Recensione
Ride – Recensione: il regista Jacopo Rondinelli firma la regia di un’opera adreanalitica ipertecnologica
Max/Lorenzo Richelmy e Kyle/Ludovic Hughes sono due spericolati Youtubers amici da sempre. I due si trovano coinvolti in una gara all’ultimo respiro circondata dal mistero totale. La ricompensa per l’unico vincitore è 250.000 dollari, essenziali per la vita di entrambi. Quello che sembra solo un gioco rischioso diventerà un incubo senza uscita.
Ride: un’opera originale diretta da Jacopo Rondinelli scritta e co-prodotta dal duo di registi Fabio & Fabio
Parte dalla disciplina estrema della Downhill, la storia di “Ride” un film italiano che non sembra tale.
Tutto girato in inglese, “Ride” parte da premesse molto americane, a cominciare dalla qualità hight tech delle riprese fatte con camere Go Pro indossate direttamente dai due protagonisti. L’inizio è all’insegna della leggerezza e del buddy movie.
Con l’evolvere della narrazione i toni diventano sempre più cupi; come nel migliore dei manuali di sceneggiatura arriva il colpo di scena e il cattivo di turno, un sinistro individuo vestito di nero su una potente moto. Le cose si vanno a complicare molto per Max e Kyle che rivedono le loro vite sui monoliti ad alta definizione che incontrano nelle tappe intermedie della gara. I misteriosi membri della Black Babylon hanno in mano il destino dei due amici che dovranno scontrarsi per la sopravvivenza in un finale molto aperto che fa molto pensare ad un possibile sequel.
Rondinelli, coadiuvato dai due registi di “Mine”, è veramente bravo nel dare profondità a una storia che potrebbe essere solo una sorta di videogioco hight tech, ma che invece vola alto.
Ride: un concentrato di citazioni cinematografiche e di effetti speciali disturbanti ad hoc per lo spettatore
É una full immersion in una corsa adrenalinica ma anche nella settima arte “Ride”. La storia ricorda molto da vicino “Hunger Games”, ma occhieggia anche a “Eyes Wide Shut” nel finale. Gli autori della sceneggiatura sono partiti da “Dune” per arrivare a un’opera che mischia molto bene diversi linguaggi.
La vera protagonista è la tecnologia usata, che permette di vivere sulla propria pelle le sensazioni di Max e Kyle sulle loro mountain Bike, con effetto mal di mare per lo spettatore. Sembra, infatti, quasi di essere nella loro testa e di attraversare i boschi del Trentino dove è stato girato il film.
Il montaggio superveloce ricorda quello di “Natural Born Killers” con lo stesso effetto poco piacevole all’inizio. Poi, si entra letteralmente nel gioco nei suoi meandri claustrofobici che seguono all’azione dinamica della prima parte. “Ride” non è un film per tutti: è essenzialmente calibrato per un pubblico maschile anche se potrebbe funzionare molto bene anche per un certo pubblico femminile, vista la presenza di un personaggio che riserva una bella sorpresa.
Con quest’opera firmata con Rondinelli, Fabio Guaglione e Fabio Resinaro si confermano come autori originali e capaci di veicolare i loro prodotti anche fuori dal nostro paese, cosa che non sanno fare molti giovani autori italiani.
Ivana Faranda
Trama
- Regia: Jacopo Rondinelli
- Cast: Lorenzo Richelmy, Ludovic Hughes, Simone Labarga, Matt Rippy
- Genere: Azione, colore
- Durata: 102 minuti
- Produzione: Italia, 2018
- Distribuzione: Lucky Red
- Data di uscita: 6 Settembre 2018
“Ride” è un film d’azione di Jacopo Rondinelli, prodotto dalla Lucky Red, Mercorious con Tim Vision e vede per protagonisti Lorenzo Richelmy e Ludovic Hughes.
Ride: corsa per la sopravvivenza
“Ride” mette in scena la storia di due amici, Max e Kyle, che sono dei riders acrobatici. Per questa loro passione, ricevono la proposta di partecipare a una enigmatica gara di downhill, con un premio di 250.000 $. I due, inizialmente, accettano senza esitare, per poi scoprire la verità. Ormai è troppo tardi, quando capiscono che dovranno spingersi oltre i propri limiti fisici e psicologici, perciò questa sarà per loro una vera e propria gara di sopravvivenza. È una gara letale, che solo chi è in grado di resistere a emozioni estreme potrà superare.
“Ride” sfrutta al massimo la capacità delle telecamere Go Pro, per portare sul grande schermo tutta l’adrenalina di questo sport estremo, come nessun’altra tecnica sarebbe capace di fare.
La pellicola è diretta da Jacopo Rondinelli e scritto, co-prodotto e supervisionato artisticamente da Fabio Guglione e Fabio Resinaro, già registi di “Mine” che, arrivato nelle sale nel 2016, ha ricevuto molti commenti positivi dal pubblico e dalla critica, che lo ha considerato un caso di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Il protagonista di “Ride” è interpretato da Lorenzo Richelmy, attore italiano, che ha lavorato al fianco di Elena Sofia Ricci e Rocco Papaleo in “Il pranzo della domenica” (2002) di Carlo Vanzina. Nel 2012 è il protagonista di “La terra e il vento” film d’esordio di Sebastian Maulucci. L’anno seguente ha preso parte a “Il terzo tempo” di Enrico Maria Artale. Nel 2014 è stato impegnato in TV nella fiction “Sotto una buona stella” in cui impersona il figlio di Carlo Verdone.