Robert Z. Leonard

Di Laura Calvo - 11 Settembre 2013

Biografia

Regista, attore e produttore, Robert Z. Leonard ha operato in gran parte negli USA, ma anche per un periodo in Italia. La sua carriera conta due candidature ai Premi Oscar come Miglior regista: per “La divorziata” nel 1930 e per “Il paradiso delle fanciulle” nel 1937.

Robert Z. Leonard, il cinema americano dei primi del Novecento

(7 ottobre 1889, Chicago – Beverly Hills, 27 agosto 1968)

Robert Z. Leonard nasce a Chicago il 7 ottobre del 1889. Studente di legge presso l’Università del Colorado, abbandona gli studi per il teatro, suo unico e grande amore.

Quando la famiglia si trasferisce ad Hollywood nel 1907, tradisce il teatro per l’industria cinematografica e così nel 1913 comincia a dirigere la sua prima produzione, “A Woman’s Folly” (1913), seguita dalla serie tv “The Master’s Key” (1914).

Si sposa con la star dell’epoca Mae Murray ed entrano nel team della Metro Goldwin Mayer nel 1924, ma dopo il divorzio dei due avvenuto un anno dopo, la Murray abbandona la MGM e l’ex marito si sposa con un’altra attrice Gertrude Olmstead, diventando inoltre uno dei registi più seri delle ultime tre decadi.

Al cinema con Jane Austen

Tra i suoi successi più importanti con la MGM troviamo il musical “La Danza di Venere”(1933), il pluripremiato “The Great Ziegfield” (1936) e l’adattamento di “Orgoglio e Pregiudizio” (1940), con la sceneggiatura di Aldous Huxley e i protagonisti Laurence Oliver e Greer Garson.

Leonard dà al pubblico quello che vuole: l’intrattenimento di evasione come in “Week end at the Waldorf” (1945), l’ironia di “The Bribe” (1949) e la qualità del cast grazie ad attori come Ava Gardner, Robert Taylor e Laurence Oliver.

Anche lui lascia la MGM nel 1955, successivamente fa un breve soggiorno in Italia e dirige Gina Lollobrigida in “Beautiful but Dangerous” (1955) ed entra a far parte del team della Universal con il suo film memorabile “Kelly and Me”(1957).

Passa gli ultimi anni della sua vita con la moglie Gertrude a Beverly Hills fino alla sua morte nell’agosto del 1968.

Agostina Bianco