Recensione
Resistance – La voce del silenzio: la giovinezza di Marcel Marceau, il più grande mimo di tutti i tempi
Una pagina poco nota della giovinezza di Marcel Marceau, che possiamo affermare senza tema di smentita essere stato il più grande mimo della storia della recitazione e uno dei più grandi performer di tutti i tempi, viene portata sul grande schermo nella pellicola del bravo regista venezuelano Jonathan Jakubowicz.
La vicenda comincia in Francia nel 1940, quando a Strasburgo, città situata al confine con la Germania, un manipolo di giovani ebrei si prodiga per offrire un rifugio ai bambini ebrei tedeschi, orfani delle prime vittime dell’Olocausto.
Il giovane Marcel Mangel, questo il vero cognome di Marceau, di giorno lavora nella macelleria kosher del padre, che non vede di buon occhio la sua passione serale, che è quella di esibirsi nei piccoli palcoscenici della città inseguendo il sogno di diventare attore.
Oltre all’arte la sua passione è Emma una ragazza impegnata nella resistenza assieme ad Alain, fratello maggiore di Marcel; per far colpo sulla ragazza Marcel si unisce a loro.
Dopo la fulminea conquista di Parigi da parte dell’esercito di Hitler, e il momentaneo trasferimento a Lione, nella parte di Francia in un primo momento non occupata direttamente dai nazisti, il gruppo perde ogni speranza quando anche quel lembo di territorio viene occupato dal Reich, e il capo delle famigerate SS è un certo Klaus Barbie, non a caso passato alla storia coll’infamante nomignolo di ‘Boia di Lione’ L’unica via di salvezza per i resistenti e i loro bambini sembra rappresentata dalla fuga verso la vicina Svizzera.
Un film sulla follia dell’Olocausto e sul potere salvifico dell’Arte
“Resistance – La voce del silenzio” è si un film sul’Olocausto, ma è anche e soprattutto un film sull’amore per l’Arte, che può essere mezzo di evasione per superare i momenti difficili, ma anche mezzo per salvare la vita. É la storia del potere dell’arte mimica di Marceau di dare un soffio di speranza anche in momenti così oscuri, in un’epoca in cui l’odio regnava sull’Europa, Marcel ci ha dimostrato in silenzio quanto si possa ottenere perseguendo con forza il bene.
A vestire i panni di Marceau è un convincente Jesse Eisenberg (“The Social Network”), nei panni di Emma l’attrice francese Cléménce Poesy, già ammirata negli ultimi capitoli della saga di “Harry Potter”, mentre Alain ha il volto di Félix Moati.
Degna di nota l’interpretazione di Matthias Schweighöfer nei panni di Barbie, quella del venezuelano Édgar Ramírez, già protagonista di “Hands of Stone” dello stesso regista, e quella della bella Vika Kerekes. Cameo del veterano Ed Harris, nei panni del Generale Patton.
Un racconto onesto e sentito
“Resistance – La voce del silenzio” non è un film perfetto, ma risulta comunque un’opera ben costruita e ben girata, in cui montaggio e colonna sonora collaborano egregiamente alla buona riuscita narrativa. Il suo punto di forza risiede nell’aver affrontato un tema doloroso come quello dell’Olocausto declinandolo attraverso l’esperienza personale del grande Marceau che, come la storia racconta, ha saputo essere un grande artista senza mai dimenticare quei valori umani che stanno alla base della sua formazione. L’Arte è catarsi dall’alienazione, nonché sublimazione del bello, e per questo il suo è quasi un potere divino, del quale il grande mimo a saputo far buon uso. E’ bello che il cinema si ricordi di grandi artisti che sono stati anche grandi uomini.
Daniele Battistoni
Trama
• Titolo originale: Resistance
• Regia: Jonathan Jakubowicz
• Cast: Jesse Eisenberg, Ed Harris, Clémence Poésy, Edgar Ramirez, Alicia von Rittberg, Bella Ramsey, Vica Kerekes, Matthias Schweighöfer, Géza Röhrig, Karl Markovics, Arndt Schwering-Sohnrey, Félix Moati, Philip Lenkowsky, Aurélie Bancilhon, Iva Sindelková, Steffen Jung, Ryan Hadaller
• Genere: biografico, colore
• Durata: 120 minuti
• Produzione: Usa, 2020
• Distribuzione: Vision Distribution e Cloud 9 Film
• Data di uscita: 23 Giugno 2020 sulle piattaforme digitali
“Resistance – La voce del silenzio”, scritto e diretto da Jonathan Jakubowicz, è un film biografico ispirato dalla vita dell’artista francese Marcel Marceu.
Resistance – La voce del silenzio: la trama
“Resistance – La voce del silenzio” è ambientato nell’Europa del periodo nazista, occupata dai tedeschi del Terzo Reich. Marcel, attore e mimo francese, sogna una vita fatta di arte e, piuttosto che schierarsi nel conflitto, preferisce lavorare nella macelleria del padre, per potersi poi dedicare di sera alla sua passione, esibendosi nei piccoli palcoscenici che gli offre la sua città.
Nel suo cuore, però, c’è anche Emma (Clémence Poésy), molto attiva politicamente: è proprio per compiacere la ragazza che Marcel decide di avvicinarsi alla resistenza francese, una scelta che cambierà per sempre la sua vita. Il mimo e attore, infatti, accetta di partecipare a una missione molto rischiosa: mettere in salvo 123 bambini ebrei, rimasti orfani a causa dei nazisti. I piccoli devono essere portati al sicuro oltre il confine della Svizzera, per sottrarli all’Obersturmführer delle SS Klaus Barbie.
Marcel ed Emma si imbarcano insieme in questo viaggio, ma per fortuna hanno un’arma molto importante per sconfiggere gli orrori del nazismo e della guerra: l’arte di Marcel.
Resistance – La voce del silenzio: una storia di coraggio raccontata da un cast variegato
Il cineasta venezuelano Jonathan Jakubowicz scrive “Resistance – La voce del silenzio” basandosi su fatti reali ma sconosciuti ai più, raccontando di un gruppo di persone coraggiose che nel silenzio hanno compiuto una grande impresa; una storia che parla della forza e del potere dell’arte, capace di portare un sorriso in un’epoca tanto buia.
A raccontare “Resistance – La voce del silenzio” è un cast variegato: nei panni del protagonista Marcel, l’attore americano Jesse Eisenberg (The Social Network), mentre la sua amata Emma è interpretata dalla francese Cléménce Poesy; troviamo poi il tedesco Matthias Schweighöfer (Klaus Barbie), il venezuelano Édgar Ramírez, che interpreta Sigmund, e in ultimo Ed Harris.