Shannon, per l’unica grande nomination data a “Animali notturni”. Panoramica disegnata dai numeri, giacché il vincitore sembra quasi certo: Mahershala Ali ha riscosso moltissimi consensi per la sua seppur breve interpretazione, aggiudicandosi un SAG. Gli altri avversari restano piuttosto deboli al confronto.

Oscar 2017: il nostrano “Fuocoammare” ‘alla deriva’

Purtroppo per i più ‘patrioti’ tra di noi, una brutta notizia. Le possibilità che il documentario-denuncia italiano “Fuocoammare” possa avvalorarsi di una statuetta sono pochissime (21). La pellicola che spicca sopra tutte “O.J.: Made in America”, non solo per i tanti apprezzamenti fatti da parte della critica, ma anche perché sviscera una vicenda molto nota in casa USA, possibilmente generatrice di ampio consenso nell’ambiente dell’Academy. Le alternative valide sono storie legate a tematiche politico-sociali, in particolare la condizione degli afroamericani, come “I Am Not Your Negro” e “13th” (rispettivamente a 17 e 5.50).

“Fuocoammare” figura come autentico outsider, in un annata dove per gli outcast è assolutamente difficile riuscire a emergere.

Alfonso Canale

26/02/2017

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