Un evento culturale di grande rilevanza si terrà sabato alle 17 presso l’Auditorium Comunale Cuminetti di Albino. Filippo Poletti presenterà il suo ultimo lavoro “L’arte dell’ascolto: musica al lavoro”, edito da Guerini. Questa presentazione si inserisce nell’ambito del Fuori Crespi, una sezione del Festival di letteratura dedicata al lavoro, che abbraccia la provincia di Bergamo, Brescia e Milano. Il libro esplora in modo innovativo la relazione tra lavoro e musica, coinvolgendo diversi settori e tendenze artistiche al fine di attrarre un pubblico eterogeneo.
La figura di Filippo Poletti e la sua carriera
Filippo Poletti è un noto musicologo e giornalista, riconosciuto come Top Voice di LinkedIn Italia. Con un’esperienza pluriennale nel campo della comunicazione, ha avuto l’opportunità di incontrare ed intervistare numerosi esponenti di spicco in vari ambiti professionali. Tra i nomi illustri che ha avuto modo di intervistare ci sono Piero Angela, Giorgio Armani, Enzo Biagi, Norberto Bobbio e tanti altri. Il suo approccio al racconto del lavoro attraverso la musica rappresenta un modo originale di mettere in relazione le diverse discipline artistiche e professionali.
In “L’arte dell’ascolto”, Poletti raccoglie le esperienze di 120 professionisti, offrendo al lettore una visione più ampia sulla connessione tra la musica e le varie forme di lavoro. Il volume è arricchito da una playlist su Spotify, creata dallo stesso Poletti, che include 34 ore di brani musicali pertinenti ai temi trattati nel libro. Spaziando da composizioni classiche fino a vari musicisti contemporanei come Vasco Rossi e Taylor Swift, la colonna sonora del libro è un invito all’ascolto e alla riflessione.
I grandi della musica e della cultura bergamasca
Nel libro, Filippo Poletti si sofferma su cinque incontri significativi legati al territorio bergamasco. Uno dei punti salienti è rappresentato dal celebre gastronomo Luigi Veronelli. Originario di Milano, Veronelli trascorse gli ultimi anni della sua vita a Bergamo, dove morì nel 2004. Nel libro, Poletti ricorda un episodio del novembre 1994, quando Veronelli si dedicò a una degustazione di diverse annate di Romanée-Saint-Vivant, sottolineando l’intenso legame tra gusto e musica. Attraverso le sue riflessioni, emerge come la musica accompagni e arricchisca l’esperienza sensoriale del vino, con riferimenti a Johann Sebastian Bach e Wilhelm Friedemann.
Un altro personaggio emblematico è Walter Bonatti, descritto da Poletti come il “re delle Alpi”. L’alpinista, noto per le sue imprese straordinarie, rivela nel libro il suo amore per la musica, in particolare per Stravinsky e la sua “Sagra della primavera”. Bonatti esprime la sua sensibilità nei confronti della musica, definendola un perfetto compagno delle sue avventure alpine, enfatizzando come i suoni possano evocare sensazioni di grande bellezza e libertà.
Le influenze musicali di Krizia ed Eugenio Finardi
Il volume arricchisce ulteriormente la narrazione con la figura della stilista Krizia, originaria di Bergamo, che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della moda. Poletti rivela la fascinazione di Krizia per le “Gymnopédies” di Erik Satie, brani che la stilista considerava molto attinenti al suo stile. Secondo Poletti, Krizia trovava nei pezzi di Satie una sintonia e un’affinità con la sua visione estetica, descrivendo come la linearità e l’ironia della musica rappresentassero elementi essenziali anche nel suo modo di interpretare la moda.
Insieme a Krizia, un altro artista di grande rilievo è Eugenio Finardi, noto per le sue radici bergamasche e per una carriera costellata di successi musicali. Poletti racconta che Finardi ha dedicato una delle sue canzoni più celebri, “A mio padre”, alle origini familiari e alla sua infanzia, sottolineando l’importanza della figura paterna e la sua introduzione alla musica. La madre di Finardi, un soprano, rivestì un ruolo fondamentale nella sua formazione musicale, influenzando la sua passione per l’arte e la musica.
La visione di Maurizio Nichetti e il suo legame con Bergamo
Un ulteriore capitolo del libro è dedicato al regista Maurizio Nichetti, noto per il suo film “Volere volare”, che include l’opera “Una furtiva lagrima” di Gaetano Donizetti. Il film e la sua colonna sonora mettono in luce come la musica possa evocare sogni e nostalgie, creando un ponte tra il cinema e l’altezza artistica della musica classica. Nichetti, attraverso il suo lavoro di regista e attore, riesce a rendere omaggio alla tradizione musicale bergamasca, utilizzando l’opera di Donizetti come simbolo di un patrimonio culturale ricco e variegato.
La connessione tra questi grandi nomi, esplorata da Poletti nel suo libro, offre un affresco vibrante e appassionante del legame tra arte e lavoro, sottolineando come la musica rappresenti un linguaggio universale capace di unire diverse esperienze e generazioni. La presentazione del libro si preannuncia come un momento di riflessione e celebrazione delle relazioni tra diverse forme d’arte e delle storie dei personaggi che hanno contribuito a plasmare la cultura bergamasca e italiana.