“Nina dei lupi”, diretto da Antonio Pisu, è un film distopico, ambientato in un mondo post-apocalittico dove la natura ha costretto l’uomo a vivere senza energia elettrica e dove ogni possibilità di salvezza e serenità è nelle mani di una bambina, inconsapevole dei propri poteri.
Indice
“Nina dei lupi” – Tutte le informazioni
Trama
Una tempesta solare si abbatte sul mondo, il cielo si colora di viola, un vento gelido investe il mondo intero spegnendo tutti gli apparecchi elettrici. L’oscurità avvolge e invade ogni luogo della Terra, dove non batte più il sole. In un piccolo paesino tra le montagne sembra però che la comunità sia riuscita a riprendersi, mentre tutt’intorno c’è solo morte e desolazione. Tra di loro vi è Nina, una bambina che ha una forte connessione con la natura e che il padre tenta di proteggere da qualcosa di misterioso tenendola a distanza dai suoi coetanei e intimandole di non recarsi nei luoghi più selvaggi che costeggiano il paesino. La forza che possiede Nina è qualcosa di soprannaturale e potente, capace di cambiare il destino di tutta l’umanità. Quando un personaggio provato dal dolore e dagli effetti devastanti della catastrofe che ha lasciato il mondo senza energia elettrica, viene accolto dalla comunità del paesino, per ognuno dei suoi abitanti sarà l’inizio della fine, una vita di sofferenze e tormenti da cui solo Nina potrà salvarli.
Crediti
- Regia: Antonio Pisu
- Cast: Sara Ciocca, Sergio Rubini, Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci, Davide Silvestri, Caterina Gabanella, Tommaso Di Marco
- Genere: fantasy thriller
- Durata: 104 minuti
- Produzione: Italia, 2023
- Distribuzione: Genoma Films
- Data d’uscita: 31 agosto 2023
La recensione
Una distopia dove è la natura a dettare le regole
Anteprima mondiale alla 80ª Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione Giornate degli Autori, “Nina dei lupi” si colloca in quella cornice di prodotti italiani di genere distopico. Un’atmosfera tetra e inquietante, una città e un mondo avvolto dall’oscurità, con un cielo viola che inghiotte e accerchia il remoto paesino tra le montagne. Un luogo lugubre e buio dove si ritrova un’armonia tra uomo e natura fin troppo dimenticata e che rende quelle terra come una terra promessa, un paradiso terrestre. “Nina dei lupi” racconta una storia complessa e articolata, senza però rispondere alla moltitudine di domande che il film pone, spiegazioni che avrebbero così dato un inizio e una fine più definitiva e compatta alla vicenda di Nina, distruttrice e salvatrice. Tra realismo, esoterismo e leggenda “Nina dei lupi” è un progetto ambizioso, con un’ottima prima parte e una seconda che non convince fino in fondo.
La ferocia e la brutalità dell’uomo, il principio di autoconservazione che contraddistingue l’essere umano e che esplode in tutta la sua violenza in un mondo con risorse limitate, senza luce e senza leggi. Distruggere e annientare: è questo che sceglie la maggior parte delle persone. Ma “Nina dei lupi” non ragiona solo su questo, lasciando intendere che anche gli abitanti del paesino che per anni hanno deciso di isolarsi, senza lasciar entrare più nessuno, hanno lasciato da parte, a patire la fame e gli stenti, senza, forse, neanche chiedersi come sarebbe stato accogliere qualcuno. Un tema ampiamente affrontato nel cinema e sul piccolo schermo internazionale, ma che suscita sempre le giuste riflessioni. Di matrice drammatica e fantastica, “Nina dei lupi” tenta anche di raccontare la crescita e la consapevolezza di Nina, adolescente alle prese con un’identità e una storia indefinita e con delle capacità da gestire, controllare e accettare.
“Nina dei lupi” è l’ennesima straordinaria interpretazione di Sara Ciocca
L’ottima scenografia e fotografia, insieme a una regia che parte con attenzione, non bastano però a salvare un film che, scena dopo scena, si perde in una sceneggiatura didascalica. Anche la recitazione risente di battute e scelte di trama eccessiva, che non chiariscono scenari che andrebbero maggiormente compresi, raccontando invece momenti che non aggiungono nulla alla storia né ai personaggi. Magistrale invece l’interpretazione di Sara Ciocca, che continua a conquistare successi e a dare conferma di essere una delle migliori giovani attrici italiane degli ultimi 20 anni. Anche Sergio Rubini e Cesare Bocci ben vestono i loro personaggi, scadendo leggermente nel finale che li rende delle figure rappresentative rispettivamente della crudeltà e della protezione.
“Nina dei lupi”: Giudizio e valutazione
“Nina dei lupi” aveva un ottimo potenziale e anche un ottimo cast, ma decide di lasciare da parte degli elementi fondamentali. Se il film racconta alla perfezione un luogo post apocalittico, con ottime riprese e delle tinte cromatiche che trasmettono con grande impatto ciò che è accaduto e un mondo che si è letteralmente spento, non fa lo stesso dei personaggi, neanche della protagonista principale che non ha solo una connessione con la natura e con i lupi, ma anche dei poteri soprannaturali che non si sa da dove derivino. È così che il film di Antonio Pisu diventa solo la rappresentazione di un microcosmo diviso tra buoni e cattivi, tra bene e male, senza andare in profondità, pronto ad essere salvato da un’eroina che ha il pregio solo di essere interpretata dalla grande attrice che è Sara Ciocca.