L’intervista tra Bret Easton Ellis e Quentin Tarantino ha suscitato un acceso dibattito sull’attuale panorama cinematografico. Durante la conversazione, il regista di Pulp Fiction ha espresso il suo disappunto riguardo alla tendenza di Hollywood a riproporre storie già adattate, sottolineando che la creatività sembra essere sempre più relegata in secondo piano. Queste riflessioni emergono in un contesto in cui remake e adattamenti di opere già esistenti sembrano dominare il settore, come nel caso di Dune e Shōgun.
Le osservazioni di Tarantino su Dune
Nel corso dell’intervista, Tarantino ha esaminato anche la recente uscita di Dune – Parte Due, esprimendo la sua mancanza di interesse nei confronti di questa opera. “Ho visto Dune di David Lynch un paio di volte. Non ho bisogno di rivedere quella storia. Non ho bisogno di vedere i vermi delle sabbie. Non ho bisogno di vedere un film che pronuncia la parola ‘spezia’ in modo così drammatico,” ha affermato con una nota di sarcasmo. Le sue parole evidenziano un sentimento condiviso da molti cinefili che sentono la necessità di innovazione e cambiamento, piuttosto che una continua ripetizione di storie già narrate.
Il regista ha quindi allargato il suo discorso alla considerazione di come la mancanza di originalità si manifesti anche nelle serie televisive, enfatizzando che recentemente sono stati realizzati numerosi remake. Tarantino ha espressamente citato opere recenti come Ripley, chiedendosi come mai il pubblico non si possa dedicare a nuove narrazioni. “Ci sono sei o sette libri su Ripley, se fai un altro film, perché adatti lo stesso libro che hanno già trasposto sullo schermo due volte?” ha domandato, dimostrando così il suo disappunto verso l’industria.
La visione di Tarantino su Shōgun
Le osservazioni di Tarantino si sono protratte anche sulla serie Shōgun, la quale è stata recentemente rivalutata per la sua qualità e ha ricevuto ampie candidature ai premi. “Ho visto Shōgun negli anni ’80. Ho guardato tutte le 13 ore. Sono a posto. Non mi interessa come la faranno,” ha dichiarato. La sua posizione chiarisce un punto di vista critico nei confronti dei reboot, che, a suo avviso, non aggiungono nulla di nuovo o di interessante alle storie già narrate.
Il discorso verte quindi sull’idea che anche la miglior produzione televisiva non possa impressionare un autore del calibro di Tarantino se essa ripete un contenuto già esplorato in precedenza. “Non mi interessa se mi prendono e mi mettono nell’antico Giappone con una macchina del tempo,” ha continuato, evidenziando come il fascino della narrazione rimanga latente se non sostenuto da una trama fresca e originale.
Elogio per Joker: Folie à Deux
In contrasto con la sua critica ai remake, Tarantino ha manifestato apprezzamento per Joker: Folie à Deux, evidenziando che anche figure di spicco come Mark Romanek e Jason Blum hanno elogiato quest’opera. Questa espressione di entusiasmo suggerisce che, mentre il regista aborrisce la ripetizione nella narrazione, è pronto a sostenere progetti che offrano contenuti nuovi e audaci. La discussione sulla creatività in film e serie TV si fa sempre più viva in un’epoca in cui la ricerca di originalità potrebbe sembrare una battaglia ardua.
Con tale dichiarazione, Tarantino mette in luce una frustrazione crescente nel settore cinematografico, invitando registi e sceneggiatori a investire nel nuovo e nel diverso. Il messaggio è chiaro: il pubblico ha il diritto di aspettarsi storie che possano sorprenderlo e coinvolgerlo, portando alla luce l’importanza della creatività e dell’innovazione nell’industria dell’intrattenimento.