Sabrina Impacciatore, attrice di successo, è stata l’ospite della recente puntata di Belve, condotta da Francesca Fagnani. Negli ultimi anni, la sua carriera ha preso una piega internazionale, in particolare grazie al suo ruolo nella serie The White Lotus, che le ha valso anche una candidatura agli Emmy. Durante l’intervista, Impacciatore ha condiviso riflessioni personali e professionali, rivelando le sfide e i sacrifici che hanno caratterizzato il suo percorso.
Le emozioni di Sabrina Impacciatore
Nel corso della conversazione, Sabrina ha descritto il suo approccio alla vita e alla carriera, definendosi una “vergine emotiva”. Ha spiegato: “Non capitalizzo le esperienze, ogni volta è la prima. Sono come un neonato che si sorprende, ogni volta, di ciò che sta facendo”. Queste parole riflettono una vulnerabilità e una curiosità che l’accompagnano nel suo lavoro, rivelando un lato più intimo dell’attrice. Ha anche confessato di non conoscere appieno se stessa, affermando: “Non so chi sono, non conosco questi esseri che mi abitano”. Questo sentimento di scoperta continua è un elemento che, secondo lei, arricchisce la sua arte.
Gli inizi e le difficoltà professionali
Sabrina Impacciatore ha vissuto un percorso costellato di sfide, che ha descritto come una vera e propria rivincita. “In Italia ho avuto difficoltà per il mio viso irregolare. Questo naso mi ha creato problemi, evocava qualcosa che non mi apparteneva”, ha dichiarato. L’attrice ha sottolineato come il suo aspetto non corrispondesse all’ideale di bellezza cinematografica prevalente, il che ha reso il suo cammino ancora più arduo. Secondo Impacciatore, esiste una tendenza a favorire attori e attrici che seguono determinati canoni estetici, creando un ambiente competitivo e poco solidale. “Credo di aver faticato tanto perché non corrispondevo all’idea cinematografica di un femminile possibile”, ha aggiunto, evidenziando le difficoltà che molti artisti affrontano nel settore.
Riflettendo sul suo successo, Sabrina ha raccontato i sacrifici che ha dovuto affrontare per perseguire la sua passione. “La mia faccia china sulla tazza del cesso per arrivare a Hollywood. Facevo le pulizie, pulivo i bagni e stavo lì fino all’una di notte per poter fare ciò che amavo”, ha rivelato. Queste parole mettono in luce la determinazione e la resilienza che l’hanno guidata nel suo percorso artistico.
Il provino per Non ti muovere e le esperienze personali
Durante l’intervista, Impacciatore ha anche parlato del provino per il film Non ti muovere, diretto da Sergio Castellitto. Il ruolo che avrebbe dovuto interpretare è stato assegnato a Penelope Cruz, e Sabrina ha condiviso la sua frustrazione: “Ero entrata così tanto nella parte da non aver fatto l’amore col mio fidanzato per due mesi, visto che la protagonista era stata stuprata”. Ha descritto la competizione con Cruz come una “lotta ad armi impari”, evidenziando la pressione e le aspettative che accompagnano il mondo del cinema.
In un momento più personale, Sabrina ha rivelato di aver avuto esperienze medianiche, raccontando di aver ricevuto messaggi da persone scomparse. “Non nei sogni, perfettamente da sveglia. Si tratta di un tema delicato e prezioso, preferirei non parlarne così sinteticamente”, ha affermato. Inoltre, ha parlato della sua relazione con le sostanze, ammettendo di aver provato diverse droghe, dalla cocaina ai funghi allucinogeni. Queste esperienze, sebbene difficili, fanno parte del suo percorso di vita e di crescita personale.
Sabrina Impacciatore continua a essere una figura di spicco nel panorama cinematografico, portando con sé una storia di resilienza e autenticità che ispira molti.
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