Recensione
Poker Face: il secondo film da regista di Russell Crowe
Parla di poker e di giocatori d’azzardo il lavoro più personale dell’attore simbolo de “Il gladiatore”. Lui è Jack Foley, uomo d’affari di successo che deve fare i conti con il poco tempo che gli resta da vivere e decide di chiudere con una sfida al tavolo verde. Per farlo, però deve essere con i suoi amici di un tempo, con cui ha dei conti in sospeso.
La partita della vita con Alex (Liam Hemsworth), Billy (Matt Noble), Sam (Daniel MacPherson), Paul (Steve Bassoni) e Drew (il rapper RZA) tuttavia è solo il pretesto per raccontare una storia su come si esce di scena.
I personaggi, Foley in primis, si muovono in luoghi patinati e luccicanti come le potenti macchine da corsa che usano per raggiungere il luogo meraviglioso della partita. Di loro sappiamo poco, a parte i ricordi d’infanzia che passano nelle prime sequenze. Come in “Regalo di Natale” di Pupi Avanti c’è una trappola che li aspetta, ma arriverà il caos a cambiare il finale. Il film di Crowe è un mix di action e di thriller in cui alla fine le carte contano poco o nulla.
Crowe porta in scena il suo dolore personale sotto mentite spoglie
Per comprendere bene il film è importante conoscere la sua genesi. La lavorazione è stata molto complessa a causa del Covid e del lockdown che hanno rallentato notevolmente il set. Inoltre, il regista/attore aveva perso da poco il padre. Questi fattori sono essenziali per leggere tra le righe della storia. L’analisi psicologica del protagonista si va a confondere con tutto il resto. Non c’è molta coerenza nella narrazione che tende a sfilacciarsi in mille rivoli. Detto questo, la messa in scena è irreprensibile nonostante le difficoltà incontrate da Crowe e dai suoi collaboratori.
Tutto è stato fatto in assoluta clandestinità, a causa delle restrizioni durissime in Australia alla libertà di movimento, come raccontato dal regista stesso in conferenza stampa alla presentazione alla stampa. Comunque, imperfezioni a parte, la presenza scenica di Jack Foley/aka Russell è imponente. Vale la pena di vedere il film solo per quello. E aggiungiamo noi, anche per la sfida fatta per portare a casa la produzione in questione: una partita di poker vinta dal regista neozelandese più amato a Roma.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Russell Crowe
- Cast: Russell Crowe, Liam Hemsworth, Rza, Aden Young, Steve Bastoni, Daniel MacPherson, Elsa Pataky, Jacqueline McKenzie, Lynn Gilmartin, Matt Nable, K Callan, Benedict Hardie, Dan Matteucci, Molly Grace, Paul Tassone, Addam Bramich
- Genere: Thriller
- Durata: 89 minuti
- Produzione: USA, 2022
- Distribuzione: Vertice360
- Data di uscita: 24 novembre 2022
“Poker Face” è un film presentato in assoluta anteprima alla 17° Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città. É il secondo lavoro da regista di Russell Crowe.
Poker Face: la trama
Crowe ambienta il suo lavoro nel microcosmo patinato del poker high stakes. Lui stesso è Jake Foley che offre ai suoi vecchi amici la possibilità di una grossa vincita in denaro. Però loro in cambio dovranno aprirsi completamente a lui. Una partita di poker con una posta in gioco molto alta per tutti, compreso Jake che sa di dover morire a breve.
Poker Face: curiosità sul film
Russell Crowe è alla sua seconda regia, dopo “The Water Diviner” del 2014. In questo lavoro, lui oltre ad esserne protagonista sta dietro la camera da presa e firma la sceneggiatura insieme a Stephen M. Coates. La colonna sonora, composta per l’occasione è di un duo importante per la Settima Arte. Matteo Zingales & Antony Partos hanno già firmato in passato la musica di film come “99 Homes” con Andrew Garfield e Michael Shannon, e il distopico “Fahrenheit 451” Michael B. Jordan e Mchael Shannon tratto dall’omonimo romanzo.