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Recensione “The Caine Mutiny Court-Martial”: il film postumo di William Friedkin

Presentato Fuori Concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia e remake del primo adattamento cinematografico del 1954, “The Caine Mutiny Court-Martial” è l’ultimo film diretto da William Friedkin e presenta una struttura sui generis, costituito principalmente da dialoghi.

Indice

“The Caine Mutiny Court-Martial” – Tutte le informazioni

The Caine Mutiny Court-Martial

Trama

Il capitano Queeg della marina, durante una violenta tempesta sulle coste dell’Iran, inizia a mostrare segni di instabilità mentale preoccupando l’intero equipaggio e mettendo a rischio la loro vita. Il primo ufficiale prende così in mano la situazione, sollevandolo dal ruolo. In seguito il tenente al quale il capitano era stato costretto a cedere il comando, Maryk, si ritrova a dover affrontare la corte marziale per ammutinamento. A difenderlo in tribunale l’avvocato Greenwald, scettico e pieno di dubbi sulla veridicità e l’innocenza del proprio cliente. Nel corso del processo l’avvocato inizia così a chiedersi sempre più spesso se Maryk sia colpevole di un vero ammutinamento o se abbia semplicemente agito con coraggio di fronte a una situazione di estremo pericolo.

Recensione “The Caine Mutiny Court-Martial”: il film postumo di William Friedkin

Crediti

  • Regia: William Friedkin
  • Cast: Kiefer Sutherland, Jason Clarke, Jake Lacy, Monica Raymund, Lance Reddick, Lewis Pullman, Elizabeth Anweis, Tom Riley, Francois Battiste, Gabe Kessler, Jay Duplass, Gina Garcia-Sharp, Stephanie Erb, Dale Dye, Denzel Johnson
  • Genere: drammatico, giudiziario
  • Durata: 109 min
  • Produzione: Stati Uniti, 2023
  • Distribuzione:
  • Data d’uscita:

Recensione

“The Caine Mutiny Court-Martial”: un nuovo tipo di dramma giudiziario

Interamente dialogato, “The Caine Mutiny Court-Martial” si svolge in un’unica stanza, salvo la scena finale. Si tratta delle aule di un tribunale militare, a porte chiuse, noto come corte marziale, e che si occupa delle violazioni del diritto militare, in particolare del diritto penale militare o di crimini contro i civili. Un legal drama sui generis, costituito dalle domande degli avvocati militari e le risposte di numerosi testimoni, ognuno con una divisa, ognuno interrogato come militare e non come uomo. Un contrasto che verrà poi sciolto solo nella seconda parte del film quando il processo vedrà invece centrale l’essere umano, l’uomo dietro quella divisa che dà enormi responsabilità e doveri inderogabili. Un grande cast che interpreta con performance impeccabili alti gradi della marina, da Jason Clarke a Lance Reddick, per non parlare di Kiefer Sutherland, perfetto nel suo doppio ruolo: una personalità tutta da scoprire.

L’unica pecca dell’ultimo lavoro di William Friedkin, scomparso il 7 agosto del 2023, sta nella stessa originalità del film. Ricordando prodotti come “Carnage”, “Le Prénom”, noto in Italia con il titolo di “Cena fra amici”, e “Perfetti sconosciuti”, non si tratta del primo né unico prodotto che utilizza un’unica location. Anzi è una scelta sempre più popolare, a volte non funzionale, ma che inizia a interessare un numero sempre maggiore di film. L’autenticità di “The Caine Mutiny Court-Martial” risiede nel suo genere: un legal drama costituito solo da dialoghi, girato per intero in un stanza adibita a tribunale. I drammi legali hanno una serie di elementi prestabiliti che si possono seguire o non seguire, e che la pellicola di Friedkin sceglie di non seguire, risultando in alcuni momenti impegnativo. Considerando che ogni singolo dialogo e ogni singola parola è di fondamentale importanza per comprendere a pieno la storia.

Parole che raccontano un evento drammatico

Un incidente che non si vede mai, che viene solo raccontato e che l’ottima sceneggiatura riesce a fotografare solo attraverso le parole, le sensazioni e le diverse ricostruzioni dei testimoni. Ma non solo, perché “The Caine Mutiny Court-Martial” si sofferma anche su alcuni personaggi, sempre profondamente connessi con il proprio grado e i propri compiti, ma con personalità differenti, complesse, anche a loro a volte schiavi dei propri tormenti e dei propri difetti e quindi del tutto imperfetti. Il film sottolinea anche come l’imperfezione, in situazioni di pericolo e panico, possa diventare preponderante. “The Caine Mutiny Court-Martial” riesce quindi a a coinvolgere una volta colta a pieno la struttura della pellicola, e la domanda tematica non è solo cosa sia accaduto.

“The Caine Mutiny Court-Martial”: Giudizio e valutazione

Con un occhio di riguardo al fatto che errare sia umano, soprattuto situazioni ad alto rischio e anche per chi per anni ha dovuto e ha imparato a lasciare da parte le emozioni e a eseguire protocolli e ordini. “The Caine Mutiny Court-Martial” alla fine lascia in qualche modo un dubbio, dando l’interpretazione di un personaggio sulla vicenda, con un colpo di scena amaro e inaspettato e che potrebbe trarre in inganno lo stesso spettatore, trascinato in un processo che rendeva chiaro sin da subito chi aveva ragione e chi torto, chi diceva la verità e chi mentiva. Ma forse non è così facile, soprattutto in un ambiente come quello militare, dove un errore può rovinare una carriera e un uomo. In un sottile scontro fra generazioni, Friedkin suggerisce le difficoltà nel giudicare e poter distruggere un uomo che per anni si è distinto per il proprio coraggio, il proprio valore e che tutti hanno imparato a stimare, rendendolo un modello da seguire.

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