Recensione
Parigi, 13 Arr.: Tre stadi dell’essere distopico
Sesso, bugie e videoskype
“Ero arrabbiata perchè non avevo le scarpe, poi ho incontrato un uomo senza piedi e mi sono sentita fortunata”.
Il regista Jacques Audiard conferma anche in questa sua ultima fatica la predilezione per vicende umane sconvolte dalla rivelazione di un’inclinazione nascosta, insieme alla passione per un’estetica cinematografica poderosamente sensoriale.
Il lungometraggio, ispirato dalla graphic novel “Killing and Dying” di Adrian Tomin, fumettista americano ed illustratore del New Yorker, è ambientato nel 13° distretto parigino, il quartiere meno “francese” e meno turistico della capitale, dallo stile fortemente americano e dai grandi palazzoni che svettano nel cielo dai nomi dedicati a grandi città straniere che hanno ospitato le olimpiadi, da qui il titolo originale che nasce dal soprannome del quartiere, Les Olympiades.
Un quartiere parigino multirazziale, che copre la vasta zona sulla Rive Gauche della Senna, abitato prevalentemente da asiatici, tanto da farlo diventare la più grande Chinatown d’Europa, come anche l’iniziale veduta a volo d’uccello ci mostra.
Ma non sarà solo l’architettura ad interessare il regista, il contesto è la cornice che inquadra i suoi protagonisti, attorno ai quali ruotano non solo i movimenti di camera, ma tutta l’attenzione e la profondità dei chiaroscuri di questa pellicola in bianco e nero, luci ed ombre di una crepuscolare lacera umanità.
La ricerca dell’amore, o meglio della “corrispondenza”, che sia una corrispondenza d’anime o di intenti, questo è il tema che lega ed intreccia due storie distinte, che finiscono per congiungersi. La storia di Emilie, Lucie Zhang, una ragazza che vive da sola nel grande appartamento della nonna, ora in casa di cura, alla cui porta bussa Camille, Makita Samba, un’affascinante insegnante in cerca di un posto dove stare.
L’alchimia tra loro esplode fin da subito, ma quella passione sessuale prima si trasforma in disgusto, poi in amicizia ed andrà ad intrecciarsi, quasi per caso, con la storia di Nora, Noèmie Merlant, una trentenne che ha deciso di iscriversi all’Università dopo aver lavorato oltre dieci anni per lo zio.
“Io sono un reddito per te. Pago per vivere con te e sopportarti”
Parigi, 13Arr.: l’amore contemporaneo e le relazioni difficoltose
“…Penso alle persone che lo sono solo dal punto di vista legale e che non possono essere ritenute responsabili”.
“Parigi, 13 Arr.” ha una regia che si insinua tra le occhiate furtive, che dona profondità alle ombre per restituirci l’oscurità dentro di loro e racconta, racconta quell’inquietudine che lega le nostre tre protagonisti, che si ritrovano a fare i conti con la loro stessa sessualità, messa a dura prova dal fast food dei siti di incontri e dalla paura di impegnarsi, svelando al mondo e a loro stessi le proprie debolezze.
I punti cardine della storia sono due, da un lato la continua ricerca di soddisfazione carnale che stimola i sensi, dall’altro la ricerca dell’amore, quell’amore pregno di empatia e comprensione anche dell’altro da sé, di quel lato nascosto così difficile da perdonare.
La parabola individuale diventa quadro d’insieme, una riflessione sulle modalità di adattamento in un microcosmo che riflette i reali rapporti di potere e di sesso che governano una società. Ci si trova davanti a una sorta di dipinto che sembra portare sullo schermo le pennellate “desaturate” di Hopper mentre racconta il “male del vivere” e l’umanità che lo circonda.
La camera vive di primi piani e di assenza di profondità di campo, “racconta” le emozioni e avvicina i protagonisti, aprendo finestre evocative sulla loro anima, finestre che loro sembrano essere incapaci di portare alla luce.
Audiard mostra tre facce della stessa medaglia e le trasforma in sfumature di grigi, perchè la vita non può essere sempre in bianco e nero, con la sua regia ispirata e stilisticamente evocativa. Una regia che non viene accompagnata da una sceneggiatura altrettanto accattivante, che in realtà non ha moltissimo da dire, anche se quel poco viene messo in scena in modo esemplare.
“Parigi, 13 Arr.” è un viaggio dentro se stessi, che viene alla luce solo grazie all’amore, quello stesso amore che possiamo riconoscere nelle parole di Italo Calvino “Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s’era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s’era potuta riconoscere così.”
Chiaretta Migliani Cavina
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- Titolo originale: Les Olympiades
- Regia: Jacques Audiard
- Cast: Lucie Zhang, Makita Samba, Noémie Merlant, Jehnny Beth, Anaïde Rozam, Pol White, Geneviève Doang, Stephen Manas, Lumina Wang, Line Phé
- Durata: 105 minuti
- Genere: Drammatico, colore
- Produzione: Francia, 2021
- Distribuzione: Europictures
- Data di uscita: 24 marzo 2022
“Paris, 13Arr.” ha conquistato il pubblico e la critica dell’ultimo Festival di Cannes. Il film francese arriva nelle sale italiane distribuito da Europictures.
Parigi, 13 Arr.: la trama
Con questo film Jacques Audiard traspone sul grande schermo la graphic novel ‘Killing and Dying‘ di Adrian Tomine, edito in Italia da Rizzoli con il titolo ‘Morire in piedi‘. I protagonisti sono quattro ragazzi parigini, Camille, Amber, Nora e Emilie. Il film racconta le loro vite, i loro dilemmi esistenziali, mostrando l’incrociarsi dei loro destini. E’ questa una storia ambientata nella Parigi di oggi, una moderna storia d’amore e amicizia, giovinezza e sensualità.
Parigi, 13Arr. : un film in un intenso bianco e nero
Il talentuoso Audiard, che può vantare numerosi premi sullo scaffale, tra cui una Palma d’Oro e un Gran Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes, due Premi César, un Leone d’Argento a Venezia e due BAFTA, sceglie per questo film un bianco e nero sontuoso. A fare da cornice alle vicende di “Parigi, 13Arr.”, coi suoi grattacieli, il quartiere parigino di ‘Les Olympiades‘, nel XIII arrondissement.
A vestire i panni dei giovani protagonisti, Lucie Zhang (“Happy Night”), Makita Samba (“The bunker game”), Noémie Merlant (“Ritratto della giovane in fiamme”) e Jehnny Beth (frontwoman delle ‘Savages‘).
Candidato in 5 categorie ai prossimi Premi César (attrice e attore rivelazione, sceneggiatura non originale, fotografia e colonna sonora), “Parigi, 13Arr.” è distribuito in Italia da Europictures.