33 anni fa moriva Rock Hudson, una star e un uomo che ha sempre vissuto nella vita di un altro. L’attore è stato il primo personaggio famoso a morire dopo aver contratto il virus dell’HIV.
Rock Hudson, un seduttore lontano da sé
Il 2 ottobre del 1985 moriva a Los Angeles Rock Hudson, un uomo che aveva incarnato per tutta la sua carriera il personaggio del seduttore della porta accanto. Nato in provincia (a Winnetka, in Illinois) questa futura stella di Hollywood iniziò una promettente carriera grazie alla sua figura fisica virile ma anche gentile, diventando l’attore feticcio del regista del melodramma Douglas Sirk, che lo diresse in molti film, affiancandolo alle più grandi attrici del tempo.
Questa promessa del cinema, ex camionista, ripose la sua fortuna nel suo talent scout gay Henry Willson, che sembra abbia usato metodi poco ortodossi per reclutare i suoi protège.
Willson era un vero maestro nel nascondere l’omosessualità dei suoi artisti. Lo fece con Tab Hunter e Troy Donahue. Ma il suo capolavoro fu con Rock Hudson, a cominciare dal nome che è già tutto un programma e ben ci sta con la prestanza fisica della futura star (Rock, come la Rocca di Gibilterra o secondo alcuni le Montagne Rocciose, e Hudson, come il nome del fiume che attraversa New York).
In realtà indizi sulla sua vera natura sono sparsi nella sua filmografia; basti pensare a “Come le foglie al vento”, film sull’amicizia virile tra due ragazzi divisi dall’amore di una donna, una storia che vista con il senno di poi dice molto.
Il grande successo arrivò per Rock Hudson nel 1956 con “Il gigante” di George Stevens. Anche qui c’è una donna divisa tra due uomini, uno giovane e temerario e l’altro solido e affidabile. Questi è proprio Hudson, per quale si creò un gossip a effetto, millantando un flirt sul set con Elisabeth Taylor, sua grande amica fino alla fine dei suoi giorni, al pari di Doris Day, con cui divise il set più volte.
Nel 1955 dalla rivista “Confidential” arrivarono le prime illazioni su i suoi gusti sessuali, bloccate ad arte dalla Universal che pagò per evitare la pubblicazione dell’articolo. Proprio per evitare chiacchiere sulla sua omosessualità, in tempi non maturi per accettarla, Rock Hudson – sotto consiglio del suo agente – sposò la sua segreteria, anche se il matrimonio durò solo tre anni.
Rock Hudson e la malattia
All’inizio degli anni ’80 iniziarono a girare voci sempre più insistenti sulla salute di Rock Hudson, che solo successivamente si scoprì essere minata dalla virus del’ Hiv. Nel suo ultimo film, “I guerrieri del vento” di J. Lee Thompson del 1984, la sua l’immagine mostrava il suo stato di salute precario, giustificato dall’inserimento di un quintuplo by-pass alle arterie coronarie, nel 1981. In realtà stavano divenendo palesi i sintomi dell’Aids. In quegli anni ben poco si sapeva di questa terribile malattia, che Rock Hudson ammetterà pubblicamente di avere solo nel 1985.
L’uomo che era rimasto prigioniero del suo ruolo nella vita e sul set morì abbandonato da tutti. Gli restarono vicine solo le sue grandi amiche Doris Day e Elisabeth Taylor oltre al suo ex amante Tom Clark, il suo vero amore. Il giorno della morte di Hudson – il 2 ottobre 2005 – si parla finalmente di una malattia terribile vissuta da un’icona del cinema, ma si denuncia anche un mondo, come quello di Hollywood, in cui l’ipocrisia regnava sovrana.
Ivana Faranda
02/10/2018