Les Miens, tradotto in italiano con Ritratto di Famiglia, è il nuovo – e sesto – film di Roschdy Zem, in concorso alla 79esima mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Al centro di questo dramma corale c’è la famiglia e – soprattutto – il tema della sincerità: essere sinceri è sempre un bene? O alle volte la troppa sincerità può sfociare nella crudeltà?
Indice
Ritratto di famiglia – tutte le informazioni
Trama
Il film racconta la storia di Moussa e la sua famiglia. Moussa è sempre stato gentile, altruista e sempre pacifico con tutti. Ma il resto della sua famiglia non è proprio così: tutti sono soliti giudicare tutti, in particolare Ryad, suo fratello. Quest’ultimo lavora come conduttore televisivo ed è molto conosciuto, ma viene continuamente criticato dalla sua famiglia. L’unico che lo difende è, appunto, Moussa, che lo ammira molto. Un giorno però tutto cambia: Moussa sbatte la testa violentemente a seguito di una caduta e il trauma cranico che ne consegue cambia drasticamente la sua indole, privandolo di ogni freno inibitore. Così, Moussa comincia a dar voce a tutti i suoi pensieri, dicendo tutto quello che gli passa per la testa, cosa che – ovviamente – lo porterà a discutere con tutti i membri della famiglia.
Crediti
- Data di uscita: 31 Agosto 2023
- Genere: Drammatico
- Regia: Roschdy Zem
- Attori: Sami Bouajila, Maiwenn, Roschdy Zem, Rachid Bouchareb
- Paese: Francia
- Durata: 85 min
- Distribuzione: Movies Inspired
- Fotografia: Julien Poupard
- Musiche: Maxence Dussere
Recensione
Ogni famiglia è particolare a modo suo: ha pregi, difetti, problemi, menzogne e segreti nascosti. Spesso – per non sfaldare il tutto – c’è sempre qualcuno che tiene unito il tutto, preferendo accontentare tutti. Ma se un giorno tutto cambiasse e, la persona più tranquilla della famiglia iniziasse a dire tutto quello che gli passa per la testa? Tutto l’equilibrio – apparente – creato fino a quel momento si sfalderebbe, proprio come nella famiglia di Moussa.
Se da una parte è vero che la famiglia dovrebbe essere il posto in cui sentirci amati e apprezzati, nonostante i nostri difetti, non sempre questo può accadere, se la sincerità sfocia in crudeltà. L’etica ci insegna a mettere la sincerità al primo posto, eppure non ci dice quale sia il limite tra l’essere sinceri e l’essere eccessivamente sinceri.
Così, l’essere sinceri e senza peli sulla lingua, quella che ci è sempre apparsa come la scelta migliore in ogni evenienza, risulta essere un fattore che divide e porta il caos nella famiglia. Ma se da un punto di vista la sincerità di Moussa in Ritratto di Famiglia può sembrare un difetto, dall’altra potrebbe apparire come un’arma di difesa contro tutta la crudeltà e ingiustizie che la sua famiglia gli ha rovesciato addosso nel tempo.
Tutto questo è al centro del nuovo film diretto e scritto da Roschdy Zem, un dramma corale che da voce a più personaggi e in cui diverse linee narrative si intrecciano. Il focus è su Moussa, un uomo mite, calmo e riservato – almeno fino al suo incidente. Intorno a lui ruotano tutti gli altri personaggi, ognuno con la sua personalità. Se il film parte come un apparente dramma, la conclusione verterà – rovesciando le cose in modo ironico e sorprendente – verso una commedia satirica nei confronti delle famiglie borghesi, dove ogni legame viene messo da parte quando si fanno i conti con le ambizioni lavorative.
Giudizio Finale
Con ironicità, realismo e autenticità, Rochdy Zem riesce a mettere in atto un Ritratto di famiglia che potrebbe essere definito il Ritratto di una famiglia borghese, ai nostri tempi. Il regista scava nelle personalità, nei sentimenti, nei rapporti umani e nelle dinamiche familiari, meno atipiche di quel che si possa pensare. La sincerità – come il film ci insegna – può essere un’arma a doppio taglio che non sempre può essere apprezzata.