Filippo Ferrari è uno dei personaggi più amati di Mare Fuori, la serie Rai che ha conquistato giovani e adulti. Interpretato da Nicolas Maupas, Filippo è diverso dagli altri ragazzi detenuti nel carcere minorile di Napoli. Scopriamo dunque perché viene chiamato “o Chiattillo”.
Filippo è diverso dagli altri detenuti del carcere minorile
Ben educato, ben vestito, colto: Filippo proviene da una famiglia benestante. Arriva da Milano ed era un talento del pianoforte. Durante una vacanza a Napoli, commette un errore fatale e viene incarcerato. Dopo aver assunto delle sostanze stupefacenti, infatti, Filippo provoca la morte di un amico mentre cerca di scattare una foto da pubblicare sui social.
Dapprima spaesato, il giovane milanese imparerà a farsi valere e a ottenere rispetto tra gli altri detenuti. Guardie e detenuti lo chiamano “o Chiattillo”, alcuni in maniera dispregiativa, altri in modo affettuoso. La bella zingara Naditza usa questo termine in modo tenero. Ma cosa significa questa espressione?
Cosa significa il termine Chiattillo
In dialetto napoletano “chiattillo” significa “figlio di papà”. Viene usato per indicare ragazzi di buona famiglia, ben vestiti, di buoni studi e abituati a vivere nel benessere. Secondo alcune fonti deriverebbe dal termine “chiatto”, cioè “grasso”, ma non per indicare il peso bensì il fatto di vivere negli agi e di avere atteggiamenti snob.
Scugnizzi e chiattilli
Filippo non è il solo personaggio della serie ad essere soprannominato così. Anche Teresa (fidanzatina di Edoardo) viene chiamata in quel modo perché appartiene alla Napoli dei quartieri alti. In dialetto napoletano, infatti, i chiattilli sono i figli di papà, che abitano nei quartieri ricchi. Gli scugnizzi, invece, sono i ragazzi di strada che abitano nei quartieri bassi di Napoli e spesso vivono di espedienti.
Edoardo, Ciro, Carmine, Rosa, Milos e o Pirucchio, quindi, sarebbero scugnizzi mentre Sasà, Filippo, Teresa e Gemma sono chiattilli.