Woody Allen, uno degli autori più importanti e rivoluzionari della settima arte, è tornato alla Mostra del Cinema di Venezia con l’anteprima del suo nuovo film, girato interamente a Parigi e per la prima volta in lingua francese. Coupe De Chance si presenta per lui come un’occasione di tornare ai fasti della raffinata comicità che nei lavori più recenti sembrava aver scelto di accantonare: ci troviamo infatti di fronte ad un’opera geniale e ricercata, una commedia leggiadra travestita da thriller surreale che rimanda a Match Point e apre a riflessioni sulla complessità dell’amore, sull’insincerità intima e sociale degli esseri umani e sul ruolo del caso nell’economia delle nostre vite.
Indice
Coup De Chance: tutte le informazioni
Trama
Fanny e Jean hanno tutto della coppia ideale: realizzati nella loro vita professionale, vivono in un magnifico appartamento nei quartieri alti di Parigi e sembrano innamorati come il primo giorno. Ma quando Fanny incrocia per caso Alain, un ex compagno di liceo, la situazione si capovolge immediatamente.
Crediti
- Data di uscita: 6 dicembre 2023
- Regia: Woody Allen
- Sceneggiatura: Woody Allen
- Durata: 93 minuti
- Genere: Commedia
- Montaggio: Alisa Lepselter
- Fotografia: Vittorio Storaro
- Produzione: Dippermouth
- Distribuzione: Lucky Red
- Attori: Sara Martins, Lou de Laâge, Melvil Poupaud, Elsa Zylberstein, Niels Schneider, Arnaud Viard, Bárbara Goenaga, Valérie Lemercier, Grégory Gadebois, William Nadylam, Guillaume De Tonquédec, Yannick Choirat, Naidra Ayadi, Jeanne Bournaud, Philippe Uchan, Anne Loiret
Recensione
Sin dalle prime inquadrature di Coup De Chance appare evidente che Woody Allen sia tornato nella sua migliore forma: l’inconfondibile tono leggero e stralunato che caratterizza le immagini, i suoni e i dialoghi, l’impaccio fisico e mentale dei personaggi, le ambientazioni posate e fiabesche sono radici solide al servizio di una trama dalle mille rivelazioni.
Woody scrive e disegna, il grande Vittorio Storaro colora, con una fotografia maestosa che assorbe le tonalità della scena rendendole liquefatte e allineate o forse, per meglio dire, “alleniane”. Si passa dunque con naturalezza da tinte accese o color pastello di una Parigi verde, sgargiante e scanzonata che simboleggia la (ri)nascita di un amore, al blu quasi gelido delle ambientazioni interne, per esprimere la repressione del sentimento, l’oppressione del mondo alto-borghese e la meschinità umana.
Da troppo tempo l’autore statunitense è vittima di critiche aspre e pregiudizi insensati riguardo il tenore artistico dei suoi prodotti cinematografici. Il ritornello è sempre lo stesso: poiché si tratta di Woody Allen, si pretende ogni volta un nuovo capolavoro, l’asticella è altissima e il risultato costantemente inadatto.
Questo film, che ad ogni modo a Venezia è già stato bersaglio di pesanti stroncature – solo da una fetta di pubblico e addetti ai lavori, perché invece la maggior parte dei presenti lo ha accolto con ammirazione, gratitudine e ritrovato entusiasmo -, può essere un modo semplice ma efficace per zittire il partito preso della disapprovazione mediatica.
In Coup De Chance, le stravaganti scorribande amorose di Midnight In Paris incontrano le atmosfere conturbanti da thriller psicologico di Match Point, producendo un affascinante ibrido tenuto in equilibrio dal filo rosso di un’ironia sottile e allo stesso tempo di spessore. La musica jazz, colonna portante e cifra stilistica di Allen, accompagna lo svolgimento delle azioni e funziona da collante tra i differenti toni che si alternano nel film: risulta dunque particolarmente adatta alle sequenze più distese – le passeggiate al parco e le immersioni nella quotidianità parigina – e genera un piacevole contrasto quando si sovrappone ai momenti di tensione.
Il colpo di scena finale, che il pubblico di Venezia ha accolto con un fragoroso applauso – è difficile che parta un’ovazione del pubblico durante la proiezione e non prima o dopo, ma in questo caso è comprensibile che sia avvenuta un’eccezione -, rappresenta una delle idee più geniali dell’intera filmografia del cineasta, nonché una delle più genuinamente divertenti.
Conclusioni
Ogni elemento è al proprio posto in una delle prove più (im)mature e libere di Woody Allen, che (ri)trova una spiccata profondità all’interno di un racconto volutamente leggero e privo di pretestuosi condizionamenti autoriali. Insomma Woody, Match Point per te. Adesso però, per favore, vogliamo un altro film.
Le indiscrezioni che, in seguito alle polemiche sulla vita privata dell’autore, indicavano questa come la sua ultima opera, sembrano fortunatamente essere state smentite e lo stesso Allen, in più di un’intervista, ha lasciato intendere che vuole continuare a mettere in scena nuove storie. A Venezia, quando gli è stato chiesto se tornerà a girare qualcosa a New York, con l’ironia e il bambinesco entusiasmo di un giovane esordiente, ha dichiarato:
Ho già una bellissima idea da girare nella mia città. Se qualche folle si fa avanti e dice che vuole finanziarla, io sono pronto.
Nota per i più affezionati: dopo aver presentato il film a Venezia, Woody Allen sarà presente a Roma, il 15 settembre, per un’ulteriore anteprima aperta al pubblico. L’uscita ufficiale nelle sale italiane è invece programmata per il 6 dicembre.