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Recensione “C’è ancora domani”: il film d’apertura della Festa del Cinema di Roma 2023

Film d’apertura della 18ª Festa del Cinema di Roma, “C’è ancora domani”, diretto e interpretato da Paola Cortellesi, sorprende per tono, stile e punti d’incontro con un’attualità che non bisogna mai smettere di combattere.

Indice

“C’è ancora domani” – Tutte le informazioni

C'è ancora domani - locandina

Trama

Nella seconda metà degli anni ’40, a Roma, Delia si divide tra lavori sottopagati e la gestione della casa, crescendo i figli e sopportando i continui maltrattamenti e soprusi di un marito violento e maschilista. In casa con lei, la giovane Marcella, i piccoli Sergio e Franchino e il marito Ivano, vive anche il suocero, Ottorino, del quale si occupa solo Delia, sostenendo rabbie, rancori e un senso di abbandono che Ottorino lamenta ogni giorno. I soldi che Delia e Marcella guadagnano sono destinati alla gestione di Ivano e a pagare la scuola dei bambini, ai quali è stato permesso di studiare essendo maschi. Quando Marcella si fidanza con un uomo che potrebbe provvedere al benessere economico dell’intera famiglia tutti si concentrano sulle future nozze. Delia intanto sembra continuare ad accettare tutte le difficoltà e le sofferenze che la vita le ha riservato, ma c’è una forza dentro di lei sopita da tempo, che aspettava solo di essere risvegliata, visibile attraverso dei piccoli gesti che tiene per sé, che non può rivelare e che le daranno un giorno, forse, la possibilità di iniziare finalmente a vivere.

Recensione “C’è ancora domani”: il film d’apertura della Festa del Cinema di Roma 2023

Crediti

  • Regia: Paola Cortellesi
  • Cast: Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Mattia Baldo, Gianmarco Filippini, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni, Lele Vannoli, Francesco Centorame, Priscilla Micol Marino, Silvia Salvatori, Maria Chiara orti, Paola Tiziana Cruciani, Alessaria Barela, Yonv Joseph, Federico Tocci
  • Genere: commedia drammatica
  • Durata: 118 minuti
  • Produzione: Italia, 2023
  • Distribuzione: Vision Distribution
  • Data d’uscita: 26 ottobre 2023

La recensione

Tutto ciò che riesce a trasmettere il primo film diretto da Paola Cortellesi

C'è ancora domani

“C’è ancora domani” sembra a tutti gli effetti un film neorealista ma dal sapore post millenial, presentando un mondo che è quello della Roma del secondo dopoguerra. Tra differenze di genere, maschilismo e patriarcato, la prima pellicola di Paola Cortellesi, risulta tanto lontano in usi e costumi, ma attualissimo nelle tematiche. Un divario, che esiste ancora oggi, quello tra uomini e donne, che negli anni ’40 era troppo spesso sinonimo di violenza domestica, di una totale svalutazione della donna, realmente trattata come un oggetto. Una “normalità” brutale, vista e ripetuta anche dalle generazioni future, vittime inconsapevoli di un sistema che li avrebbe resi esattamente come quei padri che tanto li terrorizzavano. Una ferocia e una cattiveria spesso semi-nascosta, in una cornice di dichiarata segretezza, di pubblica discrezione, ma anche di sottile solidarietà femminile, che sarebbe diventata, un giorno, indistruttibile.

La rassegnazione di Delia è stata l’accettazione, senza mai lottare, di un qualcosa che, come lei, tante altre donne, hanno sopportato negli anni, e che si cercava sempre di giustificare. Un giustificare erroneamente legato all’epoca, perché infatti ancora oggi si trovano motivazioni ad atti disumani. La riflessione e la rappresentazione di “C’è ancora domani” è chiara, palese, limpida, ma il tono e lo stile stupiscono con un cinico sarcasmo, una sceneggiatura dove la comicità esplode all’improvviso e dove il romano è, ancora una volta, motivo per sorridere. La Roma di “C’è ancora domani” è quella più verace, schietta e autentica; una città ancora divisa tra fiera miseria e corsa al progresso, fino alle date del 10 marzo e del 2 giugno del 1946, sinonimo di inizio di vero cambiamento. Con intermezzi musicali tra cui spicca “A bocca chiusa” di Daniele Silvestri, “C’è ancora domani” concede anche un certo respiro narrativo, insieme a dialoghi serrati e ironici.

C’è ancora domani perché non è mai troppo tardi

C'è ancora domani

L’ottimo cast interessa sia i giovanissimi attori bambini nel ruolo dei figli della protagonista Delia, che i noti e più amati interpreti del panorama italiano. Valerio Mastandrea incarna alla perfezione un marito crudele e aggressivo, capace solo di maltrattare e umiliare quella stessa donna senza il quale non sopravvivrebbe. Così anche Romana Maggiora Vergano è una giovane donna, come lo era sua madre, in procinto di sposarsi, ansiosa di una reazione da parte di Delia, fonte di quel coraggio e di quell’ispirazione per iniziare ad affermarsi come esseri umani. Oltre ai numerosi spunti di riflessione e all’attenta tecnica, che spesso senza dialogo, è fortemente espressiva e comunicativa, “C’è ancora domani” è una coinvolgente ed emozionante storia di affermazione ed emancipazione femminile, in un momento storico che lentamente si preparava a ciò che poi sarebbe diventato realmente. Un percorso di trasformazione e presa di coscienza che interesserà l’intero microcosmo che compone la Roma del film.

“C’è ancora domani”: Giudizio e valutazione

“C’è ancora domani” è una storia completa, compatta, ben interpretata e diretta, con una sceneggiatura che lega antico e moderno, vecchio e nuovo, elementi del genere drammatico e di quello più comico. Anche la messa in scena integra sapientemente dramma e commedia e lo fa nelle sequenze più inaspettate, rendendole estremamente crude, velate di un’ilarità aspra e dura, con artifici di regia che non hanno mai il solo impatto estetico. È un’ideale di realtà forse non sempre visibile, che non accade davanti agli occhi, ma che rimane una verità continuamente percepibile, e che a volte è stata difficile da cambiare. Paola Cortellesi non esprime un giudizio sul suo personaggio, mostra come anni fa si viveva un’esistenza che può apparire assurda, violenta, inaccettabile, ma che, purtroppo, è ancora troppo presente. “C’è ancora domani” è l’inizio di quel domani, di quei diritti che sarebbero arrivati, che sono giustamente aumentati e che devono continuare a crescere.

Trailer

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