Dopo due anni dall’uscita di Strappare Lungo i Bordi, Zerocalcare torna con Questo Mondo non mi renderà cattivo. La serie, scritta da Zerocalcare e realizzata da Movimenti Production in collaborazione con Bao Publishing, si concentra maggiormente su un messaggio politico forte e deciso, cosa che abbiamo particolarmente apprezzato da un’artista che – ancora una volta – dimostra di non aver paura di esprimere il suo pensiero.
Indice
Questo mondo non mi renderà cattivo: tutte le informazioni
Trama
La trama di questa seconda serie vede due storie, con tematiche differenti, intrecciarsi tra loro. Da un lato c’è la storia di Cesare – su cui non vogliamo fare spoiler – un vecchio amico di Zero dai tempi dell’infanzia che torna in città dopo molti anni. Dall’altra c’è quella di un centro di accoglienza in cui si sono stabiliti dei migranti. Proprio quest’ultimo fatto ha creato nel quartiere moltissime rivolte da parte di una fetta della popolazione che vorrebbe venissero spostati altrove. Questo porterà a dissidi politici nel quartiere, portando a uno scontro tra le due parti.
Crediti
- Data di uscita: 9 Giugno 2023
- Regia: Zerocalcare
- Sceneggiatura: Zerocalcare
- Genere: commedia, drammatico
- Distribuzione: Netflix
- Episodi: 6
- Durata: 30 min
- Produttori: Davide Rosio, Giorgio Scorza
- Studio di Produzione: Movimenti Production, DogHead Animation
- Doppiatori: Valerio Mastandrea, Chiara Gioncardi, Paolo Vivio, Zerocalcare
- Musiche: Path
Recensione
Questa volta, tornando sulla piattaforma Netflix, Zerocalcare decide di mandare un messaggio che vira notevolmente sul lato politico, pur dando importanza all’aspetto sociale, che rimane significativo. In questo modo, Michele Rech – in arte Zerocalcare – dimostra ancora una volta di esprimere senza paura la sua voce in modo deciso e coerente. Come per Strappare Lungo i Bordi, anche in questo caso l’autore ha deciso di dar voce a – quasi tutti – i suoi personaggi, vestendo i panni non solo di sé stesso ma anche di tutte le persone che popolano la sua vita. I personaggi che animano la serie vengono rappresentati in un modo particolare e unico che coglie la loro essenza, rispecchiando perfettamente lo stile narrativo dell’artista. Pensiamo per esempio all’Amica Pterodattilo, L’amica Teiera o la fidanza di Sarah rappresentata come Sailor Uranus.
Ma a completare e rendere perfetto il quadretto di personaggi principali presenti nella serie c’è lui: l’Armadillo. La voce di Valerio Mastandrea da vita alla coscienza di Zerocalcare, come il Grillo Parlante lo è stato per Pinocchio. Caratterizzato da un’ironia tagliente e da una grande schiettezza, l’Armadillo è pronto a tenere a freno le paranoie di Zero o – alle volte – ad alimentarle ancora di più, andando ad impersonare quella voce che ronza nella testa di tutte le persone paranoiche e ansiose di fronte al minimo problema della loro vita.
Come anche nella serie precedente, anche in questo caso l’aspetto introspettivo sarà molto presente ma, questa volta, andrà a fondersi con tematiche politiche più preponderanti. Anche essendo due storie diverse, quelle di Cesare – un ex tossico dipendente tornato in città dopo molti anni passati in un centro di recupero – e quella dei rifugiati non voluti dagli abitanti del quartiere, si intrecciano e ricongiungono nello stesso punto nel finale.
Tante anime che vagano alla ricerca della propria strada
Cesare, i rifugiati, Secco, Sarah e tutti i personaggi che ruotano intorno al protagonista sono – come dirà Zerocalcare stesso nella metafora finale – tutte anime che annaspano al buio in luogo dove non può vivere nessun’altro, lasciandosi trasportare come tronchi dalla corrente. Ognuno di loro ha un sogno per cui ha sofferto, un passato doloroso da cui sono scappati, delle occasioni perdute per errori passati e treni ormai persi che non passeranno più. Eppure, ognuno di questi personaggi continua a trovare il suo modo di lasciarsi trasportare dalla corrente – nel bene o nel male – in un mondo in cui trovare la propria strada è più difficile del previsto.
Nonostante Strappare Lungo i Bordi e Questo Mondo non mi renderà Cattivo siano due serie diverse, scritte in due momenti diversi della vita di Zero e basate su storie e vicende diverse, c’è un piccolo filo rosso che le attraversa e che le unisce: la difficoltà di esprimersi, di trovare sé stessi senza perdersi e crearsi un futuro. Ma purtroppo, con quello che da alcuni viene definito pessimismo ma che in realtà potrebbe essere definito della semplice cruda obbiettività, Zerocalcare ci ricorda che le storie non hanno sempre un lieto fine. In quel mare popolato da creature sommerse, qualcuno riesce a risalire a galla e – lasciandosi trasportare dalla corrente – riesce ad arrivare a riva, altri, invece, rimangono ancorati sul fondo e lasciati indietro.
Giudizio e Conclusioni
Tornando nuovamente su Netflix e con la produzione di Movimenti Production, Zerocalcare torna a parlare di problematiche sociali e – questa volta – anche politiche, quanto mai attuali. L’autore decide di scavare nel profondo delle dinamiche umane e sociali che animano ogni giorno il mondo che lo circonda, trasformando in storie le sue esperienze personali e trasponendo i suoi pensieri, i suoi ideali e le sue paure in forma di una serie tv dall’aspetto comico ma dal retrogusto amaro. Guardare questa serie sarà un po’ come andare sulle montagne russe: andrete dai momenti più comici a repentini cambi di tono con momenti più profondi e drammatici ma, alla fine della corsa, ne sarà valsa la pena!
Trailer
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