Il 22 Aprile uscirà nelle sale cinematografiche il film documentario Bigger Than Us, diretto da Flore Vasseur e co-diretto dall’attivista e attrice Marion Cotillard. Quest’ultima è già da molto tempo impegnata in cause che riguardano l’ambiente e la società, come la lotta femminista. L’opera verrà distribuita da Arthouse e avrà una durata di 95 minuti.
Il documentario ci racconta di sette giovani attivisti, in tutto il mondo, impegnati nella lotta per i diritti delle donne e per cause che riguardano il clima, i migranti e la criminalità non controllata. L’intento del film è quello di far conoscere la storia di questi protagonisti che da tempo combattono per le loro cause e sensibilizzare, soprattutto i giovani, su argomenti quanto mai fondamentali al giorno d’oggi.
Indice
Bigger Than Us – tutte le informazioni
Trama
Melati Wijsen, un’attivista indiana di diciotto anni, presente nelle lotte per l’ambiente e la società già da tempo, viene invitata dalla regista Flore Vasseur a compiere un giro del mondo incontrando sette giovani attivisti che stanno cercando, quotidianamente, di cambiare il loro piccolo paese e, di conseguenza, il loro, e nostro, mondo. Nel corso della storia incontreremo Memory Banda, una donna africana che lotta per permettere alle donne del suo paese di andare a scuola per non essere obbligate ad essere mamme; Rene Silva, un attivista Brasiliano che all’età di 11 anni ha fondato il suo giornale dicendo la verità sulle Favelas; e poi ancora ci sarà Winnie Tushabe, Mohamad Al e Xiuhtzecatl Martinez, tutti con una propria storia da raccontare.
Crediti
- Data di uscita: 22 Aprile 2023
- Regia: Flore Vasseur e Melati Wilsen
- Durata: 95 minuti
- Genere: documentario
- Distribuzione: Arthouse
- Prodotto: Marion Cotillard
- Protagonisti: Melati Wijsen, Winnie Tushabe, Mohamad Al, Xiutzecatl Martinez, Memory Banda, Rene Silva, Mary Finn
Recensione
Con Bigger Than Us iniziamo a fare un giro intorno al mondo attraverso la storia di sette giovanissimi attivisti. Ad accompagnarci in questo viaggio c’è Melati Wijsen, un’attivista indonesiana di 18 anni che da tempo combatte contro lo smaltimento della plastica sull’isola di Bali. Una lotta lunga e complessa che l’ha portata per anni sul campo e le ha fatto ottenere, infine, il divieto di vendere sacchetti di plastica sull’isola. Con lei attraverseremo Siria, Africa, Brasile, America e Grecia, ascoltando la voce di persone giovanissime che hanno portato enormi cambiamenti nel loro paese.
Questi adolescenti sono nativi digitali, ultra-informati e sanno come mobilitarsi attraverso i social network. Sono nati nel bel mezzo di una crisi ambientale e democratica. Il collasso del sistema influisce direttamente sulle loro vite: lo vedono nelle difficoltà dei genitori, in quello che mangiano. I più giovani sono sovrarappresentati anche tra le vittime di guerra o di disastri umanitari. Oggi vogliono parlare con la loro voce, non farsi parlare addosso”.
Il primo che incontriamo è Mohamad Al, un rifugiato siriano. Dopo essere stato portato al campo con i rifugiati, a soli 12 anni, aveva perso ogni cosa, compreso l’accesso alla scuola. Così ha deciso di costruirne una nel campo e, ad oggi, quella scuola ospita più di 200 bambini ogni giorno. Un gesto enorme che ha cambiato il destino di molti bambini che si sono ritrovati, da un giorno all’altro, senza niente.
Melati si sposta poi in africa dove incontra Memory Banda, un’attivista del Malawi di 22 anni. Anche lei, come Mohamad, ha capito l’importanza dell’istruzione e proprio per questo combatte ogni giorno per far si che le donne del posto possano tornare a scuola, dopo aver partorito. Quella che Memory ci presenta è una realtà angosciante e oppressiva che vede le donne stuprate e costrette a sposarsi all’età di 12 anni. Una verità di cui spesso non si parla abbastanza e su cui si chiudono gli occhi pensandola eccessivamente distante.
A loro si aggiunge poi la storia di Rene Silva, un giovane brasiliano di 25 anni. Da quando aveva 11 anni, Rene ha fondato il suo giornale di informazioni “Voz De Comunidade” e, da quel momento, ha iniziato a fare informazione su ciò che succede all’interno delle Favelas. Quel che il giovane attivista ci mostra è un mondo fatto di violenza e illegalità, dove la polizia abusa del proprio potere compiendo veri e propri massacri ingiustificati, e dove i bambini vengono portati a spacciare dall’età di 10 anni.
Le loro storie, insieme a quelle di altri attivisti come Winnie, Xiutzecatl e Mary Finn, ci portano a fare i conti con una dura realtà su cui, purtroppo, non siamo a conoscenza e che è, a differenza di quel che appare, pericolosamente vicina. Ognuno combatte la propria causa e tutti, anche se distanti, sono uniti da un unico grande obbiettivo: cambiare il mondo partendo da un piccolissimo gesto.
Giudizio e conclusioni
Bigger Than Us non ha paura di parlare in modo diretto e mostrare immagini forti. Quello a cui il documentario ci mette di fronte è una realtà molto più vicina e preoccupante di quanto si pensi. Il messaggio che vuole mandare è chiaro e rivolto ai giovani: fare qualcosa nel nostro piccolo per salvare il mondo intero.
Un documentario appassionante e allo stesso tempo destabilizzante che dovrebbe essere guardo da tutti e promosso a partire dalle scuole medie per sensibilizzare su argomenti ancora poco affrontati.