Salvatore Calabrese, conosciuto come “The Maestro”, è una figura di spicco nel mondo della mixology, capace di attrarre clienti illustri da ogni angolo del pianeta. Con un riconoscimento come miglior barman al mondo, la sua carriera è costellata di successi e aneddoti affascinanti, che spaziano dalle sue origini in Costiera Amalfitana fino alla creazione del cocktail più costoso della storia. In un’intervista esclusiva, Calabrese condivide i momenti salienti della sua vita professionale.
Gli inizi di carriera: un giovane talento in Costiera Amalfitana
La storia di Salvatore Calabrese inizia nel 1966, quando aveva solo undici anni. In quel periodo, la Dolce Vita era un fenomeno che permeava anche la Costiera Amalfitana. Suo padre, proprietario di un negozio di alimentari, decise di farlo lavorare durante l’estate per insegnargli il valore del lavoro. Fu all’Hotel Reginna che Calabrese compì i suoi primi passi nel mondo della ristorazione. Qui incontrò Raffaello, un barman che divenne il suo mentore. Raffaello, con il suo stile elegante e la sua dedizione al servizio, ispirò Calabrese a perseguire una carriera nel settore.
Negli anni ’70, la vita di Calabrese subì una svolta significativa. Iniziò a viaggiare, lavorando in Costiera d’estate e a Londra d’inverno. Nel 1980, si trasferì definitivamente in Inghilterra, dove conobbe sua moglie. La vera svolta arrivò nel 1982, quando ottenne un impiego al Dukes Hotel, un locale ricco di storia. Grazie alla sua intuizione e al suo approccio innovativo, il bar passò da incassi modesti a guadagni straordinari, superando anche gli 11.000 euro a tavolo in una sola serata.
L’evoluzione della mixology: la ricerca della storia nei distillati
Calabrese comprese che il Dukes Hotel non era solo un bar, ma un luogo intriso di storia. Da questa consapevolezza nacque l’idea di trasferire la storia all’interno dei cocktail. Iniziò a condurre ricerche approfondite sui distillati, partecipando a aste per scovare bottiglie rare e uniche. La sua passione per i distillati antichi attirò l’attenzione dei clienti, trasformando il suo locale in un punto di riferimento nel settore.
Un episodio significativo avvenne quando un cliente, figlio di un noto Lord inglese, gli vendette una bottiglia di cognac Hine del 1914. Calabrese la servì a 30 euro al bicchiere e il successo fu immediato. Questo evento lo portò a collezionare distillati antichi, guadagnandosi la reputazione di “italiano pazzo” che serviva storia in un bicchiere. La sua innovativa “Liquid History” consentì ai clienti di assaporare non solo i cocktail, ma anche le storie che essi racchiudevano.
Clienti illustri e un successo globale
Tra i momenti più memorabili della carriera di Calabrese c’è sicuramente quello in cui servì un Martini alla Regina Elisabetta. Questo evento segnò l’inizio di un periodo di grande successo, che lo portò ad aprire bar in tutto il mondo. Tra le sue nuove aperture, spicca il bar all’interno del Savoy a Firenze e il Salvatore at Fifty a Londra, oltre a locali negli Stati Uniti e a Hong Kong.
Ogni bar di Calabrese offre una selezione di almeno mille distillati, molti dei quali rari e preziosi. La bottiglia più antica della sua collezione risale al 1738. Nel corso degli anni, ha servito una clientela di prestigio, tra cui presidenti, reali e celebrità. Tra le storie più affascinanti, c’è quella di Robert De Niro, che si presentò nel suo locale a Londra per assaporare un cocktail, dando vita a una nuova amicizia. Un altro aneddoto riguarda Stevie Wonder, per il quale Calabrese creò un cocktail speciale, lo Champagne Wonder, in segno di gratitudine per una performance nel suo bar.
Riconoscimenti e il Guinness dei primati
Calabrese ha ricevuto numerosi premi nel corso della sua carriera, tra cui quello per il cocktail più antico al mondo. Il suo obiettivo era creare un drink che non solo fosse ricco di storia, ma che diventasse anche il più costoso. Il risultato è stato il “Salvatore’s Legacy“, un cocktail che racchiude 750 anni di storia, con ingredienti come Kummel del 1770, cognac Clos de Griffier Vieux del 1778, Dubb Orange Curacao del 1860 e Angostura del 1900. Questo cocktail non è solo una bevanda, ma un vero e proprio viaggio nel tempo, che testimonia l’arte e la passione di Calabrese per la mixology.
Ultimo aggiornamento: mercoledì 16 aprile 2025, 14:25.
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