Martedì 3 dicembre, la città di Bergamo ospiterà un evento di grande rilevanza culturale: la sesta edizione del Premio Ermanno Olmi. La cerimonia di premiazione si svolgerà presso lo Schermo Bianco di Daste, a partire dalle 20.30, e sarà caratterizzata da un’atmosfera di celebrazione della creatività e delle storie che meritano di essere raccontate. Quattro cortometraggi, realizzati da registi under 30, si contenderanno il prestigioso riconoscimento, offrendo uno spaccato delle diverse sfide e narrazioni che alimentano il panorama cinematografico contemporaneo.
Opere finaliste in competizione
Le opere selezionate per la competizione sono frutto di talenti emergenti in cerca di visibilità e riconoscimento. Il primo finalista è Voce di Andrea La Puca, un’opera che raccoglie diverse testimonianze di donne vittime di violenza, offrendo loro una voce attraverso un intenso monologo. Attraverso un canale di raccolta anonimo, La Puca e Azzurra Nappi sono riusciti a trasformare esperienze personali in una narrazione collettiva, evidenziando le sfide e le ferite invisibili del mondo femminile. La profondità di queste storie permette non solo di ascoltare, ma anche di riflettere e sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo temi di attualità e importanza sociale.
Il secondo finalista, Provocadora di Èlia Lorente Estopañan, propone un racconto evocativo che segue le memorie estive di una giovane ragazza, Vera. La trama si sviluppa attorno ai ricordi e alle esperienze vissute a casa del nonno, ma si snoda attraverso eventi che portano a interrogarsi sulla realtà e sull’autenticità delle sue emozioni. Questa opera spagnola si distingue per la sua capacità di trattare temi complessi come la crescita personale e l’innocenza perduta, in un contesto di introspezione e scoperta.
Altre narrazioni significative
Un’altra opera in lizza è We should all be futurists di Angela Norelli, che con il suo racconto mette in luce le tensioni interculturali e le aspettative per il futuro. Ambientata tra i primi anni del 1900 e il 1920, la storia segue Rosa e l’amica Giorgina mentre discutono del concetto di uomo-macchina, suggerendo che questo possa essere visto come un dono per la donna piuttosto che una minaccia per l’umanità. Norelli affronta con delicatezza e intelligenza le questioni di genere e futurismo, rendendo il lavoro attuale e provocatorio.
Infine, il cortometraggio Mamo di Jan Ziewiecki offre uno sguardo intimo sul legame tra madre e figlia. Con una narrazione che esplora l’inversione dei ruoli tra le due donne, il film mostra le difficoltà di mantenere un legame forte di fronte alle sfide della memoria e dell’invecchiamento. Ziewiecki si sofferma su emozioni universali, rendendo questa pellicola un tributo alla resilienza e all’amore che perdura, nonostante le avversità.
Omaggio a Ermanno Olmi
A conclusione della cerimonia, previsto per le 22, sarà proiettato il film I fidanzati del 1963, un grande classico diretto dal maestro Bergamasco, Ermanno Olmi. Questo film racconta le peripezie di Giovanni, un operaio milanese, che accetta un trasferimento temporaneo in Sicilia. La storia si dipana attraverso le lettere cariche di emozione della sua fidanzata, Liliana, riflettendo le tensioni tra ambizione personale e relazioni affettive. Olmi riesce a rendere palpabile la fragilità dei legami umani, invitando il pubblico a esaminare il valore del tempo che intercorre e le distanze che separano le persone.
Il Premio Ermanno Olmi, promosso dal Comune di Bergamo, rappresenta non solo un’occasione di celebrazione del cinema emergente ma anche un tributo alla significativa ereditarietà artistica lasciata dal regista. La manifestazione è organizzata in collaborazione con Bergamo Film Meeting Onlus e la Federazione Italiana Cineforum , consolidando così un legame tra il passato e le nuove prospettive cinematografiche. Bergamo si dimostra ancora una volta un palcoscenico di incontro tra storie, voci e talenti, pronto a scrivere un nuovo capitolo nella sua vibrante vita culturale.