Recensione
Santa Subito – Recensione: uno stato assente allora ed oggi
Alessandro Piva sceglie una storia forte, che apre lo sguardo su una denuncia sociale, l’omicidio di Santa Scorese, una giovane pugliese che aveva scelto di donare la sua vita a Dio, uccisa nel 1991 dopo tre anni di persecuzione costante da parte di un ragazzo che aveva già precedenti accertati di molestie.
“Santa subito” è una pellicola connessa fortemente con la Puglia, con i suoi luoghi, con la sua gente e con il suo mare e la sua energia. L’incipit è simbolico con una sedia vuota in primo piano su un lungo corridoio, presenza e assenza, elemento di denuncia dell’abbandono da parte delle istituzioni, abbandono come perdita e come segno, di apertura e di chiusura di una vita e del film stesso.
Santa era una ragazza volitiva e determinata fin dall’infanzia, che non si accontentava delle piccole cose. Il documentario è l’esaltazione del messaggio e della vocazione divina, poetico ed eccessivo, con la frase detta da una bambina scelta come nomen omen anche del titolo “saremo sante se saremo sante subito”.
Se la gente pensava a Santa la vedeva come un contagio, un essere umano che sapeva essere contagiosa nella sua fede, vista con un’aura divina, prima, durante e dopo nella sua esistenza. Una vera tragedia intrisa di un senso di impotenza e di abbandono, l’abnegazione di uno Stato che ha introdotto il reato di stalking 18 anni dopo la morte di Santa, che ha combattuto e ceduto alle pressioni ed alle perversioni di un uomo che per anni l’ha perseguitata, senza alcun intervento da parte delle istituzioni, nonostante le ripetute richieste di aiuto.
Santa subito: un dolore che non passa mai con lo scorrere del tempo
La regia segue ed esalta il vissuto di Santa, attraverso le sue radici e la sua terra, tra i vicoli e l’odore del mare, le chiese ed i preti, le case segnate dal tempo e le sue tradizioni, con un ritmo sincopato ed efficace.
“Resto una donna, una che ha scelto la porta più stretta e che spera di farcela” scriveva Santa nei suoi diari, segno tangibile di una vita sotto l’occhio di Dio. La martire è vista come l’ultimo anello di omissioni da parte dello Stato, in un continuo desiderio di beatificazione, una vera richiesta di aiuto e un atto dovuto come segno tangibile per le gravi mancanze di una società che sa ascoltare veramente.
Una fede incrollabile, anche davanti alla rassegnazione; questa pellicola rappresenta un vero atto di pioneraggio, per dare voce e sostegno a chi ha il vuoto nel cuore eppure sa trovare, ogni giorno, la forza per andare avanti, nel dolore e nell’impotenza, seguendo le parole di Sant’Agostino “Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?”
“Santa subito” ha vinto il Premio del pubblico Bnl alla 14esima Festa del Cinema di Roma.
Chiaretta Migliani Cavina
Trama
- Regia: Alessandro Piva
- Genere: Documentario, colore
- Durata: 60 minuti
- Produzione: Italia, 2019
- Distribuzione: Seminal Film
- Data di uscita: 9 Dicembre 2019
“Santa subito” è un docufilm diretto da Alessandro Piva, vincitore alla Festa del Cinema di Roma 2019 del Premio del Pubblico Bnl.
Una vita dedicata a Dio
Santa Scorese è una giovane che vive nella Bari degli anni Ottanta e custodisce nel suo diario sogni e apprensioni. La ragazza è incline alla vita spirituale e vorrebbe seguire dopo la laurea la sua vocazione.
Il suo percorso viene brutalmente interrotto da un uomo incontrato negli ambienti parrocchiali che inizia a perseguitarla con lettere e pedinamenti, continuando a importunarla nonostante le molteplici denunce.
Il 15 marzo del 1991 Santa viene uccisa da tredici coltellate, una “psicosi travestita da amore” – come l’ha definita Piva – che ha portato a un tragico epilogo.