È stato presentato in conferenza stampa “Rabbia Furiosa – Er Canaro”, diretto Sergio Stivaletti e ispirato ai fatti di cronaca romani del 1988 che videro coinvolto Pietro De Negri, detto il “canaro”, che uccise brutalmente l’ex pugile dilettante Giancarlo Ricci. In Sala erano presenti i membri del cast, il regista e gli sceneggiatori del film che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 7 Giugno 2018.
Rabbia Furiosa – Er Canaro: il film basato sul “delitto del canaro”
Sergio Stivaletti, il regista, esordisce affermando come sia cresciuto con in testa il fatto di cronaca dell’omicidio del canaro, fatto che avrebbe sempre voluto realizzare. La sceneggiatura del film era pronta da anni ma per via di problemi legati al lato produttivo il film non è mai stato realizzato. Tutto questo finché lo stesso Stivaletti non si è reinventato produttore in modo tale da realizzare il progetto, la cui storia è stata raccontata (in maniera diversa) da Matteo Garrone nell’acclamato “Dogman” al Festival di Cannes.
Inoltre, aggiunge che ha realizzato il film nelle sue proprietà, in particolare nel capannone dove realizza i suoi effetti speciali, e con la sua scuola di effetti speciali (la Fantastic Forge). “Un film fatto in casa” dice, per quanto “non voglia mostrare questo aspetto, in quanto pretende di essere un vero film per certi versi”.
Viene fatto notare durante la coferenza stampa come “Rabbia Furiosa – Er Canaro” sia ambientato ai giorni nostri e non negli anni ’80 e sopratutto come il film sia fedele in alcune scene alle descrizioni dei giornali dell’epoca. Sulla base di questo viene chiesto se la scelta dell’ambientazione sia stata fatta per una ragione di budget o stilistico narrativa oppure anche per dare un’idea di un “canaro immortale e ideale”, fuori dal tempo.
La risposta del regista è stata: “In fondo si, è un canaro ideale un pò fuori dal tempo. Alcune scelte di abiti, per esempio, volevano essere fuori dal tempo anche se si vedono i telefonini e l’oggettistica moderna. Ho escluso da subito la ricostruzione della magliana anni ’80 in quanto come sapete se uno riprende una macchina che passa bisogna cancellare tutto e volevo una certa libertà di ripresa. Le scelte di scenografia, di tutte le cose che poi avrebbe contenuto degli elementi come le camicie floreali indossate da Claudio (Virgilio Olivari) non sono connotabili in epoca precisa come gli stessi personaggi”.
Aggiunge anche come alcuni persoanggi, che compaiono per pochissimo, siano delle persone che abito realmente nel mandrione, luogo in cui sono state svolte le riprese. “Quando un regista vuole girare un film, almeno per me è così, è per vedere realizzate due o tre scene e poi gli costruisce una trama tutta intorno e li arrivano gli sceneggiatori. In realtà per me questo film sono due le scene importanti che ho sempre voluto riportare sullo schermo, anche se alcune cose in corsa diventano più importanti, come il discorso della recitazione degli attori.”
Rabbia Furiosa – Er Canaro: la parola al cast
Un ringraziamento è andato a Romina Mondello che ha reso “più femminile” il personaggio di Anna anche in fase di scrittura insieme agli sceneggiatori Antonio Lusci e Antonio Tentori. Ha creato così quelle caratteristiche intrinseche femminili “che a volte sceneggiatori e registi maschili di dimenticano”.
Riccardo De Filippis, che interpreta “Er Canaro”, alla domanda su come si sia approcciato al suo personaggio risponde: “Quando ho letto la sceneggiatura mi sono fatto un po di domande perché la rabbia, la cattiveria e il risultato di quello che lui fa deve nascere da qualche cosa, e così sono partito al contrario da una sofferenza.
Una sofferenza vera, che non nasce dalla cattiveria in quanto partire dalla cattiveria per arrivare allo stesso risultato non mi avrebbre portato da nessuna parte. Non giustifico, ovviamente, le azioni del mio personaggio però dovevo arrivare là e sono partito così dalla frustrazione, dalla schiavitù psicologica, morale e sociale che gli è stata imposta. Una sofferenza tragica quasi da personaggio alto di una tragedia greca. L’essere è anche cattivo, ma non mi bastava pensare solo alla cattiveria per giustificare in seguito le azioni del mio personaggio”.
Virgilio Olivari, l’interprete di Claudio il criminale “Amico” di Fabio, rispondendo su quale sia la scena più disturbante girata sul set afferma che lo sono state tutte “dall’inizio alla fine”, in quanto il carattere del suo personaggio è ben lontano da ciò che lui. “Sentivo il peso del personaggio che incombe sul protagonista e l’ho vissuta come una sottospecie di espiazione”, riferendosi ai minuti finali del film che secondo l’attore è risultata essere molto empatica perché con Riccardo si era creato un bellissimo feeling. “Abbiamo avuto libero accesso alle nostre sensazioni e non abbiamo seguito troppo la sceneggiatura. Ci siamo divertiti anche nel girare quelle scene in quanto durante tutte le riprese era nata quella stima reciproca”.
Infine viene fatto presente che il film sarà presente allo Shorts International Film Festival di Trieste, che avrà luogo tra il 29 giugno e il 7 luglio
Riccardo Careddu
01/06/2018