Sonia Bergamasco è la moglie di Fabrizio Gifuni, fresco vincitore del David di Donatello come miglior attore protagonista per Esterno Notte di Marco Bellocchio. I due sono uniti da oltre vent’anni, sono attori straordinari e hanno coltivato un sodalizio personale e artistico senza uguali. Scopriamo qualcosa in più su di lei e sulla coppia.
Chi è la moglie di Fabrizio Gifuni
Sonia Bergamasco è attrice di teatro, cinema e tv, regista, scrittrice, poetessa e musicista. È nata a Milano nel 1966. Dopo la maturità classica, si è diplomata in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e in recitazione presso la Scuola del Piccolo Teatro. La sua carriera – al teatro, al cinema e in televisione – è frutto di scelte accurate e attinenti la sua poetica di artista completa.
A teatro ha lavorato con Giorgio Strehler, Massimo Castri e Carmelo Bene. Sul grande schermo predilige il cinema d’autore. Ha recitato per Liliana Cavani, Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Marco Turco, Bernardo Bertolucci. Il successo probabilmente arriva con l’interpretazione ne La meglio gioventù (2003) di Marco Tullio Giordana, per la quale ha vinto il Nastro d’Argento come miglior attrice.
Ha lavorato più volte insieme al marito, in La meglio gioventù, nel film Musikanten e nella serie tv De Gasperi, l’uomo della speranza. Ha pubblicato un libro di poesie Il quaderno (La nave di Teseo, 2022) e Un corpo per tutti. Biografia del mestiere di attrice (Einaudi, 2023).
Due figlie e una vita molto riservata
Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni sono sposati dal 2000. Sono una coppia riservatissima, poco incline alla mondanità, al gossip e ai pettegolezzi. Vivono a Roma e hanno due figlie: Valeria, nata nel 2004, e Maria, del 2006. In un’intervista, così Sonia Bergamasco aveva descritto il rapporto con il marito:
“Mi ha sempre fatto molto ridere, e credo che il saper ridere di tutto, anche di noi stessi, sia uno dei valori essenziali del nostro rapporto. È una persona bellissima, stiamo crescendo insieme da tanti anni in una sfida quotidiana, anche contro la società: è molto più facile lasciarsi che rimanere insieme”