Pier Luigi Pasino interpreta Enrico Poët nella nuova stagione della serie “La legge di Lidia Poët“, recentemente disponibile su Netflix dal 30 ottobre. Con una carriera ventennale nel teatro e nel mondo musicale, Pasino si affaccia ora al piccolo schermo, rivelando il suo talento attraverso un personaggio che incarna valori di grande attualità. La serie affronta tematiche come i diritti delle donne e il supporto maschile alle istanze femminili, rendendo il suo ruolo di Enrico Poët particolarmente significativo anche nel contesto odierno.
Il trionfo della seconda stagione
Dal suo lancio, la seconda stagione de “La legge di Lidia Poët” ha rapidamente conquistato il pubblico, raggiungendo le posizioni di vertice tra le serie più viste su Netflix. Pasino riflette sui notevoli riscontri avuti fin dalla prima stagione, sottolineando l’importanza del calore dei fan, soprattutto considerando il lungo attesa di due anni dall’uscita precedente. “Ci aspettavamo che le persone che ci avevano seguito continuassero a seguirci. È stato bello rivedere tutto questo calore,” afferma l’attore, evidenziando la connessione emotiva tra il cast e i fan.
Il successo della nuova stagione è attribuito anche alla capacità degli sceneggiatori di strutturare una trama che non solo si sviluppa in modo lineare, ma comprende anche storie multiple che si intrecciano. “Ci sono più casi che si aprono e si chiudono, ma c’è anche un caso principale che attraversa gli episodi, mantenendo alta la tensione,” spiega Pasino, sottolineando come la dinamica relazionale tra i personaggi si sia evoluta, grazie anche all’arrivo di nuovi attori, come Gianmarco Saurino.
Enrico Poët: simbolo di cambiamento
La rappresentazione di Enrico Poët da parte di Pasino è definita dall’attore stesso come quella di un vero “uomo rivoluzionario”. Nella seconda stagione, il personaggio compie gesti significativi, mettendo da parte le proprie ambizioni per supportare la sorella Lidia nel suo percorso di lotta. “Traghettare la sorella verso il suo obiettivo significa consentire anche a tutte le donne dell’epoca di avere una possibilità,” afferma Pasino, suggerendo che l’ideale di supporto tra uomini e donne è fondamentale per il progresso sociale.
Pasino riflette sulla difficoltà di recitare un personaggio del XIX secolo e su come le norme di quel tempo resisterebbero all’accettazione dei diritti delle donne. Pur riconoscendo il contesto storico, Pasino trova molteplici parallelismi tra il passato e il presente, evidenziando come, nonostante i progressi, certi problemi persistano. “Attraverso un piccolo prodotto di intrattenimento possiamo cambiare la percezione della società,” dice, suggerendo che fare i conti con la storia sia essenziale per affrontare le sfide moderne.
L’importanza della musica nel racconto
In uno degli episodi della nuova stagione, Pasino e l’attrice Matilda De Angelis presentano un brano intitolato “Lidia”, frutto della loro collaborazione sincera. “È un regalo reciproco,” racconta Pasino, spiegando come l’idea di integrare la musica nella narrazione sia nata dalla pura passione. Questo brano è stato accolto con entusiasmo dalla produzione e in particolare dalla regista, che ha scelto di posizionarlo in un momento cruciale della serie. La creazione della musica è stata un’esperienza commovente e rappresenta una fusione dei talenti di entrambi gli artisti.
Pasino, inoltre, condivide il suo percorso artistico che unisce musica e recitazione. Crescendo in un contesto creativo, ha sviluppato un amore per la musica che, nonostante i suoi impegni teatrali e cinematografici, non ha mai abbandonato. Dopo un’interruzione dedicata alla recitazione, ha ripreso in mano la chitarra e ha avviato un nuovo progetto musicale. “Ho iniziato un progetto di cantautorato italiano e ora sto lavorando a un disco,” dice Pasino, dimostrando come il suo approccio artistico spinga verso una continua evoluzione.
L’impatto della carriera teatrale
La lunga carriera di Pasino nel teatro ha fornito una solida base per il suo approccio alla recitazione audiovisiva. Con esperienze significative, come quella con la compagnia Carrozzeria Orfeo, l’attore ha potuto sviluppare un profondo senso di disciplina e ricerca interpretativa. “Il teatro è stata una palestra,” afferma, riconoscendo che questa forma d’arte lo ha aiutato a familiarizzare con la drammaturgia e le dinamiche recitative. Questa formazione gli ha permesso di affrontare con sicurezza i ruoli televisivi, portando sullo schermo l’intensità e la complessità dei suoi personaggi.
La nuova sfida della multidimensionalità artistica
Infine, Pasino parla della sfida che artisti come lui affrontano nel cercare di non essere definiti da un singolo ruolo o talento. “In Italia c’è sempre questa difficoltà nell’incasellare un artista che si esprime su più fronti,” dice, sottolineando che la qualità del lavoro deve prevalere su categorizzazioni rigide. La sua esperienza dimostra che quando un artista è in grado di esprimersi con autenticità, il suo valore emerge indipendentemente dalle etichette.
Pier Luigi Pasino, quindi, non solo dà vita al personaggio di Enrico Poët, ma incarna anche una filosofia di cambiamento e adattamento, invitando il pubblico a riflettere su tematiche di cruciale importanza sociale, rendendo il suo lavoro un importante mezzo di comunicazione e consapevolezza.