Quentin Tarantino, arrivato alla Festa del Cinema di Roma 2021, dove terrà un Masterclass attesissima dal pubblico e dagli addetti ai lavori, ha incontrato la stampa nella Sala Petrassi dell’Auditorium. Tarantino ha risposto con garbo ed eloquenza a tutte le domande proposte .
Quentin Tarantino: un artista che non ha paura delle critiche negative
Riguardo alle critiche che possono aver subito alcuni suoi film, e alle restrizioni espressive che accompagnano questo particolare periodo storico, Quentin Tarantino ha espresso idee molto chiare:
“Bisogna credere nei propri principi e non preoccuparsi che alla gente non piaccia una certa cosa che si fa. Quando ho fatto “Pulp Fiction” abbiamo ricevuto una grande attenzione positiva dalla stampa, ma alcuni critici hanno lo giudicato in maniera dura, dicevano ‘questo tizio non è poi speciale, è divertente mah’. E’ importante non essere tropo sensibili. Se un film è un argomento di conversazione ed esprime lo spirito del tempo, se lascia il segno, ci saranno persone a cui piacerà, altre a cui non piacerà. Ma se non te la prendi quando le critiche non sono lusinghiere, rifletterai che se ci dedicano 10 mila parole ritengono sia qualcosa di cui parlare, comunque. “Pulp Fiction” ha animato la conversazione. Col passare del tempo se ne parla un pò meno, però diciamo che occupa un posto sullo scaffale, ma ci è arrivato, sullo scaffale, perché è stato apprezzato. Bisogna accettare che questo fa parte del dibattito. Anche gli anni ottanta erano repressivi, la permissività degli anni novanta deve qualcosa anche a “Pulp Fiction”. Se il film fosse uscito 4 anni dopo credo che la risposta sarebbe stata molto diversa”.
Riguardo all’ipotesi che la pandemia abbia ucciso definitivamente il cinema a favore della sua fruizione di contenuti in streaming, il regista ha affermato che occorre stare a vedere quel che succede. Tarantino ha dichiarato di possedere una sala cinematografica in cui vengono proiettati revival, certo cinema di nicchia, ma appena riaperto le sale sono sempre state piene. A dimostrazione della sua fiducia nelle sale cinematografiche ha detto d’aver comprato un’altra sala.
Ha poi aggiunto: “Sono fortunato ad avere fatto “C’era una volta a… Hollywood” nel 2019. Mi sento come un uccello che riesce ad entrare dentro una finestra aperta poco prima la chiudano, evitando che la coda venga schiacciata”
“Bastardi senza gloria” e “C’era una volta a… Hollywood” hanno riscritto la storia
“Riscrivere la storia… è successo mentre scrivevo la sceneggiatura, ma non era mia intenzione farlo. Mi sono messo in trappola da solo! Così ho deciso di uccidere Hitler, mi sembrava una buona idea allora”.
Riguardo al fatto che nei due film ha usato lo stesso finale il regista ha riso, affermando che può farlo anche mille volte, perché è una sua idea. “Io posso permettermelo perché è roba mia”.
La star si è espresso anche su quanto sia cambiata la sua vita da quando è padre: “Quando è nato mio figlio è stato fatto apposta come tempistica, a fine carriera non prima, tutte le mie priorità sono cambiate in maniera significativa, l’ho scelto”.
Processo creativo alla base dei film, rapporto tra qualità estetica e narrativa
“Quando scrivo non penso al film ma alla pagina, alla carta, alla penna, al tavolo su cui scrivo, quindi alla qualità narrativa, ai personaggi, per arrivare al punto in cui sono loro a prendere le fila della narrazione. Conta scoprire la storia, quando poi mi metto girare il film do quello per scontato e penso a come girarlo, inizio a aggiungere i momenti cinematici, le azioni. La scrittura è puramente letteraria”.
Riguardo poi allo scegliere un film da eliminare, Quentin Tarantino ha premesso che non eliminerebbe niente e nessuno, ma crede che “Nascita di una nazione” sia un film del quale avremmo potuto fare volentieri a meno. Per tanti motivi . ”Uno dei motivi principali è il fatto che ha portato alla rinascita del Ku Klux Klan in America, l’organizzazione aveva il controllo del Sud nella prima metà del secolo, poi con le lotte per i diritti civili aveva perso potenza. Ci sono stati tanti neri e ebrei morti e tanto terrorismo in quegli anni, e non sarebbe rinato se non per questo film. Se mettiamo Griffith a Norimberga, e lo giudichiamo con gli stessi principi che hanno disciplinato Norimberga, sarebbe stato giudicato colpevole. Molti sono stati assolti per via degli effetti del film”.
Tarantino ha salutato con cortesia il pubblico dei giornalisti, mostrando disponibilità con tutti.
Maria Grazia Bosu
19/10/2021