Recensione
Sangre Blanca – Recensione: un film realistico che poggia la propria forza sull’interpretazione dei protagonisti
“Sangre Blanca” è un film realistico, realizzato con pochi mezzi e con delle tecniche registiche semplici ma efficaci. Molte inquadrature discutibili e molte scene inutilmente girate in tempo reale riempiono i 97 minuti di questo lungometraggio di produzione argentina. Non mancano momenti di forte tensione, quasi sempre in relazione alla sensazione di coercizione provata dalla protagonista e generata dalle organizzazioni criminali che la spronano a concludere la consegna della drogra, dimostrandole drammaticamente che viene costantemente controllata.
Martina è interpretata da Eva De Dominici, la cui unica pecca è quella di essere troppo bella per questa parte. L’attrice e modella rende il personaggio con una forza rimarchevole ed esprime il meglio nelle scene più intense, come quando esterna per la prima volta e per telefono la sua disperazione a un padre sconosciuto. Alejandro Awada interpreta il padre, ed è l’unico altro attore degno di nota in un film che in effetti ha due soli protagonisti. Il suo è un personaggio coerente, la relazione con la figlia è un rapporto “a tempo”, quasi contrattato, non evolve con la storia, a malapena lascia che affiori nella sua memoria un ricordo di fisionomia e movenze della madre di Martina.
Sangre Blanca: la miseria umana e la distruzione dei valori
Modeste realtà provinciali di piccoli paesi di frontiera fanno da sfondo alle vicende raccontate, la miseria umana e la capillarità dell’infiltrazione delinquenziale è ben incorniciata in una realtà urbana degradata, che va dagli alberghi mediocri ai tristi locali dove cantanti grassi e stonati allietano una clientela dedita ad abusi alcolici. É la faccia triste dell’America Latina che viene raccontata in “Sangre Blanca”, dove si accettano compromessi rischiosi per incrementare i propri guadagni e dove i padri si scordano mogli e figli per intraprendere delle carriere professionali ed essere accettati da quella piccola parte della società che gestisce il denaro.
Nessuno si salva e tutti devono soffocare quella esigua porzione della coscienza che potrebbe e vorrebbe riportarli a più significativi valori umani.
Un film drammatico, veritiero, che volutamente non scivola in cliché buonisti o di redenzione, che mostra una realtà fatta per intero da situazioni brutte… se non fosse per gli espressivi occhi della De Dominici, incongruamente incantevoli.
Marco Marchetti
Trama
- Regia: Barbara Sarasola-Day
- Cast: Eva De Dominici, Alejandro Awada, Negro Prina, Rakhal Herrero
- Genere: Drammatico, colore
- Durata: 97 minuti
- Genere: Argentina, 2018
“Sangre Blanca”, presentato in Selezione ufficiale alla Festa del Cinema 2018, è un film drammatico della regista argentina Barbara Sarasola-Day. Cercare di costruire un rapporto familiare negato in una circostanza limite di un’Argentina dai toni degradati e malavitosi può portare a dei risultati altrettanto limitati: è questa la riflessione su cui si sofferma la pellicola.
Sangre Blanca: una storia decisamente asciutta su una realtà tristemente nota nei paesi coinvolti, ossia Bolivia e Argentina
Martina e Manuel tentano di passare il confine trasportando nei loro intestini decine di ovuli contenenti cocaina, qualcosa va storto e Martina si trova da sola a fronteggiare i narcotrafficanti che li avevano ingaggiati e che le impongono di recuperare con i propri mezzi la droga rimasta nel corpo di Manuel.
La disperazione spinge la ragazza a mettersi in contatto con un padre mai conosciuto per chiedergli, anche con strategie ricattatorie, di aiutarla nell’impresa. Nonostante la situazione estrema una parvenza di rapporto sembra instaurarsi tra padre e figlia e buona parte della trama ruota intorno alle modalità con le quali i due si relazionano.
Trailer
Tab Content[/mom_video]