L’ex fondatore dei Pink Floyd, Roger Waters, ha attirato l’attenzione mediatica con un video su Instagram in cui esprime la sua forte condanna nei confronti della nazionale italiana di calcio. L’occasione è stata la recente partita di Nations League, in cui l’Italia ha battuto Israele con un punteggio netto di 4-1. Waters, da sempre un attivista per i diritti umani, ha scatenato una reazione che ha già sollevato polemiche in tutto il mondo, attirando l’attenzione non solo sul calcio, ma anche sulle questioni geopolitiche riguardanti Israele e Palestina.
Waters denuncia l’atteggiamento dell’Italia
Nel suo video, Waters non si è limitato a commentare il risultato della partita, ma ha espresso una ferma critica nei confronti della scelta dell’Italia di competere contro Israele. “Vergogna, vergogna Italia!” sono le parole che ha utilizzato per manifestare la sua disapprovazione. Secondo il musicista, l’Italia dovrebbe riconsiderare la propria posizione e optare per il boicottaggio nei confronti dello Stato ebraico. Waters ha affermato che Israele è uno “Stato di paria” e che non dovrebbe esserci nulla da trattare finché non riconoscerà i diritti umani universali dedicati a tutti, in particolare a chi vive tra il Giordano e il mare Mediterraneo. Questa posizione ha acceso una vivace discussione, riflettendo la complessità della questione e le diverse opinioni all’interno dell’opinione pubblica.
Il video ha suscitato una valanga di commenti e reazioni, miscelando sostegno e critiche. Molti utenti dei social media hanno espresso il loro disaccordo con Waters, evidenziando che l’ambito sportivo dovrebbe rimanere al di fuori delle questioni politiche e che il calcio è un modo per unire le persone piuttosto che dividere. Altri, invece, hanno sostenuto il suo punto di vista, ritenendo che l’arte e la musica abbiano la responsabilità di affrontare tali crudi temi.
Le polemiche nel passato di Waters
Il controverso attivismo di Waters non è una novità, infatti, il musicista ha pregato più volte per la causa palestinese, ciò gli è costato attriti con artisti contemporanei e soprattutto con ex colleghi. Un esempio significativo è costituito dalla polemica con Bono, frontman degli U2, che era stato accusato da Waters di non aver rispettato le vittime palestinesi durante un concerto in cui aveva dedicato un brano alle vittime israeliane degli attacchi di Hamas, avvenuti il 7 ottobre 2023. Questo scambio di opinioni ha evidenziato la crescente frattura tra artisti di spicco su questioni di rilevanza globale.
La controversia ha avuto anche ripercussioni a livello pratico, con alcuni hotel a Montevideo che hanno rifiutato le prenotazioni di Waters, in risposta alle sue affermazioni. Oltre a questo, si ricordano anche episodi di antisemitismo, come quello avvenuto a maggio 2023 durante un concerto a Berlino, in cui Waters aveva indossato abiti che richiamavano simboli nazisti, un gesto che ha subito sollevato polemiche e ha portato alla scomunica dalla polizia locale, che ha avviato un’indagine per incitamento all’odio.
Un artista sempre al centro delle polemiche
Roger Waters rappresenta un esempio emblematico di come gli artisti possano influenzare il dibattito pubblico attraverso le loro scelte e dichiarazioni. La sua continua attivazione politica e sociale attira spesso la critica, ma allo stesso tempo mantiene viva l’attenzione su temi complessi come il conflitto israelo-palestinese. Ogni sua dichiarazione e gesto viene analizzato, con conseguenze spesso prevedibili e talvolta sorprendenti, facendo di Waters una figura tanto amata quanto controversa nel panorama musicale contemporaneo.
La reazione del pubblico e delle istituzioni nei confronti delle dichiarazioni di Waters rimane un tema caldo. L’interazione di sport, politica e arte continua a sollevare interrogativi sul ruolo che questi attori sociali devono giocare nel mondo di oggi, in cui le questioni umanitarie, i diritti civili e le scelte sportive si intrecciano, creando un contesto denso di significato e fermento sociale.