Si è tenuta oggi a Roma la conferenza stampa per presentare “The Nice Guys”: in sala erano presenti il regista e sceneggiatore Shane Black, il produttore Joel Silver e i due protagonisti, Russell Crowe e Ryan Gosling.
Russell Crowe e Ryan Gosling al centro dell’attenzione alla conferenza stampa per “The Nice Guys”
Arrivati con un’ora di ritardo, i quattro artisti hanno dato subito il via alle domande dei giornalisti, che sono state per la maggior parte rivolte ai due attori, Russell Crowe e Ryan Gosling, di cui il primo, super disponibile al dialogo, è stato quello che ha parlato più di tutti e si è fermato per qualche autografo alla fine della conferenza, a differenza del collega che è uscito dalla sala in tutta fretta.
La prima domanda riguardava il concetto di ‘buoni contro cattivi’ e di come si sia evoluto con il passare del tempo; se prima c’era un taglio netto tra la vittoria dei buoni e la sconfitta dei cattivi, entrambe assolute, adesso si hanno molte più sfumature. Il regista e sceneggiatore Shane Black parla di una vittoria dolceamara, una pace inquieta, poiché in un mondo corrotto come il nostro e come quello in cui è ambientato “The Nice Guys” non si può parlare di assoluti.
Russell Crowe ha poi parlato del suo lavoro di attore, di cui ama particolarmente il cambiamento continuo, la varietà dei ruoli che gli vengono proposti e dai quali non si tira mai indietro; quello che conta per lui è la sceneggiatura, come sono costruiti la storia e i personaggi, e se sono convincenti non ha problemi a interpretare un guerriero, un padre o un vecchio, qualsiasi cosa venga richiesta. “È strano come all’inizio della mia carriera tutti i registi che incontravo erano considerevolmente più vecchi di me” dice l’attore “mentre adesso capita sempre più spesso che i registi con cui mi trono a lavorare siano più giovani.”
Gli è stato anche chiesto della sua carriera musicale, ricordando di quando è venuto a Sanremo a suonare con la sua band: “Io ho sempre suonato e suono tutt’ora ma nel 2003 ho deciso con i ragazzi di non spendere più un centesimo in pubblicità e promozione; capitava spesso che appena mettevamo online l’annuncio di un concerto i biglietti finivamo in quindici minuti. Abbiamo deciso di continuare a suonare ma di farlo per noi stessi e proprio da poco abbiamo finito di incidere un nuovo album”.
Alla domanda “Come vivi la situazione di sex symbol?” Ryan Gosling ha risposto “I feel pretty comfortable with it, I like it!” (Mi fa sentire piuttosto a mio agio, mi piace!)
La ‘coppia’ Russell Crowe e Ryan Gosling e “Young Hercules”
Parlando di come è stata sviluppata la ‘coppia’ protagonista del film, i due attori hanno rivolto completamente il merito allo sceneggiatore Shane Black, dicendo che non hanno avuto bisogno di ispirarsi ad altre ‘coppie’ famose del cinema perchè tutte le dinamiche necessarie ad una buona riuscita del duo erano già state sviluppate sulla carta da Black, che è un maestro nel portare sullo schermo questo tipo di relazioni (“Arma letale”, “Kiss kiss bang bang”). Crowe e Gosling hanno inoltre affermato che Black ha lasciato loro molta libertà nell’interpretazione e si è fidato delle loro scelte e capacità, caratteristica che, seppur non rara, non è neanche la più comune da trovare in un regista/sceneggiatore.
Russell Crowe ha scherzato dicendo che la sua ispirazione è stato Ryan Gosling nella serie TV “Young Hercules”; inoltre quando gli è stato chiesto se ha intenzione di tornare dietro la macchina da presa l’attore – dopo aver elogiato il lavoro di regista e aver affermato di essere in attesa della storia giusta – ha ribadito: “Ryan è stato grandioso nel fare il giovane Hercules, vorrei facesse il giovane Cesare per me”.
Ryan Gosling ‘agente’ di Joel Silver
L’unica domanda rivolta al produttore Joel Silver ha riguardato il suo piccolo ruolo da attore in “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” e se lo vedremo di nuovo sullo schermo in tale veste; Silver ha lasciato che al suo posto rispondesse Gosling, che ha definito il suo ‘agente’: “Se andate online trovate una clip di Joel che sgrida me e Russell perchè non usiamo abbastanza twitter: una performance incredibile, praticamente da Oscar. La cosa più bella del film è che nulla di ciò che è stato fatto davanti alla macchina da presa regge il confronto con quello che è successo dietro di essa; vorrei poteste vedere quel film”. “Sembra che vogliano espandere le categorie degli Oscar” ha aggiunto Crowe “Dovrebbero inserire il premio per la miglior performance dietro le quinte”.
Anche a Ryan Gosling è stato chiesto della sua carriera come regista: “Sto preparando due film; uno spero riuscirete a vederlo sullo schermo l’anno prossimo. E vorrei tanto che Joel Silver accettasse di recitare almeno in uno dei due”. Al “No!” del produttore Russell Crowe è intervenuto ricordando a Gosling che se lui è veramente l’agente di Silver può fargli fare quello che vuole.
Russell Crowe e Ryan Gosling: film drammatici vs. film comici
“So che pare strano” ha detto Crowe, “ma la verità è che girare un film drammatico o uno comico richiede esattamente lo stesso livello di impegno e serietà. Sono rimasto molto colpito da Ryan e dalla sua professionalità soprattutto nei momenti di girare scene divertenti”.
“Mi piace poter inserire dello humor in film drammatici” ha aggiunto Gosling, “non viene fatto quasi mai e invece penso che sia l’elemento perfetto per far sì che le scene drammatiche risaltino di più; inoltre un film drammatico non sai se comunica davvero al pubblico finchè non esce nelle sale, mentre se qualcosa fa ridere, fa ridere e basta, ed è quindi più facile sapere se stai andando nella direzione giusta o no”.
“Un errore comune” conclude Shane Black, “è quello di credere che un film debba limitarsi ad un solo genere o tono; io non sono d’accordo, penso che i lavori migliori siano quelli che variano e fondono diversi elementi insieme”.
Valeria Brunori
21/05/2016