La Casa di Carta – Berlino, lo dice il nome stesso, è uno spin off incentrato su uno dei protagonisti della serie tv principale. Berlino, infatti, interpretato da Pedro Alonso, è la mente di un nuovo colpo criminale molto ambizioso. Del cast che noi tutti conosciamo non c’è nessun altro, se non verso la fine: tornano infatti Alicia Sierra Montes (Najwa Nimri) e Raquel Murillo (Itziar Ituño).
Indice
La Casa di Carta – Berlino: tutte le informazioni
Trama
La personalità di Berlino è, come sempre, carismatica: il personaggio ideale per guidare una banda di ladri inesperti, ma dalle personalità ideali per rapinare la casa d’aste più famosa di Parigi. Questa volta l’archeologia e gioielli unici appartenenti all’alta società cittadina sono la cornice ideale per raccontare le vite tormentate di sei ladri, che sono prima di tutto persone.
Lo studio del piano, i rapporti interpersonali che si intrecciano, l’ambizione sono gli ingredienti principali. Sempre gli stessi: quelli che hanno permesso a La Casa di Carta di diventare una delle serie tv più celebri a livello internazionale.
Non mancano le complicazioni, gli imprevisti, gli innamoramenti. Ovviamente il piano non fila liscio come previsto, ma la caratura dei protagonisti fa sì che tutto (o quasi) venga superato. Nonostante si tratti di criminali, nelle scelte ognuno a modo proprio dimostra di avere una morale e una profondità d’animo che rappresentano la marcia in più per arrivare sino alla fine.
Crediti
- Regia: Alex Pina, Esther Martinez Lobato
- Cast: Pedro Alonso, Tristàn Ulloa, Michelle Jenner, Begoña, Julio Peña Fernàndez, Joel Sànchez, Itziar Ituño, Najwa Nimri, Martin Aslan, Samanta Siqueiros
- Genere: azione, dramma, romantico
- Stagioni: 1
- Puntate: 8
- Durata: 50 minuti circa
- Produzione: Spagna, 2023
- Distribuzione: Netflix
- Data d’uscita: 29 dicembre 2023
Recensione
La Casa di Carta – Berlino: l’ambizione è il motore principale
Come sempre, anche nello spin off La Casa di Carta – Berlino, la trama è impreziosita dall’ambizione dei componenti della banda. Come sempre c’è una gerarchia: un capo che ha ideato il piano, Berlino, e il suo braccio destro, in questo caso Damiàn (Tristàn Ulloa), sono affiancati dal resto della banda. L’adrenalina che scaturisce dall’idea di riuscire a rubare 44 milioni di euro e di farla franca, la pretesa di essere superiori e più bravi di tutti gli altri è ciò che permette ai protagonisti di avere quella dose di incoscienza necessaria per decidere di mettere a segno un colpo che non tutti riuscirebbero a concludere.
Seppur con personalità e storie molto differenti, con tormenti interiori e punti deboli, questi sei ladri dimostrano quanto le loro abilità siano superiori a qualsiasi altra tentazione. O almeno questo è quello che lasciano credere e che loro stessi si raccontano per non perdere quel briciolo di concentrazione che, alle volte, stentano a conservare.
L’amore e la sofferenza: i diversivi che complicano (e mettono a rischio) il piano perfetto
Il piano di Berlino, uno dei personaggi principali de La Casa di Carta, che ha già dimostrato quanto sia bravo sia dal punto di vista tattico che pratico, è perfetto. Ogni dettaglio, tutti gli imprevisti sono calcolati alla perfezione ed esiste una risposta per tutto; ma siamo sicuri che l’attaccamento all’amore – preponderante nel protagonista – e gli scheletri nell’armadio, che accomunano gli altri membri della banda, non siano sufficientemente invadenti da rovinare tutto?
Keila, Cameron, Roi e Bruce sono accumunati dalla sofferenza, da un passato ingombrante. Seppur diversi caratterialmente e con esperienze diametralmente opposte, riescono a capirsi perché qualcosa li tormenta. E allora ci si avvicina, nonostante si cerchi di resistere alla passione, ci si capisce, ci si consola e ci si innamora.
E, se è vero che il motore che muove il mondo è l’amore, come fa questo sentimento universale e potentissimo a non mettere in pericolo l’esito del colpo? Per scoprire in che modo determinati imprevisti possano essere più o meno determinanti è necessario seguire la serie dall’inizio alla fine. La suspense che sentono i protagonisti è la stessa che trasmettano agli spettatori.
Giudizio conclusivo
Seppur alcuni protagonisti possano risultare un po’ troppo sopra le righe, rasentando la finzione, il clima che si respira dal primo all’ultimo episodio fa sì che alcuni ‘scivoloni’ vengano perdonati. D’altra parte la cifra stilistica che ha sempre contraddistinto la serie tv principale viene mantenuta, e quando si tratta di uno spin off questo non è certo un dettaglio scontato.
La passione, la sofferenza e la ricerca della propria pace interiore hanno una forza espressiva superiore ad alcune pecche che – dal punto di vista dello sviluppo del personaggio e delle interpretazioni – si notano qua e là. I fan di questa serie tv spagnola non rimarranno delusi da Berlino e i suoi fedeli compagni. Anzi, la sensazione che lascia il finale è che ci sarà un seguito da aspettate con ansia. Gli agenti di polizia Alicia Sierra Montes e Raquel Murillo sono le uniche ad avere gli strumenti per smascherarli e arrestarli. Ci riusciranno? Attendiamo e vedremo.