Eco Del Cinema

Recensione “Asteroid City”: un Anderson riconoscibile ma che non lascia il segno

“Asteroid City”, il nuovo film di Wes Anderson con un cast stellare conserva il tipico tocco sui generis del regista, ma rischia di sfociare in una pellicola autocelebrativa e autodidascalica.

Indice

“Asteroid City” – Tutte le informazioni

Trama

Asteroid City - locandina

Nel 1955, nell’immaginaria cittadina desertica di Asteroid City, dei giovani ragazzi e i loro genitori si ritrovano a passare alcuni giorni insieme in occasione della Junior Stargazer, convention di astronomia che prevede anche dei premi a seguito di prove da parte degli studenti. Un incontro inaspettato, in un’epoca durante la quale si parlava molto di pianeti lontani e forme di vista extraterrestre, desta nei personaggi sentimenti ed emozioni che si scontrano con le successive misure prese dall’esercito, e cioè quelle di una quarantena che costringe tutti a rimanere segregati ad Asteroid City, fino ad allora un luogo fuori dal tempo e dallo spazio, dove avrebbero passato solo pochi giorni. Un tempo quindi limitato diventa teatro di vite che si intrecciano e sovrappongono finendo per cambiare l’esito di ognuna di esse.

Recensione “Asteroid City”: un Anderson riconoscibile ma che non lascia il segno

Crediti

  • Regia: Wes Anderson
  • Cast: Jason Schwartzman, Bryan Cranston, Tom Hanks, Edward Norton, Scarlett Johansson, Steve Carell, Jeffrey Wright, Margot Robbie, Adrien Brody, Maya Hawke, Tilda Swinton, Rupert Friend, Willem Dafoe, Liv Schreiber, Jeff Goldblum, Stephen Park, Matt Dillon, Sophia Lillias, Fisher Stevens, Hope David, Hong Chau, Jake Ryan, Tony Revolori, Steve Park, Grace Edward
  • Genere: commedia
  • Durata: 105 minuti
  • Produzione: Stati Uniti, 2023
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Data d’uscita: 14 settembre 2023

Recensione

“Asteroid City” e un insieme di generi che crea confusione

Asteroid City

“Asteroid City” è un film che a volte scorre lento e inesorabile, altre presenta scene memorabili che cambiano la storia, chiarendo elementi e generi di trama: dal dramma alla commedia, dalla fantascienza al thriller. Nonostante un minutaggio contenuto di 105 minuti “Asteroid City” sembra non arrivare mai a quella svolta che si vedrà finalmente solo nella seconda metà del film, rendendolo così più dinamico,  un racconto che non manca di coinvolgere maggiormente rispetto alla prima metà. I 50 minuti iniziali del nuovo lavoro di Wes Anderson appaiono come una lunga e dettagliata presentazione dei personaggi. Una coerenza del titolo che però ha poco a che vedere con il meta-cinema che intermezza la trama e che fotografa un’epoca dove l’incertezza era carica di speranza.

Un film autocelebrativo, dove si omaggiano momento storici, il cinema anni ’50 e l’impatto visivo, parte di quel tocco identificativo che solo le pellicole di Wes Anderson possono avere. Infine, perché no, non è da escludere anche un’ode alle star di Hollywood che popolano il film. Ciò che salta subito all’occhio è che, in “Asteroid City”, non è mai realmente chiaro dove inizi la finzione, dove finisca la realtà e cosa sia cinema e cosa invece non lo sia. Tanto da far sorgere spontanea la domanda: cosa si sta vedendo? E l’unica certezza è che si tratti di un film di Wes Anderson: interpretazioni impeccabili, momenti di dialogo che raccontano un mondo, microcosmi e storie di vita che si incontrano e si intersecano nel regno della casualità, insieme a quella tipica forza cromatica visiva che non smetterà mai di stupire.

Scene memorabili e meta cinema eccessivo

Asteroid City

“Asteroid City” non è quindi privo di difetti, come non lo è del voluto desiderio di essere capace di ribaltare ogni cosa, compreso il film stesso, con, per esempio, ciò che accade al 50º minuto. È qui che si parla di sequenze memorabili, capaci di trasformare tutto ciò che nell’ultimo lavoro di Wes Anderson non funziona. La scena dell’incontro ravvicinato con questo personaggio inaspettato è assolutamente perfetta, ricca di tensione e densa di emozioni contrastanti: dallo stupore alla tenerezza, dalla paura alla meraviglia, senza lasciare da parte una riflessione su quanto ciò che consideriamo diverso agisca spesso mosso da ciò che sentiamo anche noi. Nel presentare disagi e gioie nell’ambito di una crisi, forse creativa, forse di vita, “Asteroid City ha degli elementi che potevano farne il nuovo capolavoro di Wes Anderson.

Forse il meta-cinema, per quanto non manchi di momenti che celebrano il cinema e la creatività attraverso straordinari attori amati e noti al grande pubblico, non ha un chiaro senso narrativo, limitandosi ad essere una prova di grande scrittura, di una sceneggiatura poetica e articolata nell’espressione di una semplicità concettuale che non guasta, ma che comunque non basta. Sono proprio quegli intermezzi in bianco e nero che presi singolarmente, sia di trama che di dialogo tra e con il pubblico sono da definirsi notevoli, ma che rendono “Asteroid City” un film freddo, dove l’emotività, il dramma e il tormento restano a margine, e che non ha modo di costruirsi né di farsi sentire, forse solo di essere una vaga percezione.

“Asteroid City”: Giudizio e valutazione

Come non si può dire che “Asteroid City” non conservi le caratteristiche che hanno fatto di Wes Anderson uno dei più amati, particolari e famosi registi a livello internazionale, non si può neanche negare che appare troppo slegato. Tra la prima e la seconda parte c’è una trasformazione di trama e scenario che non convince del tutto e anche gli intermezzi in bianco e nero stonano con il resto. Per quanto se si considerassero 3 prodotti diversi sarebbero tutti e 3 degni di nota, poetici, magistralmente recitati e anche abbastanza coinvolgenti, in un unico film danno un senso di lentezza, immobilità, confusione e di un tentativo di voler dire e raccontare troppo.

Trailer

Articoli correlati

Condividi