Alcune scene del cinema sono fatte per essere ricordate e restare nell’immaginario comune. Una di queste è sicuramente “metti la cera togli la cera” del film Karate Kid.
Il film Karate Kid uscì il 24 Ottobre 1984 e registrò un’enorme affluenza nelle sale cinematografiche con un grande successo di pubblico. E’ sicuramente tra le pellicole più viste degli anni ’80. Karate kid, diretto dal regista di Rocky John G. Avildsen, incassò 90 milioni di dollari nei soli Stati Uniti. Numeri davvero importanti per l’epoca. Questo film è pieno di insegnamenti: quello principale è quello di continuare a imparare, di non smettere mai di istruirsi o illudersi che quanto sappiamo già sia sufficiente per vivere. Dunque, si impara sempre, e l’insegnamento di Karate Kid si pone come un Lifelong learning, vale a dire come un insegnamento continuo e lungo tutto l’arco della vita.
Karate Kid e la scena “metti la cera”
La storica scena “metti la cera togli la cera” in Karate Kid è rimasta nella mente di molte persone. La traduzione corretta della frase non è metti la cera ma “dai la cera”, anche se il senso rimane comunque immutato. Il maestro di karate spiega così il suo metodo per insegnare i fondamenti del karate. Il giovane dovrà seguire i suoi ordini e non fare domande per poter conoscere tutti i segreti delle arti marziali.
Daniel accetta ma non comprende perchè il suo maestro gli dà dei compiti come quello di riverniciare lo steccato della sua casa. Daniel esegue le mansioni assegnategli ma non capisce il nesso tra quei lavori e imparare il karate. Ad un certo punto Daniel accusa Miyagi di farlo lavorare come uno schiavo. E’ invece proprio quella la lezione di vita del maestro. Molte volte infatti anche le cose apparentemente più inutili diventano un insegnamento importante. Poi lavando le macchine e mettendo e togliendo la cera il ragazzo acquisisce il metodo per battere il suo avversario, ovvero le mosse di karate che voleva imparare. Con questo atteggiamento Miyagi gli insegna anche ad avere pazienza e rispetto. Daniel diventerà un grande karateka a livello sportivo ma anche e soprattutto un uomo leale, rispettoso delle persone ed anche del nemico.
