Recensione
Quando eravamo fratelli – Recensione: un mondo interiore in crescita libera
“Quando eravamo fratelli” è tratto dal sorprendente romanzo d’esordio di Justin Torres, in cui si narra una storia drammatica di una famiglia senza timone, una madre vittima, un padre padrone e tre figli nell’età della pubertà, abbandonati nel mare ondivago della sessualità, senza alcun faro a illuminare la strada.
Manny, Joel e Jonah sono tre adolescenti nati da una madre italo irlandese e un padre portoricano, vivono in una zona boschiva e arretrata degli Stati Uniti chiamata Utica e si trovano ad affrontare i drammi della crescita e familiari, lasciati a se stessi senza cibo e affetto da una madre apatica e priva di forze a seguito dell’abbandono temporaneo del marito.
Una vera altalena di emozioni e lacrime, paesaggi mozzafiato che passano dalla luce estiva al candore della neve, esaltati da una fotografia densa e materica, dalle tinte sature, tra albe e tramonti e una luce netta ma soffusa che avvolge e accarezza lo sguardo dei bambini.
Un lirismo imperante, accentuato dal taglio delle riprese, intimo nel soffermarsi sulle espressioni, cogliendo le sfumature attraverso primi piani intensi incorniciati dalla purezza del silenzio e dalla natura, in un afflato etereo che ricorda il primo Terrence Malick.
Il lungometraggio alterna riprese dal vero a sequenze animate dei disegni dal vero di Jonah, immagini in libertà che riportano alla mente gli schizzi inquietanti di “Butterfly Effect”, in un binomio di evoluzione e sofferenza.
Quando eravamo fratelli: la natura sovrasta ed esplode
Jeremiah Zagar costruisce un flusso immaginario di energia che lega armonicamente pulsioni dell’età adolescenziale ed elementi della natura, aria e acqua su tutti, dove nuotare è come volare e una stanza colma di soli materiali di scarto e scatoloni si trasforma nella reggia del gioco, come una fiaba d’altri tempi.
Tre fanciulli che vivono allo stato brado, legati a doppio giro di vite con la natura e l’acqua del torrente che scorre dietro casa, ragazzi che crescono differentemente, Manny e Joel simili al padre, piccoli teppisti in erba dai modi violenti e Jonah, legato alla madre, dai modi eterei e femminili ed immerso nel suo mondo immaginario.
Una scena cardine, Jonah e sua madre che quasi annegano nel torrente, nel tentativo violento del padre di insegnare loro a nuotare, un ricordo ricorrente per Jonah, dominato dall’acqua, simbolo della sessualità, l’acqua in cui si nasce e l’acqua che corre come le ali nel cielo.
Una storia potente, dalle musiche quasi inesistenti e sottili, ma dai rumori che avanzano di pari passo con le scene in un ritmo che sfiora l’anima.
Una tenda come rifugio che costruisce lo spazio per la creatività, per incidere le scene di vita quotidiana, ricordare e chiudersi in se stessi fino a trovare la propria strada, una strada speciale, quella di Jonah, da percorrere in solitaria, incompreso e osteggiato dai fratelli, ma vero, perchè come diceva Platone “Un ragazzo è, di tutte le bestie selvagge, la più difficile da trattare”
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- Titolo originale: We the Animals
- Regia: Jeremiah Zagar
- Cast: Raúl Castillo, Josiah Gabriel, Terry Holland, Isaiah Kristian, Evan Rosado, Sheila Vand
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 94 minuti
- Produzione: USA, 2018
- Distribuzione: I Wonder Pictures
- Data di uscita: 16 maggio 2019
“Quando eravamo fratelli” segue la storia di tre inseparabili fratelli portoricani cresciuti nella zona operaia vicino alla grande città di New York. La loro infanzia è caratterizzata dal brusco rapporto con i genitori, troppo distaccati e con un padre che preferisce le brutte maniere all’andare incontro alle necessità dei propri figli. Mentre i due fratelli più grandi, Manny e Joel, crescendo si avvicinano ai modi del padre, il più piccolo, Jonah, più sensibile degli altri due, comincia un suo percorso personale. Allontanandosi dai modi turbolenti del padre intraprende un modo di sentire il suo essere più libero ma allo stesso tempo più complicato.
Quando eravamo fratelli: crescere non è facile
“Quando eravamo fratelli” è un film basato sul romanzo scritto da Justin Torres e diretto da Jeremiah Zagar al suo primo lungometraggio di finzione dietro la macchina da presa. Nel 2009 lo stesso regista aveva vinto il Biografilm Festival con il suo documentario d’esordio “Into a Dream”. Per l’anteprima italiana di “Quando eravamo fratelli” è stato scelto proprio questo Festival per promuovere il film.
Questa pellicola arriva in Italia dopo aver ottenuto 5 candidature ai Spirit Awards e ottimi giudizi da parte della critica internazionale all’ultima edizione del Saundance Film Festival.
Prodotto da Andrew Goldman, Christina D. King, Paul Mezey e Jeremy Yaches il film è stato girato con una pellicola 16 millimetri e include anche sequenze animate per rappresentare i sogni nei disegni del piccolo Jonah.
I protagonisti di “Quando eravamo fratelli” sono tre ragazzi alla loro prima esperienza, affiancati da Raúl Castillo (“Unsane” di Steven Soderbergh) e Sheila Vand (“Argo” di Ben Affleck) nei ruoli dei genitori.