Martin Scorsese torna ad incidere sul grande schermo con una nuova parabola discendente che si colloca a metà tra le atmosfere delle sue pellicole d’azione di stampo criminale come Quei Bravi Ragazzi e di quelle più intime e avvolgenti come il più recente Silence. Questa volta sceglie di raccontare una storia dalla forte matrice politica, ovvero lo sfruttamento degli americani bianchi ai danni della popolazione degli Osage, affidandosi a due attori più che ricorrenti nel suo cinema: Robert De Niro e Leonardo Di Caprio.
Indice
Killers Of The Flower Moon: tutte le informazioni
Trama
Negli anni Venti, alcuni membri della tribù di nativi americani della contea di Osage, in Oklahoma, vengono misteriosamente assassinati dopo che del petrolio viene trovato sulla loro terra, e l’FBI decide di indagare.
Crediti
- Data di uscita: 19 ottobre 2023
- Regia: Martin Scorsese
- Sceneggiatura: Martin Scorsese, Eric Roth
- Durata: 206 minuti
- Genere: Drammatico, Western
- Montaggio: Thelma Schoonmaker
- Fotografia: Rodrigo Prieto
- Musiche: Robbie Robertson
- Produzione: Apple Studios, Imperative Entertainment, Sikelia Productions, Appian Way
- Distribuzione: Leone Film Group, Rai Cinema, 01 Distribution
- Attori: Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Jesse Plemons, Tantoo Cardinal, Cara Jade Myers, Janae Collins, Jillian Dion, William Belleau, Lily Gladstone, Jason Isbell, Louis Cancelmi, Scott Shepherd, Sturgill Simpson, Gary Basaraba, Michael Abbott Jr., David Born
Recensione
La firma e la forma di Scorsese, così come la sua tenacia creativa, si riconoscono immediatamente in questo Killers Of The Flower Moon: tre ore e mezza di visione con il ritmo lento e compassato di un (suo) cinema d’altri tempi, una parabola – ascendente e poi – discendente dal tocco hitchcockiano avvolta nella Natura desertica e crepuscolare dell’ambientazione. Quando poi lo stesso regista afferma di essersi ispirato ai recenti lavori del trentasettenne Ari Aster per dare vita alla messa in scena – dopo una proiezione di Beau Ha Paura lo aveva definito una delle nuove voci più straordinarie del cinema mondiale -, emerge anche l’umiltà del maestro e la grande apertura nel lasciarsi intrigare dagli esperimenti horror del giovane regista americano per procedere, a sua detta, “un po’ più lentamente e in maniera più silenziosa”.
E così lo svolgimento della narrazione si tinge dell’inquietudine caratteristica dei film di genere e di quel Silence dentro il quale è imperativa e disperata la ricerca di Dio. Nella contea di Osage, tuttavia, spadroneggiano William Hale e il suo burattino Ernest Burkhart, minuscoli e autoproclamati dèi in carne ed ossa che solo apparentemente proteggono la popolazione ma in realtà la avvelenano (letteralmente) per succhiarne le risorse vitali ed economiche. Il loro percorso non può che essere il solito, già segnato, degli antieroi scorsesiani: gloriosa ascesa e rovinosa inesorabile caduta. A dare loro un volto e un’anima corrotta troviamo un De Niro padre padrone e un Di Caprio padrino – lavora di mascella come Marlon Brando – indimenticabili.
Conclusioni
L’intensità tentacolare del nuovo film di Martin Scorsese, pur collocandosi nello spazio di estrema riconoscibilità del suo cinema, segna di certo un passo inedito nella sua produzione che non tutti i critici e gli spettatori hanno gradito o forse, appunto, del tutto riconosciuto. La materia del film è invece più che mai viva ed incandescente, e nel momento in cui Scorsese in persona si prende la scena in un finale meta filmico fuori dagli sche(r)mi comprendiamo che non solo è in uno stato di grazia creativa, ma se la sta anche diabolicamente spassando. Un po’ come i suoi gangster da strapazzo: domenica al Cinema, lunedì all’inferno.