Nel 2028, il mondo del cinema si prepara a festeggiare un traguardo significativo: il centenario degli Academy Awards. Questo evento non segnerà solo un secolo di celebrazioni per il premio più prestigioso del settore, ma porterà anche una novità attesa da tempo: l’introduzione dell’Oscar al Miglior Stuntman, ufficialmente denominato Achievement in Stunt Design. Questo riconoscimento mira a valorizzare il lavoro di quegli artisti che, dietro le quinte, rendono possibili le scene d’azione più spettacolari, spesso dimenticati dal grande pubblico.
Un momento di riflessione sul ruolo degli stuntman
La decisione di istituire un premio dedicato agli stuntman arriva in un periodo in cui l’industria cinematografica sta cercando di mettere in luce le diverse professionalità che contribuiscono alla realizzazione di un film. Con l’uscita di pellicole come “C’era una volta… a Hollywood” e “The Fall Guy”, l’interesse del pubblico verso il lavoro degli stuntman è cresciuto notevolmente. Le spettacolari acrobazie di attori come Tom Cruise, che rifiuta di utilizzare controfigure, hanno ulteriormente alimentato questa curiosità.
In questo contesto, abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Bruno Verdirosi, uno dei fondatori di Top Stunt, una delle principali società di stuntman in Italia, e suo figlio, che sta seguendo le orme del padre. Durante il Festival di Spello e dei Borghi Umbri, dedicato alle Professioni del Cinema, hanno presentato una dimostrazione delle loro abilità, replicando una celebre scena del film “Kingsman: Secret Service”.
La passione familiare per il mondo degli stuntman
Bruno Verdirosi e suo figlio hanno condiviso la loro esperienza e la loro passione per il mestiere di stuntman. Il giovane Verdirosi ha espresso il suo entusiasmo per la possibilità di vedere finalmente riconosciuto il lavoro degli stuntman agli Oscar. “Stiamo iniziando uno studio che nel nostro settore forse non è ancora stato fatto. Fino a questo momento esisteva solo il Taurus, una sorta di contentino, ora avremo la possibilità di andare agli Oscar!” ha dichiarato.
Bruno, con orgoglio, ha raccontato la sua carriera, iniziata come bodybuilder e proseguita nel mondo del cinema. “Ho sempre fatto scene dove ero il boss o il cattivo. A mio figlio ho consigliato di non cercare di raggiungere la mia fisicità, perché il suo tipo di corpo gli consente di doppiare anche le donne”, ha spiegato. La passione per il cinema è stata trasmessa di generazione in generazione, con il giovane Verdirosi che ha iniziato a praticare arti marziali e ha trovato la sua strada nel mondo dello spettacolo grazie al supporto del padre.
L’importanza della formazione e della sicurezza
Il percorso per diventare stuntman richiede una preparazione rigorosa e una continua formazione. Entrambi i Verdirosi hanno sottolineato l’importanza di avere una base sportiva, che può includere anche la danza. “Ho iniziato dalle arti marziali e ho sempre giocato a calcio. A un certo punto, ho capito che il cinema era la mia vera passione”, ha raccontato il giovane Verdirosi.
Bruno ha aggiunto che la sicurezza è una priorità assoluta sul set. “Il mio obiettivo è garantire la sicurezza prima di tutto. Ho subito sette operazioni alla colonna vertebrale a causa di incidenti sul lavoro. È fondamentale lavorare con professionisti esperti per evitare situazioni pericolose”, ha affermato. Entrambi hanno evidenziato come la mancanza di esperienza possa portare a gravi incidenti e hanno fatto appello a produttori e registi affinché scelgano stunt coordinator con un’adeguata preparazione.
La relazione tra stuntman e nuove tecnologie
Con l’avvento delle tecnologie digitali e degli effetti speciali, il ruolo degli stuntman sta evolvendo. “Molti vedono i VFX come una minaccia per il nostro lavoro, ma in realtà possono aiutarci in situazioni pericolose”, ha spiegato il giovane Verdirosi. Il padre ha aggiunto che, sebbene ci siano meno stuntman sul set rispetto al passato, è importante mantenere un equilibrio tra l’uso di tecnologie e le abilità fisiche degli stuntman.
Bruno ha sottolineato l’importanza di avere un contratto nazionale per gli stuntman, un traguardo che finalmente è stato raggiunto in Italia. “Ora abbiamo delle condizioni e delle procedure da seguire, il che migliora la sicurezza e il rispetto per il nostro lavoro”, ha affermato con soddisfazione.
Verso il futuro: gli Oscar e il riconoscimento degli stuntman
Il film più impegnativo a cui ha lavorato Top Stunt è stato “Quantum of Solace”, girato sul Lago di Garda, dove le automobili stunt sfrecciavano a velocità elevate. “Ci sono stati incidenti, ma la passione per il nostro lavoro ci spinge a continuare”, ha dichiarato Bruno.
Infine, entrambi i Verdirosi hanno espresso il desiderio di vedere il loro lavoro riconosciuto a livello internazionale. “Speriamo che l’Oscar al Miglior Stuntman possa dare visibilità a questa professione e far comprendere al pubblico l’importanza del nostro lavoro”, hanno concluso. Con l’avvicinarsi degli Oscar 2028, il mondo del cinema si prepara a celebrare non solo i grandi attori, ma anche coloro che rendono possibile la magia del grande schermo.
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