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Sam Mendes svela il caos di Hollywood in “The Franchise”: una nuova satira sui supereroi

La recente dichiarazione del celebre regista Sam Mendes sull’industria cinematografica di Hollywood ha catturato l’attenzione del pubblico, specialmente in vista dell’uscita della sua nuova miniserie “The Franchise”. Con una narrazione sarcastica e pungente, Mendes esplora i dietro le quinte della produzione cinematografica, ponendo l’accento sul contrasto tra l’illusione di perfezione e il caos effettivo che regna nei set. La miniserie, che sarà disponibile su Sky e Now, promette di essere un’analisi approfondita delle dinamiche che sottendono i film tratti dai fumetti, spesso definiti “franchise”.

Hollywood: tra arte e industria

Sam Mendes, noto per il suo lavoro in pellicole iconiche come “American Beauty“, ha espresso la sua frustrazione verso ciò che considera una produzione di contenuti a ritmo industriale. Durante un’intervista, ha descritto Hollywood come una vera e propria “fabbrica di salsicce“, enfatizzando come spesso le decisioni artistiche vengano sacrificate in nome del profitto. Mendes ha dichiarato: “Chi entra in questo mondo spera che il progetto a cui partecipa possa risultare artistico, ma nella maggior parte dei casi, questa speranza svanisce rapidamente“.

Sam Mendes svela il caos di Hollywood in “The Franchise”: una nuova satira sui supereroi

Nel contesto di “The Franchise”, Mendes e il suo team hanno deciso di mettere in luce non solo i grandi nomi, ma anche coloro che lavorano nell’ombra. Questa miniserie, in effetti, non si limita a raccontare la storia superficiale del successo dei supereroi, ma cerca di ritrarre la realtà di chi vive e lavora nella frenesia dei set, dove le decisioni vengono prese all’ultimo minuto, e il caos regna sovrano. La critica di Mendes si estende quindi non solo ai contenuti artistici, ma anche all’intera struttura dell’industria cinematografica moderna.

Dietro le quinte di “The Franchise”: un caos organizzato

The Franchise” si concentra su un film fittizio denominato “Tecto: Eye of the Storm“, che rappresenta un omaggio e una parodia dell’Universo Marvel. La miniserie svela il dietro le quinte di quest’opera, evidenziando il lavoro quotidiano di registi, autori e attori, spesso immersi in un clima di incertezza e disordine. Mendes ha condiviso come, dopo l’annuncio della produzione, molte persone nel settore abbiano desiderato raccontare le loro esperienze in produzioni di alto profilo, illustri nel panorama Marvel o DC.

Il regista ha voluto portare alla luce la realtà di chi non è sotto i riflettori – operatori, assistenti e comparse la cui vita lavorativa è costellata di attimi di noia, interrotti da momenti di terrore quando si presentano imprevisti. Queste storie, secondo Mendes, meritano di essere raccontate, poiché rivelano la sacrosanta verità di un settore in cui la maggior parte delle persone è sottopagata e spesso dimenticata, mentre il grande pubblico si concentra solo sulle stelle del cinema.

Evoluzione del cinema: dal classico al franchise

Secondo Mendes, il racconto di “The Franchise” non si limita a mostrare il caos dietro i grandi successi del cinema, ma riflette anche un’evoluzione significativa nella narrazione cinematografica. “Negli ultimi vent’anni, la struttura delle storie nei film americani è cambiata radicalmente“, ha affermato. In passato, i classici come “Casablanca” e “Quarto Potere” presentavano trame ben delineate, con inizio, sviluppo e conclusione. Oggi, invece, i film sembrano più una sequela di inizi, trame che non sembrano mai concludersi e si espandono in serie, spin-off e seguiti.

Questa nuova forma narrativa, mentre porta a una maggiore monetizzazione, non è sempre accompagnata dalla qualità artistica. Mendes fa presente che, sebbene “The Franchise” possa apparire come un’opera critica, in realtà abbraccia anche l’entusiasmo e la passione dei professionisti del settore. Nonostante la frustrazione verso l’industria, il racconto è intriso di speranza e una forte voglia di esprimere la vera essenza del lavoro cinematografico.

In questa miniserie, Mendes tenta di stabilire un nuovo dialogo su ciò che significa lavorare nel mondo della cosiddetta industria dei blockbuster, dando voce a chi spesso rimane in ombra. Una visione complessiva di un settore in feroce evoluzione, che si confronta con sfide continui in un panorama sempre più competitivo e affollato.

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